Questi sono i tempi dei curatori di notizie (o, della fine degli RSS)

Li chiamano “content curators”. Ma chi sono? E cosa fanno?

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È finita.
Non c’è più tempo.

No, davvero.

Il treno ha lasciato la stazione, come scriveva Scoble sul finire della scorsa settimana.

È l’analogia si riferiva in quel caso, periodica ma questa volta più credibile di altre, al lento declino dei lettori RSS.

Quanti feed stai monitorando attualmente?

Credo di aver promosso la causa degli RSS come metodo per rimanere aggiornato sulle informazioni a noi più care sin dal primo momento in cui ne ho sentito parlare. Mi sembrava qualcosa di stupendo, intuitivo. Il metodo migliore per ordinare le mie letture senza orpelli grafici, layout e pubblicità.

Poi, durante gli anni, semplicemente è mancava una vera evoluzione. Un vero e proprio book che portasse gli RSS nei laptop degli utenti meno smaliziati. Non i blogger, non i geek o le “tech people” più disparate. No, parlo di coloro che avessero avuto sino ad allora solo un contatto con il client di posta e il browser.

Niente boom, dicevo. Perché sono arrivati i social network.

Guarda i due lati della barricata: da un lato un formato e un’icona arancione. Un link da sottoscrivere per vedere comparire in un programma (scaricato o sottoscritto a parte) le notizie dei nostri blog e portali preferiti. Dall’altra, l’estrema intuitività di leggere (e ricondividere, questo è fondamentale) contenuti con persone reali, concrete, facenti parte del nostro stesso network e con le quali lo scambio è possibile doppio senso.

(ed è questo, per inciso, il motivo della svolta “social” di Google Reader, con follow e following che sinceramente non ho mai apprezzato né particolarmente seguito).

Ma, dicevamo, in un ottica di questo tipo, e con Facebook che macina milioni di utenti ogni volta che ci si gira di spalle, quale speranza possono avere Google Reader & Co. di rimanere su pista sul lungo periodo? Come possono evitare di venire fagocitati da due Golia molto più illuminati dai riflettori e che si sono posti come “basi su cui costruire altre esperienze utente” più che come meri strumenti?

Il ruolo dei curatori di notizie

C’era un tempo in cui il web era …semplice.

Se ti interessava promuovere un contenuto o una passione in rete, sviluppavi un sito alla meno peggio e lo mandavi online. Speravi che la gente ti seguisse magari nei meandri di un’asettica pagina “Links” e il tuo ruolo di promotore di contenuto si esauriva lì (bel divertimento, potrebbero dire i più giovani). Forse potevi aggiornare quanto più frequentemente potevi la tua home (statica). Forse potevi rispondere a qualche mail includendo (a mano) i messaggi dei lettori.

Poi, qualche tempo dopo, spuntano i blog e i sistemi per poter gestire in completa autonomia un portale, sito o blog dinamico a bassissimo prezzo. Spuntano i blogroll per accorpare elementi del network a noi affini e le pagine links, se ancora presenti, vivono una quasi seconda giovinezza, la discussione rinata in nuove forme.

Poi, i social media. E questa parte della storia la conosciamo tutti.

Negli anni, solo Facebook e Twitter dimostrano una grande attenzione globale. Ora non c’è più il solo “Scrivo sul mio blog e seleziono argomenti, link e risorse”. No, ora c’è il “Mantengo una presenza sui social (in forme modi declinati a dovere) e dimostro costantemente la mia professionalità condividendo e rimasticando contenuti provenienti da ogni angolo del web” (molto più interessante, direbbero i giovani).

Perché anche solo volendo filtrare Twitter per un singolo argomento (“e-mail marketing”, “cucina creativa”) si potrebbe ricavare così tanto contenuto di qualità da poter abbandonare una volta per tutte l’utilizzo di un lettore RSS. I contenuti arrivano a noi anche se non ne conosciamo a priori la fonte. I confini si espandono secondo il grado di libertà che vogliamo permetterci.

Dualismi

Da un lato quindi la quantità di materiale filtrabile dai social network, dall’altra la possibilità (proprio filtrando questo materiale) di diventare noi stessi curatori di contenuti. Nel momento stesso in cui leggiamo contenuto, lo apprezziamo e lo promuoviamo, ne diventiamo veicoli verso i nostri “follower” (in più ampio senso). Veri punti di riferimento a nostra volta.

In quest’ottica, i lettori RSS appaiono (forse troppo ingiustamente) come vestigia del passato, adatti alla fruizione “in singolo”. Alla lettura e all’archiviazione ordinata di fonti selezionate a priori e vincolate in loro stesse.

Fa notare Scoble nel link in alto come a ben pensare si sia costruito moltissimo su Twitter e su Facebook (mi vengono in mente mash-up, applicativi come Flipboard e tool di social media monitoring) mentre invece i lettori RSS sono invecchiati in relativa tranquillità, scossi solo di tanto in tanto da qualche pulsantino di sharing o meccaniche di “follow/following” mai davvero esplose.

Il nuovo ruolo dei curatori di notizie?

La cosa importante di cui rendersi conto è che oggi chiunque con una presenza anche minima sui social può ergersi a curatore di notizie.
Scegli un argomento, aggrega fonti (persone, riferimenti, portali e blog d’informazione) e filtra, seleziona, valorizza.

Scrivi contenuti sul tuo blog sulla base del materiale filtrato, fai scaturire nuove discussioni e permetti alle persone di condividere e proprie esperienze. Voilà, ecco che di nuovo i feed RSS sembrano troppo “impacciati”. Poco in grado di dare visione del processo di cura del contenuto e farne seguire il percorso a ritroso.

Quanto ci rimane, stavolta?

L’unico appunto che mi rimane da fare al mio stesso ragionamento è che sì, gli RSS saranno malandati e sentiranno il peso degli anni. Prima gli attacchi ai counter, poi le derivazioni social e la poca considerazione a livello globale di questo strumento. Sì, forse non dureranno ancora così tanto.

Ma una cosa dovresti ricordare.

Se ti iscrivi a un feed di un blog che trovi esaltante, e lo inglobi in GReader, avrai modo di filtrare i suoi contenuti da un solo “aggregatore” per i secoli a venire. Aggregane una ventina e avrai modo di consultare in maniera rapidissima (e slegata da terzi, ora ci arrivo) i contenuti che vuoi “curare”. Io stesso, come dicevo, ne sono diventato “addicted” al primo istante.

Ma con i social, è diverso.

Se nessuno promuove un contenuto su Twitter, se nessuno post in bacheca un link su Facebook, questo non esiste. Il fatto che questo emerga dai tanto adorati tool di social media monitoring dipende dalla volontà di (almeno) un singolo di condividerlo. Con tanti saluti all’individuare tutte le notizie e monitorare le fonti in maniera precisa.

E ora a noi 🙂

Qual è attualmente la tua principale fonte di fruizione di contenuti?
Ancora aggrappato a Google Reader (come me peraltro) o totalmente centralizzata sul “social sharing” di Twitter e Facebook?

Ed è davvero il caso di proclamare la futura (questa volta sul serio) morte degli RSS in favore dei tanto appetibili e intuitivi social network?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

16 commenti

  1. Aggregando sui social network puoi anche variare le fonti, aggiungendone, togliendone e aprire le porte ad altri spazi di blog o siti di riferimento meno famosi che magari hai seguito con link sperduti nella rete!

    Per non parlare dell’autorevolezza della fonte, un conto è leggere i link di “vivailweb.it” e un altro è poter vedere chi c’è dietro quel portale, vedere chi l’ha condiviso e chi l’ha suggerito.

    Il lettore feed non lo uso più da mesi ormai, mi piace seguire le persone indipendentemente da i post che pubblicano, mi piace vedere a che eventi partecipa, su cosa lavora, insomma avere una panoramica più della persona che del blog su cui scrive.

    uff … e per essere lunedì mattina mi sono già dilungato tropo … Concludo, prometto! 🙂

    I feed li vedo ancora duraturi è un sistema troppo comodo per morire così giovane, ma saranno utilizzati in un senso un pò più ampio.
    E’ limitativo utilizzarli per seguire un solo blog, secondo me verrà introdotto un sistema di auto aggregazione di fonti sulla base delle preferenze di ogni utente tenendo anche conto di vecchi archivi da poter rispolverare e apprezzare dopo qualche tempo, il tutto condito dallo spirito social che nell’ultimo periodo va molto di moda e che penso duri ancora per molto.

    Ciao fra buon lunedì mattina! 😉

  2. Google Reader è eterno! I social hanno sicuramente qualche vantaggio (fra cui, se sei fortunato, quello di mettere in evidenza solo quello che vale la pena leggere… ma appunto se sei fortunato)

    D’altro canto ti tocca anche sorbirti migliaia di tweet e pensieri inutili da parte di ogni tuo contatto che, magari, ensa sia interessante per te sapere che ha appena mangiato 2 yogurt alla fragola… non so, io vivevo bene anche senza saperlo 😛

    Poi è questione di gusti… io sono fermamente ancorato al mio adorato feed reader con sottoscrizioni in continuo divenire… qualche incursione nel mondo dei social di tanto in tanto giusto per conoscere meglio, come diceva Alberto, anche la persona, ma niente di più

  3. buongiorno Francesco,
    sinceramente nel mio Reader sono presenti ben 90 iscrizioni e non credo che lo abbandonerò per i social.

    Non credo nemmeno che i Social network faranno “morire” gli Rss, per il semplice motivo che su un Social Network (come alle volte anche sul blog stesso) l’utente non va oltre la prima pagina, di conseguenza sul Social non vedrà mai TUTTI gli aggiornamenti del Blog.

    Hai fatto bene ad utilizzare nel titolo la dicitura “Curatori di Notizie”, questa cosa dovrebbe far riflettere un sacco di persone….

  4. Per me è il discorso è un po più ampio.
    Dobbiamo smetterla di vedere il web come una livella che uguaglia tutti gli individui rendendo possibile una diffusione formante delle notizie.
    Il mio nonno dice “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” non possiamo pensare che solo perchè i contenuti sono gratuiti e disponibili allora le persone li guardino con qualità (guardate linux, è un regalo dei geek più accaniti al mondo, che nessuno vuole scartare).

    Uno strumento filtrante come può essere un feed reader mette in crisi gli utenti “inesperti” semplicemente perché mette loro davanti ad una tragica verità: la scelta.
    Mentre un social network è molto più comodo, le notizie non vanno selezionate, ti travolgono come un mare in tempesta e ti riempono la mente d’acqua, ma anche la barca…

    Allora il futuro del web non sarà un filtro di notizie più o meno dettagliate, ma sarà un’evoluzione della ricerca personale; la rete è alienante quanto sociale, ma il secondo aspetto è puramente illusorio. Si è comunque soli davanti ad un pc.

    Cerchiamo di renderci conto che il web è la più grande spirale rielaborativa del mondo, ma il motore sono sempre le solite persone. Mc Luahn distingueva in media caldi e media freddi
    , qui bisogna distinguere in utenti caldi e utenti freddi: I primi quelli che entrano nel vivo delle notizie e le rielaborano e le ripropongono; i secondi che invece le assimilano passivi e le interiorizzano solamente (che non è poco è :))

    Leggendo poi gli altri due commenti, mi pare fondamentale un rapporto “diretto” con lo scrittore degli articoli. Nella carta stampate questo legame di fiducia è sorretto dal controllo che pensiamo ci sia da parte di tutte le cariche sociali (il direttore, il numero delle persone che compra un libro o un giornale), nel web i contenuti non sono ancora certificati, quindi un rapporto “personale” è fondamentale perché il lettore ri-diffonda le notizie.

    Spero di essermi spiegato abbastanza, e di non aver tirato troppo fuori tema.

  5. Ciao Francesco,
    effettivamente questo piccolo cambiamento lo stavo avvertendo anch’io…

    Infatti da più di un’anno oltre ai feed di alcuni blog interessanti mi sono abbonato ai feed delle ricerche nei social (network, bookmarking, ecc.)

    Inoltre le ricerche io le faccio su Twitter e Delicious e non più su Google! Qui è possibile trovare tonnellate di risorse (articoli, siti, tutorial).

    In questo i feed sono molto limitati. Secondo me, ora come ora, limitarsi a leggere SOLO i feed ai quali ci si abbona è estremamente riduttivo!

    L’altra questione è la promozione dei propri articoli…

    Credo che attualmente, qualunque cosa tu faccia, devi avere una presenza massiccia sui social network altrimenti non esisti!

    Ottimo articolo. 😉

  6. Io continuo ad usare Google Reader e social network. Spesso mi trovo a controllare prima twitter di greader e dopo rileggere le stesse notizie ma mi va bene comunque.
    Con i social network non riesci a leggere tutte le notizie di un sito e quindi spesso ti perdi un articolo che ad altri non interessa ma a me si. Con i social network non decidi cosa vuoi leggere o cosa ti interessa.
    le mie 90 iscrizioni di greader continueranno ad esistere ancora per molto 🙂

  7. Forse gli rss non devono morire, ma semplicemente essere sfruttati per quello che sono, la nicchia rimane una cosa importante, tu lo sai meglio di me.

    Comunque non so se c’ entri qualcosa o sia un semplice errore, ma negli ultimi giorni molti blog/magazine con migliaia di readers sono improvvisamente crollati a 0.

  8. Continuerò a essere fedele agli RSS, ma temo saranno usati solo da chi ne mastica di computer e internet. Dei miei amici quasi nessuno li conosce, non hanno mai preso piede.

    Per me sono comodissimi e mi fanno risparmiare un sacco di tempo.

  9. Impossibile che i feed muoiano! Sopratutto perchè sono la linfa delle news sui social network. Il mio feed è collegato automaticamente alla pagina facebook e a twitter, senza di lui non saprei che fare.

    Un altro discorso sono i feed reader, personalmente ho provato ad usarli , ma non sono per niente “dinamici” secondo me.

    I blog che seguo volentieri gli aggiungo semplicemente ai preferiti e li visito ogni giorno, sia per vedere se c’è qualcosa di nuovo (anche un commento in più che può tornare utile) sia per regalare una visita che se avessi seguito il feed non ci sarebbe mai stata.

    Secondo me i feed non ti fanno vivere bene il web, sarebbe come uscire con i propri amici solo quando ti avvisano che c’è qualcosa di nuovo ed inedito , mentre se con loro ti trovi bene li vai a trovare comunque tutti i giorni, anche solo per vedere come stanno.

    C’è anche il discorso che l’utente medio non ha la minima idea di cosa sia e di come funzioni un feed. Infatti non è solo l’icona arancione ad essere popolare, ma anche l’immancabile frase ” non sai cos’è un feed? Clicca qua che in 2 minuti lo scoprirai !”

    Non per offendere qualcuno , ma bisogna essere pazzi per pensare che un utente abbia la voglia e il tempo di guardarsi un video o leggersi un articolo quando per seguire ciò che gli piace è sufficiente che clicchi un mi piace in un box di facebook.

    Purtroppo è così, i feed li seguono solo i geek, in particolare vengono usati da chi ha a sua volta un blog.

    Basta osservare che i blog con più iscritti al feed sono infatti quelli tecnologici e che trattano argomenti come seo/wordpress….

    A questo punto se si vuole puntare in alto è obbligatorio utilizzare i social media.

    Basta pensare al fatto che probabilmente pubblicare un articolo su facebook a 100 fans è più redditizio che pubblicarlo su un feed seguito da 2000 persone.

    Come mai?
    Bhe il perchè è ovvio!
    Una volta che l’articolo è nel feed, è li, e da li nessuno lo muove, quante volte avete detto ad un vostro amico di iscriversi ad un feed per vedere un post che vi è piaciuto?

    Immaginate invece di avere 100 fan su facebook, ben 100 persone che si interessano di writing, worpdress , seo… e immaginate di pubblicare un articolo che loro trovano interessante.

    A questo punto cosa succede?
    Basta anche che solo 10 di loro lo condividano ( gli basta un clic, non serve avere nessun “lettore”, nessuna “sottoscrizione) per generare altre visite, e altri nuovi fan, che all’articolo successivo saranno pronti a condividere i contenuti a loro volta con i propri amici, e si sa che una volta partito un effetto del genere è davvero difficile fermarlo.

    Lo stesso discorso è valido a grandi linee anche per Twitter, nonostante sia un social impostato diversamente, con una penalizzazione per quanto riguarda l’anteprima dei post e sopratutto per quanto concerne la sua diffusione in Italia.

    Per concludere il discorso ( anche perchè penso di aver già scritto troppo) voglio farvi notare che in realtà facebook non è altro che un enorme feed reader ,dove ognuno ,attraverso richieste di amicizia e like a pagine e link , segue ciò che più gli aggrada.

    Se la vediamo da questo punto di vista i feed hanno avuto e continueranno ad avere un successo enorme, l’idea di poter seguire ogni cambiamento e ogni novità in tempo reale è stata grandiosa, purtroppo per vedere in atto una rivoluzione del genere ci è toccato aspettare Facebook che ora ha il web nelle sue mani.

    (PS: mi scuso per il commento troppo lungo e per i probabili errori grammaticali / di sintassi che ho fatto, purtroppo sto scrivendo questo commento con una parte di cervello che sta già beatamente dormendo!)

  10. Ciao Francesco,

    la cattiva notizia è che vorrei leggerti più spesso, ma non posso, non in questo mese almeno.
    La bella notizia è che sono venuta fin qui per dirtelo!

    Buon lavoro allora, dai il massimo di te così quando tornerò a leggerti riuscirò a intravedere una linea ascendente tra le righe dei tuoi post.

    B.