Quanto è “medio” il lettore medio?

Di come la semplicità sia il più potente degli strumenti

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Mi ricapitava tra le mani un articolo di SeoBook pubblicato una manciata di mesi fa e passato da noi abbastanza sottotono.

Il titolo “You Aren’t Average” tuonava come solo la lingua inglese riesce ancora a fare.

In realtà nulla di minaccioso si celava al suo interno, se non un paio di domande (“Cos’è l’ovvio?, Cos’è la conoscenza comune?”) e un video in cui veniva chiesto a una cinquantina di passanti in quel di Times Square, New York, cosa mai fosse un browser.

Piuttosto semplice, no?

Beh, le risposte furono (neanche troppo sorprendentemente) per l’82% errate o abbozzate.

Solo il restante 8% dimostrò di districarsi agevolmente tra Firefox, Mozille, IE e compagni.

SeoBook naturalmente mirava a girare l’argomento sul taglio “SEO & ottimizzazione”.
La questione però può facilmente venire traslata nel più generico ambito blogosferico 😀

Cos’è, veramente, ovvio?

Quando leggi un blog, quando ti iscrivi ad un feed RSS o lo filtri con uno dei molti tool a disposizione, ti trovi in effetti molto al di sopra del lettore medio.

Quando parli di ottimizzazione di titoli e di aggregazione di contenuto, stai mettendo piede in territori che vanno ben oltre la normale “sfera di attività” di chi naviga sul web: spesso anche di chi compie i suoi primi passi per cercare di interessarti alla tua nicchia.

E vale per tutte le nicchie, non solo quella più prettamente tecnologica.

Il fatto di aver raggiunto un tale livello di conoscenza focalizzata su un singolo argomento rende sempre più difficile rapportarsi agli utenti finali. Utenti che spesso viaggiano ” vista” e che cercano di orientarsi senza avere -e così deve essere- la tua stessa mole di conoscenza pregressa.

La semplicità: la migliore delle armi a tua disposizione

Pensi che fare uso della semplicità equivalga a perdere credibilità o apparire poco professionale? Forse che solo farcendo a dovere i propri post di iperbole e paroloni tecnici si riesca a mantenere viva una qualche “aura di devozione lettore-autore”?

Pensaci un attimo.
Quali sono gli aspetti più interessanti dei blog di successo?

  • Layout semplici e immediati da comprendere
  • Post carichi di contenuti alternati a riflessioni brevissime e domande incisive
  • Stile sobrio e diretto
  • Scarsa attenzione alla perfezione totale
  • Soluzioni efficaci a problemi noti

Un successo che deriva quindi dal valore aggiunto che il blog dona ai suoi lettori più che dato dal modo in cui questo si pone o trasmette “messaggi trasversali” atteggiandosi ad esperto (qualcuno direbbe “guru”) di turno.

Valuta i dettagli per ciò che davvero valgono

Dove ti hanno sempre detto risieda il successo di un’iniziativa? Nei dettagli?

Mmmhh… 😀

Io credo che il successo di un’iniziativa sta nel dosare il rapporto “qualità-rivolta-agli-utenti” Vs “perfezione-del-contenitore.”

Trascurare i contenuti per seguire il CSS del layout oltre una certa ragionevole misura è tempo sprecato. Inseguire il “post al giorno” pur sacrificando qualità delle fonti e correttezza grammaticale è un suicidio. Cercare la correttezza di sintassi e grammatica oltre i limiti del buon senso rischia di bruciare l’approccio al tuo stesso blog.

Equilibrio, in sostanza.
Un equilibrio volto alla semplicità nelle sue diverse forme e approcci.

E che i tuoi lettori, a tutti i livelli, apprezzeranno.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

10 commenti

  1. Capita spesso di navigare in blog infestati di gif animate e link sponsorizzati mentre basta passare un po’ di tempo sul tuo per capire come la semplicità sia veramente un’arma in più. Ottimo post!

  2. Per me gli aspetti più importanti sono:

    1. Stile sobrio e diretto
    2. Scarsa attenzione alla perfezione totale

  3. Sì, la semplicità è la cosa migliore: tanti utenti non ne sanno niente di blog, feed rss e compagnia bella: quindi se la navigabilità è buona ed il sito non è troppo complesso pieno di link che non si capisce più nemmeno cosa si possa fare… è un casino e l’utente è disorientato.

    Semplice è meglio.

  4. Scrivo da molti anni di psicologia e cerco di realizzare degli articoli leggibili a più livelli: la persona semplice deve potersi divertire e/o informare, il professionista deve poter notare, dietro all’apparente facilità del testo, l’assoluta correttezza dei contenuti e dei termini scelti con cura, il taglio originale degli articoli, la loro utilità, la citazione delle fonti e delle risorse utili, il servizio al lettore… Per scrivere “facile”, e nello stesso tempo bene, ci vuole tempo, ma penso che ripaghi…

  5. Eh già, si dice che le cose più semplici siano le più potenti.
    Forse è anche questo un dono di natura, ma io credo sia un qualcosa che si può imparare.
    Cioè riuscire a rendere facile il difficile, semplice il complesso, essenziale il troppo.
    Se ci si riflette e ci si mette un pò d’impegno ci si riesce.
    Mi unisco in particolare al pensiero di Emma che fa dell’idea di “pazienza” e uso del tempo un grande valore…

  6. Sono d’accordo con chi dice che il layout deve essere semplice e pulito, soprattutto in quei blog che trattano argomenti il cui target non è ferratissimo di tecnologia e web.

  7. Io non sopporto i blog complicati, con articoli che non riesci a capire….ti passa la voglia di leggere!!!
    Io per la semplicita’, artcioli scorrevoli, interessanti e che ti fanno venire la voglia di leggere di piu’!!