Cosa sono i post-esca e perché ti servono per promuovere un infoprodotto

The night of desirable objects (cit.)

Cosa sono i post esca
Foto di Jenner VandenHoek su Unsplash

Ho scritto in passato di come ritenga i blog un cattivo strumento per promuovere un prodotto.

I blog non sono landing page, troppe le porte di uscita e i messaggi che spesso si accavallano sulle singole pagine, rendendo difficile concentrare il messaggio o avere dei dati puliti con i quali ragionare seriamente.

Eppure, moltissimi blogger continuano a utilizzare i loro post per promuovere infoprodotti. E forse, ripensando a tutti questi casi, credo esista una situazione in cui si possono ribaltare le cose.

Anche in parallelo a mini-siti o landing page preparate ad-hoc, la quasi normalità dei casi vede il classico post di presentazione sul blog di turno in cui decantare i pregi del frutto del proprio lavoro.

Articoli che solitamente si aggirano sulla decina di paragrafi, in cui non si fa altro che cercare di introdurre l’oggetto in questione, giocare psicologicamente sul prezzo e farsi forti della propria popolarità (o di feedback ricevuti) per tentare un primo contatto, un click verso la landing.

Il fatto è che una strategia del genere, per quanto lineare ed efficace possa essere -soprattutto se il nome dietro di essa è interessante-, finisce per esaurire fin troppo presto la propria spinta. Dura poco e colpisce pochi, insomma.

Quello che ti serve è un post-esca. 🙂

I tuoi lettori ti capiscono?

Attraverso un normale post di presentazione gli utenti che decidono di leggerlo non sono davvero mai “dentro” al problema.

Un titolo del tipo: “La mia nuova guida al creare un personal brand efficace in 45 giorni oggi in offerta al 30% di sconto.”, non fa nient’altro che “esporre la merce” sperando che nel mucchio dei lettori qualcuno sia alla disperata ricerca di una ricetta in grado di risolvere i suoi problemi di branding.

Cosa che può capitare. Che spesso capita.
Ma che lascia un po’ di cose al caso.

Ecco che allora sempre più spesso mi capita di vedere in rete quelli che si possono definire veri e propri “post esca”, di più larghe vedute e dal mio punt di vista decisamente più efficaci.

La visione più ampia

Un post esca si compone solitamente di tre passaggi.

  1. Una presentazione e una definizione del problema (per esempio: “7 Segnali che il tuo personal brand ha bisogno di una rinfrescata”)
  2. Una soluzione immediata a parte del problema evidenziato (per esempio: 7 piccolissimi spunti di riflessione che possono far accendere la lampadina a molti professionisti e aziende)
  3. Una proposta di stampo più ampio, la presentazione del tuo infoprodotto, in cui affrontare e risolvere il problema a tutto tondo (per esempio: una serie di sessioni di consulenza uno-a-uno a prezzo scontato su quello specifico tema per i primi 10 che indicheranno il loro indirizzo e-mail).

Due i vantaggi:

  • Da un lato instauri un discorso vero e proprio, né più né meno di quanto già succede negli altri tuo articoli, portando i lettori al cuore del problema che vuoi presentare senza chiedere nulla in cambio.
  • Dall’altro, nel proporre il tuo prodotto hai modo di esporre le tue motivazioni e i retroscena che ti hanno spinto a creare qualcosa di simile.

È molto più efficace rendere chi ti legge parte del processo creativo piuttosto che presentargli un form di contatto o un pulsante “Compra subito” su cui cliccare sulla fiducia. Inoltre così facendo puoi giustificare un loro investimento economico fornendogli una base di paragone: hai appena scoperto come risolvere una parte del problema, ora, se vuoi, ecco tutta la restante offerta alla quale mi sono dedicato.

Il tutto in una maniera estremamente più “naturale” e diretta.

Un post-esca non è una trappola con la quale ingannare gli utenti. È invece un ottimo modo per esporre una volta di più la tua professionalità nel promuovere un prodotto. E nel giustificarne un investimento di terzi dati alla mano.

Sei mai caduto (magari involontariamente) nella lettura di un post-esca?

Se sì, come hai percepito la proposta di vendita a fondo pagina? Sei rimasto stupito del trovarti improvvisamente in una logica più commerciale di quella che ti aspettavi o hai fatto un pensiero concreto su quanto avevi già potuto mettere le mani?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

6 commenti

  1. Caro Francesco, ancora una volta leggo il tuo post e rimango a bocca aperta… Ma certo! Io sono una di quelle che ha messo lì il post “ecco il mio nuovo prodotto” e ha sperato… Capisco che devo mettermi subito al lavoro, e dopo la spiegazione, è lampante, ma prima non lo vedevo… Tra l’altro ci sono molti dei miei vecchi post, alcuni dei quali sono i più letti, che trattano lo stesso tema del mio libro, e alla fine dei quali non c’è neppure un rimando… Furba, eh?

    Volevo farti una domanda. Se volessi “rinfrescare” o modificare un po’ uno di questi post scritti uno o due anni fa e appunto molto visitati e letti, potrei cambiare loro la data e farli apparire come pubblicati oggi? Sono ottimamente piazzati sui motori di ricerca, e non vorrei che questa operazione interferisse sul loro posizionamento. A te forse sembrerà una domanda molto ingenua…

    Ti saluto e ti ringrazio di tutte le informazioni e gli spunti che ci dai nel tempo! 🙂

  2. Ciao Emma,
    grazie! 🙂

    Beh, più che ripubblicare un articolo già ben posizionato, perché non espanderlo con un “secondo episodio” e linkarlo direttamente dal tuo primo post in cima alle SERP? Lasci invariato un contenuto che per diversi motivi è già ben gradito ai motori e hai modo di espanderlo senza rimanere vincolata da ciò che è già stato scritto. Che ne pensi?