Come diventare un blogger più efficace con i “Persona” (o profili lettore)

Per chi stai scrivendo, oggi?

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I profili lettore, o “Persona”, sono un potente strumento per delineare il nostro segmento di lettori ideale.

Molto più che un mero esercizio di stile, sviluppare una serie di profili per il proprio blog può aiutare tanto chi scrive quanto chi legge (e vedremo tra poco perché).

Lavorando su delle figure ipotetiche diventa molto più semplice inseguire una strategia editoriale uniforme, cosa apparentemente scontata -ma non troppo- quando si gestisce un singolo progetto in solitaria, molto più laboriosa quando da gestire c’è un team di collaboratori.

Ma come si sviluppa un profilo lettore?

Creare un profilo lettore

Stiamo quindi parlando di figure ipotetiche. Di ipotesi di utenti che desideriamo leggano i nostri articoli e verso i quali, con le loro caratteristiche ben stampate in mente, scriviamo.

Inizia tutto con una buona domanda.

  • Segmenta i lettori – Spesso tra tre e cinque profili puoi racchiudere tutti i tuoi utenti.
  • Identifica precise necessità – Cosa cercano? Quali obiettivi vogliono raggiungere?
  • Usa queste informazioni per creare “Persona” sul tuo sito – Definisci precisamente genere, età, lavoro e abilità che potrebbero già avere acquisito.
  • Usa queste informazioni per creare scenari di utilizzo – In che modo puoi soddisfare le loro esigenze attraverso ciò che scrivi?

Come ottenere i dati per profilare i lettori? Pescandole dovunque! 🙂

Utilizza sondaggi (sul tuo sito o attraverso un social network a scelta), spulcia forum, leggi altri blog della tua nicchia. Diventa sensibile ai commenti e appuntati necessità e reazioni, risposte alle tue campagne di email marketing. Le stesse email che ricevi in seguito ai tuoi articoli definiscono spesso dei reali “persona” ben precisi.

Che aspetto hanno?

Non ci sono vere regole per definire i profili lettore. Se miri a rendere questi profili pubblici, puoi usare:

  • Un nome
  • Una foto
  • Una breve biografia
  • Citazioni chiave

per rendere estremamente evidenti le caratteristiche che desideri inseguire.

Si tratta naturalmente di contenuto “demo”, niente di reale. Per le foto puoi affidarti a un servizio di vendita stock photo (indicando chiaramente che la persona raffigurata è a puro scopo illustrativo), mentre per nomi e biografie puoi tratteggiare i punti salienti che reputi in grado di valorizzare una figura ipotetica di questo tipo. Età, professione e background lavorativo tornano estremamente utili per definire l’approccio editoriale e complessità dei contenuti.

Su team di lavoro più ampi, citazioni chiave possono contribuire a passare rapidamente un messaggio relativo a obiettivi da raggiungere e necessità da soddisfare.

Ora.
So che un simile approccio potrebbe far storcere il naso a qualcuno.

Ci sono persone che semplicemente non si trovano a loro agio nel costruire queste figure ipotetiche (da rendere pubbliche o da utilizzare internamente). Niente paura.

Ciò che conta è il fatto che tu riesca a delineare questi Persona nei loro tratti salienti. Persino una tabella con profili del tipo “Tecnico”, “Novellino”, “Sviluppatore” potrebbero funzionare più che bene lasciando da parte nomi e biografie fittizie. Ciò che conta, di nuovo, è il livello di dettaglio di esigenze, obiettivi e capacità che reputi appartenere a questi profili.

Perché questi profili?

L’importante, ripeto, non è la forma ma la sostanza. Buoni profili lettore, fossero anche semplicemente due o tre varianti di quello che reputiamo il nostro lettore ideale, possono tornare estremamente efficaci per diversi motivi.

  • Puoi scrivere con in mente una chiara necessità da soddisfare.
  • Ti imponi di rispettare un preciso tono ritenuto autorevole da chi legge.
  • Puoi scoprire nuove possibilità di espansione verso sotto-nicchie ancora da esplorare.
  • Oppure concepire nuovi prodotti e servizi che rispecchino esigenze comuni.
  • Ed evitare di livellare il tuo stile per andare incontro a una “media ragionata” di tutti i lettori.
  • Se esplicitati, diventano una fonte preziosa per gli advertiser.
  • Su network più vasti sono importanti per impostare il “dialogo quotidiano” di articolisti e collaboratori.

I profili lettore, i Persona, sono molto più utili di quanto si creda.
Peraltro, evitano che tu scriva qualcosa per qualcuno che, a conti fatti, non ne ha bisogno.

È una trappola molto più comune di quanto si creda.

Ne fai uso?
Hai già delineato almeno in parte i segmenti dei lettori che desideri colpire?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

3 commenti

  1. Io lo chiamo amico o lettore “immaginario”, una persona che esiste tra le mie conoscenze. Una persona a cui penso per raccogliere parole e argomenti da usare. Ha un suo profilo specifico, una sua concreta collocazione nello scenario vasto dei possibili interlocutori. Questo mi permette di tenere un linguaggio e un focus mirati.

    Ottimo articolo, come sempre.

  2. Credo che possano essere utili per blog che trattano argomenti molto specifici, per il mio che è di tipo personale con divagazioni a tema considero utili i commenti dei lettori, magari rapportati alle statistiche di analytics, per capire se quel che scrivo interessa o meno e come migliorare la mia comunicazione. Ma sono una dilettante del web…