Il rigetto dei fan per le aziende su Facebook

Hey, dove diavolo sono finiti tutti?!

ExactTarget, come il nome può lasciare intendere, è una compagnia con diverse sedi del mondo che si occupa di snocciolare costantemente dati e informazioni riguardo al modo in cui le persone usano i social network.

Forse qualcuno riuscirà ad associare questo nome a coTweet, client (e non solo) di Twitter che ha goduto di discreta visibilità anche da noi in tempi recenti.

Ebbene, ExactTarget produce periodicamente report -e webinar- in cui riassume lo stato dell’arte di un determinato aspetto legato a target e social media. Nella più che esplicita sezione “Subscribers, Fan & Follower” trovano spesso posto contenuti in grado di far nascere parecchie domande a chi si occupa di promuovere una presenza in rete.

Hey, perché ti sto dicendo tutto questo? 🙂
Perché l’ultimo loro report parla di quando (e perché) un follower abbandoni la pagina fan di un brand.

Perché si abbandona un brand su Facebook?

ExactTarget stila tra le pagine del report una variopinta serie di motivazioni. Per comodità prendiamo solo le prime cinque in ordine di importanza.

Ho smesso di seguire un brand perché…

  • Il brand pubblica aggiornamenti troppo di frequente.
  • La mia bacheca ha cominciato a riempirsi di materiale rivolto al marketing del brand e ho sentito la necessità di fare spazio.
  • I contenuti sono diventati ripetitivi o noiosi nel tempo.
  • Ho seguito il brand solo per godere di una singola iniziativa.
  • Il brand non offriva sufficienti promozioni.
  • I contenuti erano troppo promozionali.

Mettiamoci nei panni di un potenziale cliente.

Una pagina che pubblica cinque aggiornamenti al giorno e ne segue l’evolversi commentando le proprie discussioni non genera un rumore così grande tra i post in bacheca. Non trovi? Dieci, venti aziende che lo stesso cliente può decidere di seguire contemporaneamente possono insieme fare invece un discreto casino.

Le prime due motivazioni per la fuga di un follower a gambe levate sono legate quindi ad aggiornamenti troppo frequenti e troppo rivolti a contenuti puramente promozionali che offuscano la visibilità di amici e contatti “intimi”.

Segue poi a ruota un timore piuttosto diffuso tra chi lancia promozioni online, ovvero: “Sai, ho seguito la tua azienda solo per scaricarmi l’e-book, avere uno sconto su un prodotto e tutte quelle belle cose lì”. Stranamente vicine le affermazioni “Caro brand, non mi offri contenuti promozionali” e “Cosa pretendi? Mi parli solo delle tue promozioni”.

La cosa diventa ancora più interessante quando lo stesso tipo di analisi viene fatta a Twitter, evidentemente diverso per struttura -Twitter è i tweet e i tweet sono Twitter- e interazione tra gli utenti.

Perché si abbandona un brand su Twitter?

Ho smesso di seguire un brand perché…

  • I contenuti sono diventati ripetitivi o noiosi nel tempo.
  • Il mio flusso di tweet ha cominciato a riempirsi di materiale rivolto al marketing del brand e ho dovuto fare spazio.
  • Il brand postava troppo di frequente.
  • Ho seguito il brand solo per godere di una singola iniziativa.
  • Il brand non offriva sufficienti promozioni.

In questo caso il vincitore indiscusso è …la noia.
La tua azienda non mi racconta nulla di utile, quindi ne farò piazza pulita.

(perché non c’è nient’altro che mi possa convincere del contrario, aggiungerei io)

Stessa posizione in classifica per la necessità di fare spazio, ancora più evidente su un network con una “memoria” (se così vogliamo chiamarla) estremamente ridotta. Lo stream di un utente medio ha un ricambio di contenuti elevatissimo e vederselo occupato da una manciata di tweet intenti a rubare spazio ai contatti ai quali siamo più legati può scatenare un istintivo unfollow.

Seguono a ruota problemi legati alla frequenza di posting, il follow legato al godimento di una qualche iniziativa o freebies, la mancanza di utilità nei contenuti pubblicati.

È davvero tutto?

Il report scaricabile dalla pagina ufficiale presenta questi e molti altri dati e ha successo (dal mio punto di vista) nel raggiungere un preciso obiettivo: dimostrare dati alla mano quanto una persona -cliente, utente o come accidenti la vogliamo chiamare- non fugge da una pagina fan per motivi poi così incomprensibili. Spesso l’antipatia verso un brand o il cambiamento di percezione non entrano neppure nella top-five tra le motivazioni in grado di scatenare un unfollow.

Ci sono invece, alla base, precisi problemi che il brand (o chi per lui gestisce la pagina) crea al proprio target più o meno coscientemente. Si rosicchia spazio, attenzione, visibilità. Si diventa noiosi. Si diventa autoreferenziali.

E questi non sono problemi -o capricci- dei fan, sono problemi di comunicazione delle aziende.

E ora a noi. 🙂

Quale motivo, tra quelli qui sopra se così è, ti ha convinto a smettere di seguire un brand su Facebook o su Twitter? Trovi corrispondenza tra le tue esperienze e quest’ultimo report?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

6 commenti

  1. caro Francesco. il punto principale secondo me è la noia…
    Mi avvicino a un brand (o attività, libro etc.) perchè trovo qualcosa che fa trillare le mie corde, su cui posso ragionare, trovare spunti per un miglioramento personale.
    il “guarda come sono bravo (leggi anche brava o bravi), come sono bello, quante cose so fare e come le faccio bene” sottointendendo “e tu no, quindi avrai bisogno di me, autore del libro, gestore dell’attività, capo di un gruppo, per sapere chi sei, cosa puoi fare e che cosa ‘non’ puoi fare, per sempre” con la e di sempre un pò strascicata, seeempre, in modo da risuonare più lugubre.
    Eletta

  2. Anch’io trovo che noia e troppo autoreferenzialità siano i motivi principali per lasciare un brand su Facebook. Quando un’azienda comincia a comunicare in maniera eccessivamente promozionale, a fare solo del marketing, l’utente/cliente perde interesse. In fondo quello che si cerca soprattutto su questo social network è un approccio più informale e coinvolgente, news su nuovi prodotti e servizi, sconti speciali per i fan, post divertenti…insomma una comunicazione diversa più interattiva e aperta.
    Non è sicuramente semplice però le aziende su FB devono cambiare registro!

  3. Concordo con gli aggiornamenti troppo frequenti che, uniti all’inutilità, mi fanno lasciare la pagina di un brand.

  4. Ciao!
    Anche io credo che la causa numero 1 sia la noia, non tanto l’eccessiva comunicazione, però sarebbe utile sapere come ci si può non fossilizzare pur rispettando la specificità della propria professione 🙂