Perché Google Analytics, da solo, non basta più

Guarda ai tuoi dati di traffico come persone, non come numeri

Perché Google Analytics, da solo, non basta più
©Kapralcev/Shutterstock.com

Se vuoi fare marketing in maniera consapevole hai bisogno di guardare ai tuoi dati di traffico come persone, piuttosto che come numeri.

Il che, scritto così, sembra pure piuttosto ragionevole. 🙂

Il problema è che molte persone considerano le statistiche del proprio sito – e ti stupiresti di come ciò possa riguardare il piccolo blog come l’e-commerce da decine di migliaia di euro di fatturato al mese – come una semplice installazione di Google Analytics.

Che poi sì vedrà.
Che tanto, non faceva tutto Google?

Perché sotto sotto guardare ai dati di traffico un po’ ci fa paura. Quella paura che nasce dalla consapevolezza del dover poi agire, qualora i dati di traffico non ci convincessero.

Eppure, persino Google Analytics – di per sé – non è abbastanza per permetterti di guardare ai tuoi utenti con consapevolezza. Non da solo. E sicuramente non appena uscito dalla scatola.

Perché Google Analytics non basta più

Google Analytics è un grandissimo prodotto. Su questo non ci piove. Insieme a Search Console (fu Webmaster Tools) rappresenta uno degli strumenti più preziosi forniti da Google per orientare le nostre decisioni nel fare marketing in rete.

Solo, dovremmo ricordarci di due cose:

  • Google Analytics traccia ogni cambio pagina;
  • Google Analytics non è consapevole di come il tuo sito sia organizzato.

Questo significa che la semplice installazione del codice di base fornito da Analytics sia solo il punto di partenza. Ogni progetto è unico e permette ai propri utenti di compiere azioni in contesti diversi: dal click su un pulsante social all’aggiunta al carrello, passando per la riproduzione di un video o l’acquisto di un prodotto.

Sicuro di tracciare tutto ciò che potresti in Google Analytics? Sicuro di non dover adottare una strategia particolare, che esuli dal solo Analytics per il tuo specifico progetto?

In Google Analytics

Google Analytics, nella sua forma base, non ha la minima idea di come tracciare azioni che esulino dal cambio pagina. Hai bisogno di insegnargli come muoversi. Qualche esempio?

  • E-commerce: se il tuo sito vende qualcosa, Analytics non può sapere da solo se e quando si verifichi una vendita. Se stai usando Prestashop, WooCommerce, Magento o un qualunque altro CMS dedicato, il modulo e-commerce in Google Analytics ti darà accesso ai relativi rapporti. Solo allora – modificato quanto necessario tra codice e sito – potrai avere accesso ai volumi di vendita, dettagli sull’ordine medio e sulle fonti di traffico a più alto valore d’acquisto;
  • Eventi: se il tuo sito permette di eseguire azioni chiave che non generino necessariamente un cambio pagina, hai bisogno di tracciare veri e propri Eventi, monitorando ogni singola azione separatamente.
  • Campagne: se il tuo sito riceve traffico da particolari fonti (partner commerciali o attività di marketing correlato) puoi avere tutto l’interesse a monitorare specifici accessi al sito markando in primo luogo i tuoi link come Campagne per ritrovarli nei relativi rapporti.

Azioni di questo tipo non si risolvono con il click su un pannello di configurazione e richiedono consapevolezza (e un bravo sviluppatore). Insegnare a Analytics come sia fatto il tuo sito è l’unico modo di ritrovare poi questi dati popolati nei rapporti.

E tutto il resto?

Se invece stai cercando di valutare l’efficacia di una specifica landing page – intesa come efficacia della proposta contenutistica – troverai in Analytics strumenti ancora piuttosto acerbi.

Sto testando in questi mesi con grande soddisfazione Hotjar per ottenere:

  • Heatmap: una mappa termica che descrive l’utilizzo del tuo layout, basata sulla permanenza del mouse tra le sue diverse componenti;
  • Scrollmap: una mappa termina che racconta quanto spesso e sino a dove la tua landing page viene scrollata;
  • Registrazione video: un semplice video che mostra sommariamente le azioni compiute dall’utente, come se ti trovassi davanti al suo monitor;
  • Tracciamento dei form: un report su quanti e quali campi vengono compilati sulla tua landing e dove l’utente abbandona la pagina;

Aspetti tutt’altro che secondari e tanto più preziosi proprio quando il sito stesso è inondato da traffico a pagamento proveniente da campagne ADV. In questo specifico contesto è tanto più prioritario poter riflettere sull’uso di immagini, testi, lunghezza e attenzione nella pagina piuttosto che tra le pagine di un’intero sito.

Punti di forza

Il ruolo di un buon web analytics è alla fine proprio questo: sfruttare ogni singolo tool per i rispettivi punti di forza, piuttosto che trovare un singolo approccio e reiterarlo su ogni progetto indistintamente.

Google Analytics rappresenta la base imprescindibile da cui partire (e data la diffusione di un account Google spesso è spesso già presente); strumenti come Hotjar – e non solo – completano quell’agognata visione globale tanto utile per valutare i nostri sforzi.

Cosa usi sul tuo sito per tracciare i tuo utenti?
Solo Analytics nella sua versione base o hai applicato qualche tracciamento extra?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

5 commenti

  1. Assolutamente d’accordo, Google Analytic è insufficiente quanto però necessario.
    Ho notato che diversi tools simili negli scopi a Hotjar viaggiano su una rapida costante di miglioramento (almeno quelli che ho testato)…proverò anche quest’ultimo,
    Grazie del consiglio!

  2. Accidenti che bel tool hai consigliato! Veramente utilie! Le info di Hotjar sono davvero utilissime! In confronto analitycs (come dici giustamente) è molto acerbo!!