Per cosa pagheresti un account di Twitter?

Per cosa pagheresti un account di Twitter?
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Twitter ha da sempre avuto un problema: come monetizzare il suo enorme successo.

D’altronde il pennuto blu più famoso del web è oramai grandicello: di recente ha spento le sue tre candeline sulla torta.

E cresce anche piuttosto bene; stando ad una rilevazione di Nielsen rilasciata lo scorso marzo, la percentuale di crescita del popolare network di microblogging ha già superato da tempo quella di Facebook.

E così ci si chiede se un piano di monetizzazione adeguato sia veramente nell’aria; nel fare ciò capitano due cose.

La prima è che nell’euforia generale, mezza twittersfera passa i giorni intorno al primo aprile facendosi beffare da TwitterPro, abile mossa dei ragazzi di Shorty Awards che promettono in una pagina ad hoc inviti per la beta di un fantomatico upgrade.

Se di recente hai visto dei bollini rossi marchiati “PRO” sulle facce dei tuo follow, beh, ci sono cascati in pieno. Un certo Evan Williams che sul profilo Twitter ha scritto “CEO of Twitter” ha poi chiarito le cose onde evitare fraintendimenti: “There is no Twitter Pro“.

La seconda è che nonostante tutto si fa sempre più concreta la possibilità di account Twitter “pro”, con features aggiuntive a pagamento. La strada della monetizzazione ragionata, iniziata con un timido banner su ExecTweets potrebbe diventare un’opportunità interessante anche per gli utenti finali.

Ma quali features saresti disposto a pagare per migliorare il tuo modo di usare Twitter?

Qualcosa che veramente vorrei avere in un account pro

  • Reportistica avanzata.
  • Un metodo di URL shrinking con possibilità di tracciamento (stile HootSuite).
  • Chiamate API infinite.
  • Inclusione di alcuni servizi chiave già offerti da terze parti (TwitPic su tutti).
  • Più affidabilità nel meccanismo di following/followers, che non sempre fa il suo dovere.
  • Un metodo intuitivo per la gestione e manutenzione dei contatti.

Partendo da un’altra riflessione, anche Jeremy Schoemaker una manciata di giorni fa si è chiesto quali siano le strade ancora aperte per una possibile monetizzazione del pennuto.

A mente fredda, del suo articolo non sono particolarmente d’accordo con il desiderio di voler introdurre avatar a rotazione e badge “pro” da mostrare a destra e a manca, così come sono alquanto scettico sul reale vantaggio dell’avere gif animate all’interno dei messaggi. Un aumento della dimensione dei tweet sino a 160 caratteri? Apprezzabile, ma credo che i cari vecchi 140 caratteri sfruttati bene possano compiere il loro lavoro allo stesso modo.

Si, ci sono davvero un sacco di features per le quali acquisterei ad occhi chiusi un account pro.

E andando ancora oltre con l’immaginazione, perché non pensare a diversi “livelli di pagamento” basati sul numero di followers, un po’ come succede per Aweber? D’altronde con una base stimata in 11 milioni di utenti registrati è facile capire come anche esigue somme ricorrenti possano generare introiti di tutto rispetto.

Twitter come tutti lo conosciamo rimarrà gratuito, ma per quali nuove features saresti disposto ad investire in un nuovo e scintillante account pro? E in quanti euro stimeresti un costo mensile ragionevole?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

7 commenti

  1. Beh pagherei per lo stesso motivo per cui pago flickr:

    – meno limiti nello sfruttamento delle risorse (vedi API)
    – possibilità di personalizzazione (sogno una gestione del layout della mia pagina “alla tumblr”)
    – Mi piacerebbero le room come su friendfeed

    E tantissime altre cose. Ma spingiamoci un po’ più in là: quanto davvero pagheremmo?” alla fine è forse il servizio “meno utile” del 2.0… Non è flickr che ti fa da storage per le foto ad esempio: twitter vive ed è famoso più per l’amore dei fan che per la sua reale utilità, si è dibattuto un sacco in passato su queste cose.

    IMHO 20-30$ all’anno sarebero già troppi. Sui 10-15 pagherei senza batter ciglio.

    P.s.
    Correggi:

    non sono particolarmente d’accorto

  2. e sarebbe bello anche avere delle statistiche su chi visita il profilo, può risultare interessante (almeno per me) 😀

  3. @Napolux: Non invidio chi dovrà posizionare l’offerta: il paragone con flickr (soprattutto per noi italiani) potrebbe essere veramente dietro l’angolo.

    p.s. corretto, grazie! 😉

    @Tony Bekamp: Una volta capito che il meccanismo funziona è che Twitter è molto più veloce di un post o di un commento per passare un’informazione, ci credo che l’interesse da parte di Google sia aumentato esponenzialmente.

    Da Techcrunch: “People searching for news. Brands searching for feedback. That’s valuable stuff.”

    Valuable stuff che viaggia a colpi di 140 caratteri e che per la maggior parte ancora sfuggono a Google.

    Sono curioso, e aspetto la risposta di Microsoft & Co 😛

  4. Parrebbe da uno studio effettuato in Brasile che la popolazione di Twitter ama molto cliccare nei link che vengono inviati e da questo nascerebbe l’interesse all’acquisto da parte di Google che, come tutti quanti sappiamo, è molto interessata al linking.
    Pagherei pochissimo come ha asserito Napolux soltanto per avere la libertà di meglio controllare following e followers senza ricorrere ad applicazioni esterne.
    Per quello che riguarda l’utilità e legandomi a quanto scritto all’inizio del commento, personalmente ho avuto ottime soddisfazioni dall’uso di twitter con il blog.
    Grazie a tutti per l’ospitalità!