Come ottenere (più) commenti di qualità

Alcuni spunti per stimolare discussioni di valore

Abbiamo discusso spesso in passato riguardo alla natura dei commenti che si sviluppano su un blog.

Se vuoi fare in modo che i lettori si sentano invogliati a commentare con qualcosa di rilevante per tutti gli altri lettori, il primo step passa proprio dal contenuto.

Su questo non ci piove: esprimere un’opinione forte, incitare a una risposta precisa, scegliere contenuti sui quali si è lavorato duramente in passato sono tutti aspetti in grado di far scaturire una buona discussione in maniera quasi naturale.

E sono anche i motivi per cui i blog più costanti e “maturi” (in senso anagrafico) riescono a generare decine di commenti in poco tempo rivolgendosi a lettori che si sentono ormai di casa.

Facciamo però oggi un passo indietro.
Cosa si intende esattamente per “commenti di qualità”?

Ci sono diversi tipi di commenti ai quali dovresti puntare e che dovresti seguire molto attentamente quando prendono vita in risposta a un tuo articolo.

Commenti che:

  • Ampliano il discorso avviato nel post
  • Colgono errori nel testo
  • Propongono precisazioni
  • Contribuiscono con esempi personali
  • Rispondono ad altri commenti

sono oro puro per chi stia cercando di sviluppare una community intorno alle proprie pagine.

E comunque si guardi la questione si arriva sempre a un solo aspetto: l’intero concetto di ottenere commenti di qualità passa per il livello di confidenza che i tuoi visitatori sviluppano nei confronti delle tue pagine.

Dai in pasto ai lettori ottimi articoli e metodi di commento arcaici, complicati, contro-intuitivi e visivamente poco appaganti e anche i più fedeli passeranno la palla.

Ecco ciò che puoi iniziare a mettere in pratica per rendere più agevole l’intero processo.

Applica un DoFollow selettivo

Sui DoFollow si discute parecchio da molto tempo. Alcuni ritengono che rimuovere il NoFollow dagli URL dei commenti possa essere una mossa sbagliata, penalizzante e poco controllata nei confronti dei “cattivi vicini” determinati dagli spider dei motori di ricerca, a cui nessuno vorrebbe avvicinare il proprio blog.

Un DoFollow selettivo rappresenta sicuramente una buona media, solo che anziché impostarlo come molti fanno su uno o due commenti, andrei leggermente su numeri più alti. Almeno il doppio o qualcosa di più prima che l’utente possa vedere il proprio link seguito dai motori. I lettori regolari neanche se ne accorgeranno e diventerà molto più difficile per l’approfittatore occasionale soddisfare le richieste. NoFollow Free ti aiuta a fare tutto ciò in un paio di click. Provalo.

Semplicemente, chiedi

Non solo negli articoli, ma con un vero e proprio box a mo’ di call-to-action al fondo di essi. Ricorda le regole che hai definito a priori, esplicita i contenuti che non saranno in alcun modo approvati e cerca di presentare i benefit del lasciare un commento a ciò che hai scritto.

Un buon esempio di call potrebbe essere:

Un paio di regole per i commenti: Su questo blog i commenti non vengono moderati a priori. Se questa è la prima volta che lasci un commento ricorda di usare il tuo vero nome (o uno pseudonimo) e non il nome del tuo blog o della tua azienda. Nessun commento viene modificato o censurato a priori, salvo naturalmente le regole di civile convivenza. Per favore, non inserire il link al tuo blog in fondo al commento. I commenti sono l’anima di questo blog e mi permettono di conoscere i miei lettori (tu) ogni giorno un po’ meglio.”

Valorizza i commenti più rilevanti

Ci sono diverse soluzioni per dare valore ai commenti ritenuti più importanti all’interno di una discussione. Comment Rating (e Comment Rating Pro) ti permettono di presentare il classico box di votazione a pollice su/pollice giù e di presentare con adeguate widget i “Migliori Commenti” degli ultimi n-giorni o per voto ricevuto. Entrambi sono decisamente personalizzabili e se il tuo blog già riceve un buon numero di commenti costanti possono ricaricare le discussioni di ulteriori spunti.

Permetti la modifica dopo l’invio

Da diverso tempo a questa parte i commenti di questo stesso blog sono modificabili a posteriori. Ciò significa che entro 5 minuti dal loro inserimento (se nessun altro commento è già stato inserito in risposta) ogni commento può venire corretto. Questo permette di rendere più leggero il processo di commento, ben sapendo che nulla di quanto inserito è realmente definitivo e non è richiesta l’azione dell’admin per una svista o un commento duplicato. WP Ajax Edit Comments è la soluzione migliore di cui puoi disporre.

Ottimizza il processo

Davvero ti servono tutti quei margini, bordi, sfondi, righe orizzontali, immagini e chi più ne ha più ne metta tra il fondo dell’articolo, il luogo in cui il commento nasce, e il form stesso, il luogo in cui il commento diventa concreto?

Allinea gli input box, rendi esplicito il pulsante di voto spostandolo a destra, allinea i campi e i testi a contorno del form. Fai in modo che il mezzo che gli utenti usano per inserire i commenti al tuo sito non sembri solo un qualcosa di abbozzato alla meno peggio ma rappresenti tutto il valore che ritieni i commenti debbano avere.

Stila una policy

Scrivi una chiara pagina “Policy” e aggiungi un paragrafo relativo ai commenti. Spiega chiaramente quali sono le regole del gioco e quali commenti verranno inesorabilmente censurati. Ciò di consente di essere trasparente nel caso tu abbia a che fare con situazioni spinose, commenti-fake o chiaramente dediti al portarsi a casa link discutendo di aria fritta.

Autenticazione di terze parti

Non per tutti, ma sicuramente una soluzione da valutare almeno una volta. Simple Facebook Connect e Simple Twitter Connect sono due dei plugin più potenti per permettere agli utenti di loggarsi tramite Facebook e Twitter prima di commentare i tuoi articoli. Il fatto che venga assegnato relativo nome, utente e URL ti mette al riparo da spammer e troll.

Usa un front-end riconosciuto

Se c’è una cosa che dobbiamo riconoscere a Facebook è l’aver scosso ancora una volta parte della blogosfera dopo l’aggiornamento del Comment Box Plugin. Il fatto è che da un certo punto in avanti gli utenti hanno avuto la possibilità di commentare senza pensieri su un blog e trovarsi (più o meno coscientemente) legati a un articolo da commentare e discutere anche sul resto della piattaforma di Zuckerberg.

Un front-end per l’inserimento dei commenti riconosciuto e affidabile può sicuramente contribuire ad ottenere commenti di qualità perché pesca all’interno di qualcosa che gli utenti già riconosco come affidabile e poco problematico. Disqus è l’alternativa, o per meglio dire il grande avversario, che se la gioca da sempre nel campo della gestione alternativa dei commenti.

Captcha

Nel 2011, un captcha di controllo al fondo di un tuo articolo equivale più o meno a una grande scritta rossa lampeggiante che recita: “Non commentare su questo blog! Chiudi la pagina e dimenticati di quanto hai letto”.

I captcha dovrebbero essere realmente l’ultima spiaggia di controllo sui commenti di un blog. Ultima spiaggia dopo un controllo manuale, un evidente debacle del tuo CMS e l’assoluta impossibilità di moderare a priori i commenti per aprirne i rubinetti a orari regolari. Se poi sei sotto WordPress il problema quasi non sussiste (a meno di volumi davvero elevati) e una buona selezione di plugin per tutte le esigenze riescono a tenere a bada i commenti degli spambot con rimedi a volte anche decisamente fantasiosi).

Qualcosa da aggiungere?

Come definiresti la qualità dei commenti sul tuo blog?
Hai mai sentito il bisogno di migliorare l’interazione tra i tuoi lettori? 🙂

immagine: © NLshop – Fotolia.com

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

14 commenti

  1. Ma veramente si possono fare tutte queste cose per dei semplici commenti?
    Cavolo Francesco io sono ancora un novellino del web, però non credo davvero che siano necessari simili accorgimenti.
    Nel precedente articolo ti ho risposto dicendo che ogni commento è importante e che chiunque potrebbe e dovrebbe lasciarne uno, in modo da imparare ed allo stesso tempo insegnare qualcosina agli altri, autore del blog compreso.
    Io invito tutti a commentare e non impedisco a nessuno di scrivere qualcosa; certamente prima di pubblicare li voglio leggere perchè se ci fossero bestemmie o insulti gratuiti non consentirei che venissero pubblicati.
    Però per il resto non vedo motivi validi per non pubblicare un commento.
    Ci sarà chi lascia commenti soltanto per farsi pubblicità ed avere un link: va bene!
    Ci sarà chi lascia commenti per fare qualche critica al post, all’autore o alla grammatica del post: ben vengano, nessuno è perfetto!
    Ci sarà chi lascia commenti per scrivere proprie esperienze dirette: eccellente, magari lo facessero in tanti!
    Ci sarà chi semplicemente vuole scrivere “grazie per aver scritto questo post”: ottimo, è sempre uno stimolo per andare avanti e che gratifica molto per il lavoro svolto!
    Ognuno di noi è diverso, ha esigenze diverse e modi diversi di porsi agli altri; credo che riuscire ad unire in un solo luogo tante persone diverse che esternano queste loro differenze, può fare soltanto bene al blog e soprattutto agli altri.
    Poi per quanto riguarda ad esempio l’indice di gradimento (pollice su o giù), il dofollow (ammetto di non aver capito esattamente cosa sia), la condivisione attraverso Twitter o Facebook, e via dicendo, non li ritengo molto importanti e sinceramente non capisco nemmeno come possano dare più qualità ai commenti; ma questa è solo un’opinione personale del tutto discutibile 😉

    1. Beh Umberto, sicuramente non intendevo di bocciare la pubblicazione di un commento ritenuto “poco utile”, ci mancherebbe!

      Ma se possibile credo che si possa cercare di rendere più facile la vita ai lettori che vogliono lasciare un commento più complesso e costruito (un po’ come il tuo, se vogliamo).

      Un esempio: quante volte hai voluto lasciare un commento corposo e ben scritto e ti sei trovato di fronte a un campo di testo largo poche centinaia di pixel? Io spesso mi sono arrangiato componendo il commento “fuori” dal sito e copia-incollandolo nel form, ma non si può dire che ciò renda le cose immediate a tutti. 😉

      Ben venga ogni tipo di commento, ma rendere le cose chiare e semplici è sempre cosa buona, no? 😉

  2. ciao Francesco, ottimo post veramente.
    Oggi come oggi la “socialità” (intesa come “attività nei social media”) sta diventando un fattore preponderante per assicurarsi una presenza sul web, ed i commenti sono realmente un ottimo modo per interagire con la propria nicchia di lettori, sia attraverso le pagine sociali che attraverso il proprio blog.
    Sorge solo un dubbio: non è che – in generale – l’utenza dello stivale è poco propensa a “dare” ma invece molto pronta a criticare?

  3. Beh possono essere trucchi interessanti. In effetti credo molto nell’importanza di rre un “colloquio” con i lettori tramite i commenti.

  4. Francesco, ma dici che i captcha veramente possono penalizzare l’inserimento dei commenti da parte dei visitatori? Ma sai per caso se qualcuno ha fatto qualche studio approfondito su questo fenomeno?

    1. Io credo che l’uso dei captcha sia raramente necessario su un CMS come WordPress. Non ho esperienze così durature su Drupal o Joomla, ma per quanto riguarda il software di Automattic credo siano davvero pochi i casi in cui si debba arrivare ai captcha senza passare da tutte le alternative (anche tramite plugin di validazione più “trasparenti”) che esistono sul mercato.

      Forse non sono il male assoluto, ma tu davvero commenteresti -con costanza- un blog che ti chiede, oltre ai soliti dati, anche un campo da interpretare solo per dire la tua?

  5. @Fabio mi permetto di risponderti io in base alla mia esperienza!
    I Captcha li detesto, e do al 100% ragione a Francesco su questo argomento. Li ho sempre odiati, e trovo che più passa il tempo, più diventino più difficili anche per “l’essere umano” da interpretare. E poi, vuoi mettere? Sbagli il captcha, e devi ricompilare tutti i campi: che nervi!!
    Tu non credi? Io non commenterei mai su un blog che mi chiede di immettere quella stringa: alcune sono case sensitive altre no, alcune hanno delle lettere maiuscole che sembrano numeri, o si confondono con minuscole del tutto simili. Il captcha, per me, è il peggiore deterrente alla partecipazione attiva su un blog. L’unico momento in cui accetto di farlo è su siti dove… sono costretto, non so come dirti, e dove DEVO ottenere qualcosa (e per averla, devo immettere il captcha!).

    Marco Famà’s photography

    1. Grazie Marco, non sapevo che i captcha potessero influire così tanto sui commenti. Proverò a toglierli nel mio sito, sperando di non morire affogato nello spam 😉 Ciao!

      1. Akismet e vivi tranquillo, il captcha è la morte dei commenti. Io già lo tollero poco quando devo registrarmi in alcuni siti, figuriamoci per un banale commento.

  6. Complimenti per tutto il post, ad ogni riga letta non si può fare a meno di pensare tra sè e sè: “cavolo, ma certo, è quello che ho sempre pensato anche io” con la differenza che io non l’ho mai detto e ancora meno messo nero su bianco.
    Sul captcha concordo in pieno, dove c’è si salta (poi cè sempre l’esigenza ti togliere qualche blog dalla lista preferiti per far posto a i nuovi e quelli col captcha sono i candidati migliori), con qualche eccezione ovvio, che conferma la regola.

  7. Oddio, il pollice su e quello giù (plugin) che impazzano sui blog wordpress… può essere settato anche per oscurare un commento (in genere qualcuno che scrive qualcosa di allucinante) può essere “bastonato” dal resto degli utenti. Certo questo sistema sotto un certo profilo non è molto democratico e potrebbe essere utilizzato per creare disordini e far perdere la voglia di lasciare commenti…