Maratone & social media

Quanto puoi durare sul lungo periodo?

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I social media sono una maratona, non uno scatto sui cento metri.

Sai, a volte mi capita ancora di avere a che fare con persone (non solo clienti) che tendono a considerare le attività di promozione sui social media come una qualsiasi altra campagna di marketing.

Al pari di un’accoppiata AdWords & landing page, poco distanti da una campagna banner o da una newsletter inviata alla propria gigantesca lista di contatti. Un qualcosa da effettuare “spot”, budget permettendo e senza dilungarsi troppo con i tempi.

Ma c’è qualcosa che in questo ragionamento non dovrebbe tornare.

Ovvero, già il semplice fatto che nelle parole “social media marketing” sia presente la parola social forse dovrebbe far riflettere sul fatto che mai più che in questi casi le persone dall’altra parte del monitor possano effettivamente considerarsi parte attiva della buona riuscita (o meno) dell’iniziativa.

Tento di spiegarmi meglio.

Una buona attività di marketing legata al web sociale, al di là degli scontati obiettivi da raggiungere si può dire possieda altre qualità “laterali”. Aspetti che vengono (possono essere?) portati alla luce durante questo tipo di attività.

Se leggi queste pagine, probabilmente ne saprai già elencare una manciata.

  • Far emergere specifiche competenze interne all’azienda
  • Affinare la capacità comunicativa del brand
  • Imparare a considerare i ROI come parte integrante dell’attività
  • Costruire offerta ritagliate sui feedback ricevuti
  • Diventare, in sostanza, più reattivi al cambiamento

Tutti aspetti che in campagne più “tradizionali” (dove a un offerta specifica da parte dell’azienda corrisponde un rientro economico e chi s’è visto s’è visto) non sussistono perché, appunto, viene a mancare la caratteristica sociale dell’iniziativa.

Ora, in che modo una simile attività, così profondamente legata all’azienda stessa e all’approccio relazionale di quest’ultima, potrebbe essere mai considerata un’azione “spot”? Come a dire: “Per i prossimi due mesi gestirò il mio account su Twitter raccogliendo feedback e diventando editore di ottimi contenuti e proposte legate al mio brand. Ma appena finisce il budget, finalmente, che tutto torni come prima!”

Le attività di social media marketing sono una maratona, non uno sprint.

Sono uno sprint perché vanno intese dall’azienda come una concreta possibilità di crescere dialogando con i propri consumatori. Una cosa che nei tempi passati non si è mai fatta davvero e che richiede, oggi nel migliore dei casi, del tempo per essere assorbita e fatta propria.

E hai voglia a raccontarci che per le aziende non è un così grande cambiamento, dopo tutto il gran parlare che si è fatto, iniziare a lavorare e ascoltare sui social media. Hai voglia, davvero. La realtà è che là fuori esiste ancora un grandissimo numero di aziende che neanche ha iniziato ad acquistare le scarpe da ginnastica, altro che a iniziare la maratona.

Forse perché è più semplice convincersi del contrario.
Convincersi che sia sufficiente investire una piccola palata del budget per “diventare bravi sui social network”. Che, in questa maniera, si possano ottenere risultati a comando.

Ma non è così.
Almeno, io non lo credo.

Tutte le aziende che posso nominare e in grado di avere una presenza competitiva sul web non hanno tirato qualche “magica leva” per acquistare la propria popolarità. Hanno invece osato, tentato (fallito) e tentato ancora. Sono (parola chiave) cresciute sui social media anziché considerare questi ultimi un mero strumento da spremere all’occorrenza.

Hanno imparato a diventare parte viva, e non un peso del passato, del web che oggi tutti conosciamo.

E ora, allacciandosi le scarpe da ginnastica: il social media marketing è una maratona o uno sprint?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.