Di Twitter, liste e feature mancanti

Un paio di fix fondamentali che migliorerebbero l’esperienza su Twitter

Parliamo di liste?

Qualche giorno fa mi sono ritrovato a dare uno sguardo a quelle nelle quali il mio account Twitter è stato incluso sino a oggi e mi sono accorto che, beh, qualcosa non quadrava.

In particolare, tra le ultime posizioni svettavano un paio di nuovi elementi del tipo:

  • “Sostenitori [nome di neo portale di scommesse online]”
  • “[nome di software house mai sentita] Lovers”

Liste nelle quali ero come da programma stato incluso senza aver mai scambiato un singolo tweet con i rispettivi proprietari. Liste che cercavano di associare la mia figura ai loro brand sfruttando chissà quale “innovativa” tattica di marketing letta in rete.

Ora, lasciatemelo dire: è un’assoluta rottura di scatole, fastidiosa come non mai e che sto notando stia prendendo sempre più piede anche da noi.

E che mette in luce, peraltro, alcuni vuoti lasciati da Twitter nella gestione di questa feature.

Quando le cose vanno male

Ho già scritto in passato di come le liste su Twitter siano un modo estremamente interessante di sfaccettare la propria presenza su questo social network. Utenti, professionisti e brand di tutto il mondo si sono impegnati nel tempo per sfruttare questa possibilità nel modo più proficuo possibile.

Spesso però, quando arrivano a metterti in bocca proclami e comportamenti che non ti appartengono, le cose possono diventare problematiche.

Se per un utente skillato può apparire scontato il fatto che le liste altrui rispecchino una volontà altrui di accorpare il tuo account insieme ad altri sotto una stessa “categorizzazione” (che talvolta, come dicevo, si estende purtroppo sino a diventare una vera call-to-action o la base di un movimento quasi si trattasse di un gruppo su Facebook), così, dicevo, non sempre lo è per l’utente di passaggio.

Utente di passaggio che potrebbe ritenere che davvero il mio account sia un sostenitore accanito di un qualche nuovo portale di scommesse online, insieme a una manciata di altri (improbabili) utenti che quotidianamente si occupano di tutt’altro. O che (e questa capita oramai periodicamente) mi sia impegnato per “Dire no al nucleare” quando in realtà non credo di avere mai espresso una singola opinione in materia su Twitter.

Non si fa.
No, no.

Per i più scaltri, dev’essere stato quasi un sogno: poter far associare a qualsiasi account altrui il proprio messaggio, senza che quest’ultimo ne sia magari nemmeno a conoscenza.

Ma le cose possono andare ancora (molto) peggio.

In questo momento potrei prendere una decina dei miei follower e infilarli sotto una lista chiamata: “Gente che clicca sui propri banner”. Poi ne potrei fare un’altra chiamata “Blogger che copiano contenuti”. Magari potrei sbizzarrirmi con le descrizioni per contribuire a rendere più “autorevole” il tutto. Senza che questi, se non sufficientemente attenti, possano quasi accorgersi di nulla.

Questo, come molti altri, è uno dei vuoti che Twitter ha lasciato scoperto da fin troppo tempo.

Che il pennuto blu non sia mai stato un razzo nel rilasciare nuove feature, è ormai assodato. È solo che, anche lavorando prevalentemente da client, si nota come una manciata di aspetti davvero importanti (o comunque interessanti per migliorare l’esperienza utente) siano stati lasciati da parte.

Forse ce ne si accorge di meno, proprio perché con un TweetDeck o un Seesmic qualunque molti di questi buchi (ma non questo) vengono rattoppati a mano dagli sviluppatori.

P.S. Giusto per ricordartelo, se noti che il tuo account sia stato preso e trascinato in qualche lista nella quale non ti senti a troppo agio, è sufficiente che tu blocchi e poi sblocchi l’utente in questione. In questo modo potrai continuare a seguire i tuoi messaggi (il following verrà subito ripristinato), ma la tua inclusione nelle sua liste scomparirà immediatamente.

Cos’è che ci manca?

Secondo te quali sono le feature che senti mancare a Twitter?

Riprendendo il discorso di cui sopra, io vedrei bene almeno la presenza di un opt-in con cui accettare l’inclusione in lista (magari attivabile opzionalmente). O l’invio di una piccola comunicazione (come già avviene per i gruppi e le pagine di Facebook) quando liste di cui (non) abbiamo deciso di fare parte cambiano nome, così da poter procedere di conseguenza.

O spingendosi un po’ più in là (perché no?) un messaggio che ci avvisa della presenza di nuovi follower includendo anche un’estratto dei suoi ultimi n-messaggi (così come già avviene per Friendfeed), in modo da capire a colpo d’occhio se chi abbiamo di fronte ci interessa o si tratterebbe solo di nuovo spam sulla timeline.

O ancora, una meravigliosa funzione proprietaria che dica: “Hey, ogni giorno, scarica nella mia casella di posta una bella email con il riassunto di tutti i Tweet che contengono un reply @account”, così da non perdere neanche un solo tweet di cui faccio parte.

Cos’è insomma, che potrebbe migliorare la tua esperienza su Twitter?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

7 commenti

  1. Ciao Francesco,

    secondo me non ha senso usare un app come twitter che ha buchi enormi nello sviluppo e che necessita di app esterne per funzionare più o meno come dovrebbe.

    Personalmente non mi piace seguire “la moda” ed usare qualcosa di inutile. Se devo usare un SN, ne uso uno che funziona 🙂

    1. Beh, non credo che Twitter -di per sé- abbia grossi buchi alla base del network stesso (disponibilità di API a parte).
      Certo per come è stato concepito, l’applicativo web based è decisamente limitato e poco utile per chi ne vuole fare un utilizzo massiccio.

      È che (proprio in virtù del fatto che esistano tutti questi client esterni), portare a un livello superiore l’accesso da web forse non è stata mai considerata una priorità.

      1. Beh non è che sia molto comodo neanche per chi lo usa da mobile. Se ci sono tutti questi client esterni, si vede che c’è una necessità.

        Non capisco perché non siano loro a soddisfarle… hanno paura di un po’ di sviluppo?perdono utenti facendo così.

        E’ stancante usare 20.000 client quando potresti avere tutto integrato.

  2. Ciao Francesco,

    credo che a volte, per questioni di tempo anche i grandi produttori come, Twitter soffrano del fatto che non importa che tutto funzioni alla meraviglia, ma che intanto cominci a fare utili.

    Non mi stupiscono queste scelte che sono sempre più frequenti nella nostra economia.

    Si può anche decidere di non usare il servizio, e magari perché non chiedere a tutta la lista o a noi stessi (per chi lo usa).

    Cosa mi rende Twitter in termini di lista?

    Ciao e buona giornata a tutti.
    Giuseppe

  3. secondo me manca una vera (e semplice) traccibilità delle conversazioni su Twitter..alla facebook o alla friendfeed, insomma. capisco che poi sarebbero tutti e 3 simili, però dover andare a ricercare ogni volta a quale twit si riferisca un @ o un commento è abbastanza noioso!

  4. ad esempio:
    ho un account professionale nel quale inserisco informazioni relative a finanziamenti ed agevolazioni per le imprese, che rimandano poi al sito della mia societa’.

    per filtrare meglio le informazioni vorrei creare una lista una lista #finanziamenti, dove eventualmente inserire retweet ed una #impresarosa, solo per agevolazioni all’imprenditoria femminile, ma quello che non posso fare e’ selezionare i miei singoli tweet da inserire in lista. cosi’ ho dovuto abolire una delle liste.

    questo secondo me manca in twitter e rende quasi inutili le liste.