Le date nei post, dopotutto, sono controproducenti?

Quasi un tormentone periodico

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Sai, esistono due grandi scuole di pensiero riguardo le date che identificano la pubblicazione di ogni post.

C’è chi ritiene, visto che nostro signore Google (soprattutto da Caffeine in poi) sembra privilegiare sempre più contenuti freschi, freschissimi, appena pubblicati, che mostrare date in cima all’articolo e di fianco a ogni commento possa aiutare gli spider nel riconoscere la giusta giovinezza a ciò che scriviamo. Con il conseguente inserimento in SERP a tempo di record e tutti i benefici conseguenti nello scavalcare vecchiume ormai datato. Cosa affatto sbagliata, soprattutto se si cerca di conquistare qualche buona posizione per argomenti il cui valore è delimitato da un preciso lasso temporale (eventi, festività, breaking news et similia).

Ma c’è anche chi guarda al mondo con l’occhio dell’utente e non dello spider. E pensa: “Ma perché il tutorial dove spiegavo come cucinare i muffins al cioccolato deve venire considerato meno rilevante solo perché l’ho pubblicato un anno e mezzo fa?”. E allora spariscano le date, che dopotutto sono controproducenti.Via dai post e dai commenti. I lettori apprezzeranno i contenuti a mente sgombra e solo in seguito, magari in maniera non troppo esplicita, potranno scoprire che questi non sono poi così freschi.

Sono entrambe due visioni accettabili, che ho più volte visto applicate sia a livello di layout (date assenti o camuffate) che talvolta a livello di contenuto, evitando di menzionare riferimenti temporali espliciti per evitare che già dalle prime righe si scoprano gli altarini.

Personalmente ho applicato da tempo una soluzione intermedia, spostando semplicemente con uno snippet PHP verso il fondo dell’articolo la data di quest’ultimo solo nel caso siano passati più di 30 giorni dalla pubblicazione. Niente di nascosto sotto al tappeto quindi, ma semplice volontà (visti anche gli argomenti di più ampio respiro che tratto) di spingere i lettori a iniziare a leggere senza pregiudizi.

Tu come ti comporti?
Date presenti sempre e comunque, o contenuti resi più estemporanei possibile?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

9 commenti

  1. Ciao Francesco, mi presento perchè leggo davvero molto spesso i tuoi ottimi articoli ma difficilmente commento. E questo è il primo commento!! Complimenti quindi per prima cosa.

    Per le date e la loro bontà, anche io ho sempre pensato che siano abbastanza “scomode”, ma mi chiedevo anche quali sono secondo te i metodi migliori per lasciare la data indicata e darle minore attenzione, tu hai riscontrato risultati con la tua soluzione? Grazie

    ps. fino ad oggi noi su hostingtalk.it abbiamo sempre lasciato indicato la data senza porci il problema

    1. Personalmente ho notato un incremento dei link in ingresso verso discussioni anche molto datate di carattere generico. L’assenza della data (o il piazzarla a fondo articolo o comunque lontana dalla posizione standard sotto al titolo) in molti casi ha aiutato il lettore a non farsi troppi problemi sull’anzianità del contenuto e valutarlo a mente fredda. E a scriverne ancora, spesso, sul proprio blog.

  2. Ciao,
    la mia idea sarebbe questa:
    – nel caso specifico di un blog, la data a mio avviso resta fondamentale. Il blog di per sé è nato come una sorta di diario online, poi al giorno d’oggi si è evoluto a tal punto che come tu sai meglio di me, può essere usato per molteplici scopi.
    – nel caso di un sito di news, vale la stessa cosa.
    – nel caso di un portale informativo la data può venire omessa, perché alcune informazioni non hanno scadenza temporale. Un sito che ad esempio descrive le principali diete (a zona, mediterranea, etc…) perché mai dovrebbe inserire la data a fianco degli articoli? Lo potrebbe fare parzialmente solo se affiancasse anche una sezione blog, ad esempio per riportare giornalmente nuovi prodotti, novità e scoperte riguardo l’alimentazione.

    1. Ottimo l’esempio delle diete. In molti casi simili gestire un progetto totalmente sotto WordPress non vuole affatto dire dover dipendere dalle date e dall’affibbiare una temporalità ai contenuti che spesso non è né richiesta, né necessaria.

      Peraltro, anche gli snippet javascript che riscrivono le date come “n-ore/giorni fa” sono utili solo nel caso in cui il rinnovo dei contenuti sia così alto da poter, effettivamente, scremare articoli di recente/recentissima pubblicazione. In tutti gli altri casi più comuni, con soli 4-5 articoli la settimana, risultano solo un modo per il lettore di considerare ingiustamente scarsa la quantità di contenuti prodotti.

  3. nel mio caso far vedere la data di pubblicazione credo sia importante, non tanto per Google ma per i visitatori. Ci sto ancora lavorando e dovrei trovare una soluzione grafica piu’ accattivante. Avete qualche suggerimento?

  4. mah, effettivamente se uno scrive molto poco le date credo siano controproducenti, io penso che però l’assenza delle date possa essere favorevole in periodi tipo quello estivo,dove si scrive molto meno e dove il lettore nuovo o di passaggio non si faccia l’idea di essere finito su un blog poco attivo o poco aggiornato.
    Sempre che siate meno attivi nei mesi estivi 🙂

  5. Date assolutamente si se si tratta di un blog o un sito di notizie: poche cose sulla rete sono scollegate dalla data (ricette, recensioni di cose immutabili nel tempo) quindi a meno di essere molto specifici é sempre meglio avere la data da qualche parte e a mio parere nei commenti sempre (anche se ropensandoci forse nel mio blog non c’é).

    Per quanto riguarda google nella mia esperienza mi sono accorto che per la data fa più affidamento a quanto scritto nella sitemap o nell’rss.