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La lampadina si accende. ma poi?

La lampadina si accende. ma poi?
iStock.com/fpm

Quello che stai per leggere è un contenuto evergreen, ovvero un articolo così fantastico da non non poter rimanere troppo a lungo nell’archivio. È stato ripubblicato l’ultima volta durante agosto 2017. Buona lettura!

Come dire: “Non è solo questione di aprire il pannello di admin e cominciare a scrivere”.

Ogni blogger custodisce gelosamente la propria “scaletta creativa”.

Lo sapete, quella serie di attività e processi mentali più o meno consci che ci portano ogni giorno ad avere un buon post da pubblicare sulle nostre amate paginette.

C’è chi passa la maggior parte del tempo sfogliando il proprio feed reader, chi rimugina i concetti durante l’arco della giornata, chi con decisamente meno tempo concentra in un singolo giorno della settimana tutto lo sforzo creativo e lascia che la pubblicazione programmata si sobbarchi il resto del lavoro.

Ma al di là di tutte le considerazioni in materia di target, quantità e qualità che si possano tirare in ballo (cosa che oggi non facciamo) credo che alla base di ogni buon post ci siano solo quattro concetti: ispirazione, ricerca, precisione e autocritica.

Ma come, tutto qui?
Beh, si. È tutto qui. O meglio, è da qui che tutto ha inizio.

Anche se fama e traffico potrebbero portarvi a crederlo, non ci sono sostanziali differenze tra un vostro post e quello di una famosa blogstar internazionale (sceglietene una). Ciò che conta è il metodo di lavoro che adottate. Un metodo da affinare giorno per giorno.

1. Ispirazione

Purtroppo non si scappa. Anche se esistono decine di guide su come fuggire dal blocco creativo, che cercano di ridurre il tutto a qualcosa di meccanico, l’ispirazione nuda e cruda rimane alla base di un buon post.

A volte semplicemente non arriva, altre vi travolge come un fiume in piena e vi mordete le mani perché non avete la possibilità di prenderne nota. E credetemi che pensare “me ne ricorderò di certo” sarà il più delle volte un grande errore.

E così, quando la lampadina si accende, predisporre delle trappole per ispirazioni (dei modi con cui annotare in maniera rapida e sintetica un buon concetto) è uno dei passi per avere sempre qualche buon argomento di cui parlare.

Forse vi torneranno utili dei tool di mind mapping (mappe mentali), con i quali appuntare relazioni tra elementi piuttosto che lo scrivere di getto qualche paragrafo di puro testo. Io mi trovo decisamente bene con la prima opzione, e MindNote su OS X è uno dei tool ai quali oramai non posso più rinunciare.

2. Ricerca

Una delle mie citazioni preferite è di Thomas A. Edison, non esattamente l’ultimo arrivato che una volta disse: disse “Genius is 1% inspiration and 99% perspiration”.

Ecco svelato il piccolo segreto di un buon risultato: un grande lavoro di “perspirazione” (aka sudore della fronte) celato dietro alla quinte. Non è sufficiente avere una buona idea e gettarla sul piatto nuda e cruda; è fondamentale sgrossarla degli eccessi, lavorare sui dettagli e andare a rendere quella piccola percentuale di “genio” un concetto reale e stabile.

3. Precisione

Ad ogni modo, una buona idea non vale poi molto se rimane sospesa nel campo dell’utopico e non scende mail nel concreto. Dopo un buon lavoro di ricerca arriva il momento di portare in giro numeri, dati, link e tutto quanto in vostro possesso per contestualizzarne l’efficacia.

A nessuno piace dover aprire Google per lavorare di keyword su quanto appena letto; il ruolo del blogger non è poi quello di agire da filtro “umano” alle (troppe) informazioni là fuori? Non siate così avari di link e spianate la strada con metodica precisione ad eventuali approfondimenti.

4. Autocritica

A questo punto avrei dovuto dire “utilità”. Era scritto sin dalla bozza di questo post e credevo fosse il punto più importante prima del rilascio di un buon articolo.

Eppure esiste qualcosa di ancora più importante: questo è infatti il punto in cui potreste essere tentati di pubblicare il vostro post con una visione solo parziale di esso. Pubblicarlo così, quasi di getto in piena estasi creativa, senza lasciare riposare i concetti per almeno un paio d’ore e riaffrontarli a mente fredda per cogliere eventuali imprecisioni, dettagli da limare, concetti da focalizzare.

Potete anche aver fatto un ottimo lavoro nei vari step precedenti; potete aver avuto la migliore ispirazione del mondo, averci lavorato per ore e recuperato decine di fonti interessanti, ma tutto ciò che i visitatori del vostro sforzo vedranno è racchiuso nella manciata di caratteri che deciderete di pubblicare.

Non vedranno le bozze, gli appunti, i bookmark e il lavoro di ricerca fatto sino a quel punto. Solo i caratteri che pubblicherete. Cercate di far fruttare il vostro post e di comprenderne la reale visione da parte dei vostri lettori. Rileggete e ancora rileggete.

Molti dei post che preparo per questo stesso blog e che non superano questa fase semplicemente rimangono in bozza. A volte vengono rimasticati da zero, altre scompaiono del tutto.

Ma questo è dopotutto solo il mio modo di bloggare. Sono sicuro che là fuori esistano numerosi altri metodi per arrivare a quello che si considera “il post perfetto”.

La lampadina si accende, dicevamo. Ma poi ?
Qual è la vostra scaletta creativa? Come portate a termine un buon post?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

8 commenti

  1. L’ispirazione è fondamentale in tutti i campi: dalla pittura, alla musica. Rielaborare, aggiungendo del nuovo, è un processo creativo ed originale molto importante secondo me.

    Sopratutto nella musica, l’ispirazione è il punto centrale per nuove idee e nuovi progetti, infatti si sente spesso parlare di influenze musicali.

    Credo che oltre a questo ci vogliano una buona pianificazione ed un ottima organizzazione.

    Organizzando i feed, i segnalibri, i pdf, gli articoli vecchi e tanto altro, in categorie si riesce a gestire meglio la mole di dati da consultare.

    Infine pianificando le routine quotidiane, ovvero le azioni che si svolgono tutti i giorni nella vita di un blogger, si riesce a mantenere la costanza senza farsi assalire dalla paura della mancanza di idee, che dev’essere l’ultimo dei problemi.

    Scusa per il commento heavy-extra-long

  2. ciao francesco! allora, considerato che il mio blog di scritto ha poco e niente, magari può sembrare che il mio modo di bloggare si limiti al mero mostrare al mondo una foto ogni tot giorni e che il mio “lavoro” finisca lì. E invece no! 😀
    Prima di pubblicare una foto, c’è tutta la (lunga) fase precedente: la lampadina si accende, mi do da fare per realizzare l’idea (e posso impiegarci giorni), faccio una selezione tra le foto, le ritocco perchè siano al top della loro forma, cerco di “contestualizzarle” con un pensiero (cosa che ho cominciato a fare da poco) e alla fine guardo & rileggo più e più volte finchè non decido di dare il via libera…
    naturalmente non faccio niente di perfetto (anzi…), però la fase più bella è proprio quella realizzativa, secondo me! Viva il “labor limae” 😀

  3. Io scrivo di getto, se c’è un argomento che mi interessa parto a scrivere e pubblico, lo trovo più spontaneo e naturale… poi se capitano argomenti più complessi allora ci rifletto, magari ci metto un paio di gg a preparare il post ma tendenzialmente mi piace fare veloce così come mi viene! Non ho ancora lo stile della vera blogger, mi rendo conto 🙂 Mi capita però di rimuginare sui futuri post durante la giornata e talvolta di scrivermi nei post-it le idee, altrimenti quello che mi viene in mente leggendo gli altri blogger o google news o facendo qualche esperienza quotidiana nel mondo esterno è tutto ben accetto!!!

  4. io seguo un modello in tre tempi, prima tiro giù una scaletta che può comprendere i punti che voglio toccare, le frasi che voglio dire e a questo punto leggo e rileggo questi punti fino a quando nella mia mente non si forma un immagine di come tutti questi elementi si possano incastrare tra di loro. poi cerco un brano musicale che si intoni ai contenuti e butto giù tutto quello che mi viene da dire come uno stream of consciousness. lascio riposare per qualche giorno e poi incomincio a tagliare, spostare e rigirare le frasi fino a quando non mi sembra essere coerente e omogeneo. io salto il punto due perchè l’ispirazione mi viene solo dopo che più o meno casualmente sono entrato in contatto con un informazione…a pensarci bene per me tutto si riduce al punto 4…

  5. @Sheik: vedo che anche tu condividi l’idea di lasciar “riposare” i post per un po’ di tempo anziché pubblicarli appena conclusi. Credo che sia una buona tecnica, si notano certi strafalcioni a mente fredda… 😀

  6. Per catturare l’ispirazione che trovo su altri siti ho creato appositamente un tag per i miei segnalibri: “prossimi-post”.
    Poi con calma quando ho tempo sviluppo e scrivo il post.

    Bell’articolo come sempre Francesco! ciao! 😉

  7. Bell’articolo, complimenti. Davvero pertiente e per nulla banale, la fase pre-scrittura è fondamentale al fine di perseguire una linea editoriale efficace e utile.

    Mi permetto di segnalare un mio articolo (come guest post) sul Blog del Tagliaerbe dove ho affrontato argomenti correlati al tuo: penso che in un prossimo post di tipo motivazionale riprenderò i punti da te descritti. Grazie per i preziosi suggerimenti 🙂