I post brevi stimolano i commenti?

flickr.com/photos/jakecaptive

Si potrebbe dire senza paura di sbagliare che i commenti rappresentino la cartina tornasole di un buon blog.

Commenti costanti e “con qualcosa da dire” indicano una buona base di lettori in target, in grado di stimolare ulteriori post e mantenere alto il livello della discussione. Tuttavia avrete notato che non sempre la resa è uguale per tutti gli articoli che scriviamo.

Capita quando preparate un post impiegandoci una giornata intera; selezionate le foto adeguate, lavorate sui dettagli e scolpite un bell’articolo discorsivo, vivace, fresco e in grado di farsi leggere.

E poi nessuno lo commenta.

Mentre il “no comments yet” campeggia solitario al fondo, frenate “l’ansia da post sprecato®” , respirate, e riflettete. Se il post era in effetti una perla di contenuto e le statistiche vi confermano che i visitatori sono passati sulle vostre pagine come tutti gli altri giorni, che cosa è andato storto (ammesso che così sia) ?

Beh, se ci pensate il segreto dell’intera faccenda è che i commenti ai vostri post arrivano da persone che hanno avuto il modo di comprenderne uno o più punti chiave e che quindi decidono di avere qualcosa da dire in merito.

Ergo:

  • post di lunghezza elevata hanno la capacità di costruire autorevolezza sulla materia della quale scrivete. Di contro il lettore si troverà quasi schiacciato da una mole di informazioni troppo grande ed eviterà di commentare per paura di non essere all’altezza della discussione.
  • post più sintetici appaiono come delle pillole di contenuto più facilmente digeribili. Il lettore arriva, in pochi secondi ha un’idea chiara dell’argomento e senza colpo ferire ne posta un commento ripartendo verso altri lidi.

Non sottovalutate il tarar la lunghezza dei vostri post in base a come la vostra audience reagisce in merito. A tutti piace scrivere a lungo e dettagliatamente degli argomenti ai quali siamo appassionati. Non per questo però tali post possono risultare l’ideale per avviare una discussione. O meglio, risultare tali da avviare una discussione al di fuori di una ristrettissima cerchia di utenti specializzati, che accettino di dedicare buona parte del loro tempo a voi.

Come diceva Davide la scorsa settimana, forse è megli evitare il post definitivo e considerare la pubblicazione di un post non come la fine dei propri ragionamenti ma come l’inizio di un confronto con gli altri.

D’altronde il post è solo l’inizio di una bella discussione, no? 😉

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

31 commenti

  1. Oddio… non so cosa dire… mi sento schiacciato da un post del genere.. ._.

    No, a parte gli scherzi 😀
    i commenti sono utili per conoscere i feedback dei lettori, ma devo ancora capire se sono indice di post di alta qualità o meno.
    Troppe volte vedo post dubbi avere decine di commenti, e altri post molto più interessanti averne uno o due al massimo…

  2. La cosa dipende da molti fattori, io mi sono ritrovato con post lunghi commentati da decine di persone: cosa difficile da prevedere.

    Attenzione comunque a non sopravvalutare il numero di commenti: non avere alcun feedback non significa che un certo articolo non sia stato apprezzato.

  3. Come diceva Davide la scorsa settimana, forse è megli evitare il post definitivo

    Infatti il penultimo post del suo blog si intitola “Article Marketing, il post definitivo” 🙂
    Scherzi a parte, cosa ne pensi della tecnica di trattare un singolo tema “disarticolandolo” in più post (non necessariamente successivi, magari uno o due a settimana) anziché in un unico lunghissimo post? Mi era venuta in mente quest’idea per un tema che avrei voluto trattare, ma sto ancora riflettendo se sia una modalità utile da portare avanti.

  4. Concordo con Tom, il numero dei commenti non sono assolutamente un indice della qualità del post.

    Fondamentalmente dipende dal tipo di post.

    Una guida ben fatta su un argomento ha pochi commenti, perchè la gente difficilmente fa i complimenti, ma magari ha letto il post con estremo interesse.

    Mentre altri post brevi, che non sono di qualità, ma magari trattano di argomenti che stimolano una risposta hanno un mare di commenti.

    Sinceramente preferisco un blog con zero commenti ma un elevato numero di utenti FIDELIZZATI, piuttosto che un blog iper commentato da visitatori occasionali, che non vedrò mai più.

    Questo perchè permette al blog di fare il salto di qualità e iniziare a non pensare più solo alla pubblicità di Adsense, ma a quella di altri publisher con attinenza ai temi trattati.

    Senza contare i vantaggi a livello di immagine che un buon blog può dare.

  5. I commenti sono la linfa per un blogger. Tecnico o non tecnico. Chiaramente un post molto prevede è una “Provazione”. Io come blogger se faccio un post lungo, in cui investo ore, non vedo l’ora di ricevere critiche. Altrimenti me lo scriverei in un doc dentro il pc!

    Purtroppo ormai la blogosfera è troppo impegnata tra SEO, Social e post a pagamento!

  6. #Matteo_M: Lol dovresti saperlo che per gli standard di questo blog questo post è poco più di un paio di appunti 😉

    @Tom: Mi fa pensare una cosa, molto spesso qui si scrivono post “a lista” pieni di risorse che ricevono meno commenti del resto, come prevedibil, ma che vengono citati “meglio” come fonte da altri blog.

    @Kobayashi: l’ho fatto alcune volte (e anche recentemente con la serie dei post sul progressive enhancement) e secondo me porta i suoi vantaggi. Post più scorrevoli, separati e più chiari come focus. Certo l’argomento deve permetterlo (non ha senso spezzare un post di due righe giusto per la voglia di farlo). E poi a me piace leggere un blog dove c’è un filo conduttore portato avanti coerentemente piuttosto che pillole separate 🙂 (ma questo imho).

  7. non sono sicurissimo che più commenti siano indici di qualità, infondo parli di blog non di un forum quindi la priorità non è aprire un dibattito ma offrire un punto di vista.
    sicuramente all’autore i cmmenti sono graditi (specie se positivi) perchè una critica è sempre meglio del venir ignorati, ma alcune volte il post pur essendo interessante non apre molti spunti per i commenti (se si escludono i “bell’articolo”)
    comunque i post brevi favoriscono la lettura (di tutto l’articolo) e quindi sono facilmente commentabili, ma anche io credo che non sia una regola fissa.
    probabilmente un buon metodo per attirare commenti e scrivere cose che vadano un po’ controccorrente, di sicuro qualcuno che vorrà contraddirti lo trovi. ma andare contro corrente di proposito (senza credere quello che si dice) mi sembra molto nocivo.

    @Kobayashi: se l’argomento è interessante dai ai lettori semi-casuali un valido motivo per tornare a visitarti… magari inserirti nei preferiti per ricordarsi il tuo indirizzo e a quel punto….festa!

  8. Io sono dell’idea che un articolo più e lungo e meno successo avrà per un motivo banale: sul web non si legge, ma si “guarda”, è “faticoso” leggere sul web. Dal mio punto di vista gli articoli lunghi possono essere scritti da blogger di successo, che godono della stima dei lettori, e quindi sono più stimolati nella lettura.

  9. @fedeweb: ti quoto in parte. Bisogna imparare a scrivere per il web. Avevo scritto un articoletto qualche giorno fa prendendo spunto da alcuni video di Severgnini.

    p.s.: ho commentful che non va: sono disperato 🙁

  10. Carissimo gavello,
    personalmente considero il blog (inteso come “format”) una forma di COMUNICAZIONE tra le più complete.
    Purtroppo succede che a volte i blogger sottovalutano proprio l’aspetto riguardante la comunicazione.
    Pubblichiamo un post da noi considerato “efficace” e ci facciamo prendere da ansia perchè non ha i riscontri desiderati.
    Ne postiamo un altro, trattato sempre in maniera altrettanto professionale ma che riteniamo meno “probante” delle nostre qualità e ci accorgiamo che invece incontra il gusto dei lettori.

    L’unica ricetta è che dobbiamo sempre ricordarci che i post vengono pubblicati per implementare le nostre discussioni, ma senza tener conto esclusivamente dei nostri personali gusti.
    Anzi: cercando di incontrare sempre più il gusto dei lettori!
    Consiglio di “rivalutare” i “post di alta qualità o meno” (come sottolinea Matteo) ma che piacciono ai frequentatori, per capirne le chiavi del successo.

    Personalmente posto solo storielle di satira di massimo 2-3 righe, perchè così ho capito che potevano essere chiare, semplici ed efficaci.
    Ma la lunghezza, quando decido di variarla, non è assolutamente pregiudizievole per la lettura degli habitué.

    Prendi il tuo post di oggi: diciamo “mediamente lungo”. Ma ottimo!
    La lunghezza, se determinata da argomentazioni a supporto della tesi, permette al lettore di decidere se instaurare una conversazione con un blogger competente; altra cosa sono i post pieni solo di informazioni ma senza approfondimento alcuno: io li reputo scolastici.
    (ma è un parere assolutamente personale)

    Infatti, a parte i fact o le barzellette, credo che un post debba essere “mediamente lungo”.
    Mi farà scoprire l’argomento; le capacità di interpretazione dell’autore; le sue curiosità e competenze; la sua attenzione nei confronti di chi, come me, legge il post.

    Ottimo lavoro Francesco.
    Grazie della pazienza perchè so di essere stata particolarmente lunga, ma spero di aver guadagnato in chiarezza…. (I hope!)

    Un caro saluto a tutti e buon week end

  11. Ciao, ho scoperto questo blog per un commento che hai lasciato sul mio, l’ho subito inserito nel mio feed reader 🙂 Ci sono spunti interessanti di riflessione, direi…

  12. IMHO che sia breve o lungo un post genera commenti se riesce a stimolare il lettore.

    Un commento è la massima espressione di apprezzamento che un blogger può ricevere: pensateci un attimo.

    Una persona che decide di commentare un tuo post (aprendo il browser,scrivendo, ecc… Perdendoci tempo insomma) è una persona che ritiene il nostro lavoro interessante e stimolante.

    IMHO uno dei punti di forza dei blog è proprio la possibilità di far esprimere chi legge e non solo chi scrive. Prima dei blog (o del “2.0”) quanti siti permettevano al lettore di esprimersi attivamente? Ben pochi.

  13. @Fedeweb & @Merlinox: qualcuno ha detto “regola del P.O.R.C.O.” ? (meraviglioso Severgnini 😉 )

    @Vocalizzorotante: Un buon punto di vista il tuo. Buon week-end anche a te!

    @Camu: Benvenuto! Mi è piaciuta moltissimo l’impostazione che hai dato a duechiacchiere.it, ci farò ritorno presto 🙂

  14. ironia della sorte il post sui commenti è uno di quelli più commentati…
    che a parlare di commenti li si stimoli?

  15. Allora, innanzitutto complimenti per il blog, davvero ben fatto e interessante.
    In secondo luogo, dico la mia. Secondo me non è detto che i post brevi generino commenti. Io penso che il post che abbia molti commenti debba essere capace di “colpire” gli utenti, ma allo stesso tempo non lasciare dubbi riguardo all’argomento di cui si sta parlando.
    E poi, la tipica frase “Cosa ne pensate?” alla fine del post fa sempre bene… 😀

  16. Ciao a tutti!!! anche io preferisco, riprendendo il discorso fra Kobayashi e Francesco, post lunghi ma che contengano tutto il contenuto organizzato in modo logico, piuttosto che spezzare un tema in tanti post. E’ quello che ho fatto per gli appunti degli esami, li hanno commentati in pochi ma in separata sede mi hanno fatto tutti i complimenti per l’utilità a fine didattico.
    Non credo che tanti commenti significhi post di qualità: ad esempio chi tratta argomenti adolescenziali ha un sacco di commenti (i teenager scrivono parecchio soprattutto stupidate) anche se alla fin fine i temi sono quel che sono…. e pure le discussioni…
    Io preferisco avere degli utenti fidelizzati che magari commentano poco ma leggono sempre ciò che scrivo, piuttosto che persone che passano solo una volta dal mio blog poi scompaiono!
    Ultimamente ho aumentato parecchio i commenti al mio blog: credo sia dovuto all’auto-promozione che mi sono fatta in giro per i vari spazi che frequento e al fatto che ho aumentato i blog che leggo e commento. Anche ricambiare e farsi conoscere serve parecchio.

  17. Tnx Napoulux per la citazione nel suo meglio della settimana 😀

    @Sheik: lol, diciamo che il “meta-blogging” è un argomento che prende facilmente piede rispetto a temi più tecnici.

    @Stefano: grazie per il complimenti!
    Già, credo anch’io che rilanciare al termine del post un qualche aggancio migliori (o stimoli) una buona discussione.

    Come dire…il tenore dei commenti che ricevi deriva da ciò che scrivi 😀 (e qui mi ricollego al commento di Napolux sul fatto che se si impiega del tempo a commentare vuol dire che il post ha lasciato un segno in chi legge).

  18. @Lara: Come dice una delle sacre regole del blogging: (:D) “commenta se vuoi essere commentato”. 😀

    Che poi non è nient’altro che un modo come un altro per far conoscere le nostre pagine in giro per la rete.

  19. So che la socialità 2.0 è –quasi– tutto di questi tempi, ma un articolo che necessita delle risposte non dovrebbe esistere (a meno che i commenti non abbiano un ritorno –non solo– economico 😉

    OK “Social”, ma innanzitutto “Freedom”…

    La mia non vuole essere uan critica, semplicemente vorrei sottolineare come spesso sembri obbligatoria la risposta degli altri: “ommioddio non ho ricevuto commenti…”
    Ciò non è vero!

  20. I post brevi non solo stimolano i commenti, stimolano la lettura. Purtroppo pochi affezionati lettori si fermano a leggere “il poema” io solitamente leggo le prime righe e poi decido se chiudere o leggere tutto.

  21. Ciao Francesco
    mi rivolgo a te ma anche a chiunque sia in grado di darmi un consiglio.
    Sto scrivendo per il mio blog un post luuuunghissimo, non ho ancora finito di scriverlo e sono già a 3800 parole, credo che sicuramente raggiungerò le 8000, se non di più.
    Mi chiedo sarebbe meglio scorporare l’articolo in tanti più piccoli (ogni capitolo da solo sarebbe perfetto come lunghezza per un post) o lasciare un post unico e lungo?
    Dal punto di vista della SEO credo che sia preferibbile il post lungo. Inoltre i capitoli sono tutti collegati e fanno parte di un unico discorso, scorporarli in vari post eliminerebbe la visione di insieme dell’argomento.
    D’altra parte credo che nessuno si sognerà mai di arrivare fino in fondo con la lettura, o che comunque (nonostante cerchi di tenerlo quanto più piacevole alla lettura) potrebbe annoiare o abbassare la concentrazione del lettore. Vorrei evitare che il lettore molli arrivato a metà.
    Avevo pensato di fare tanti post e collegarli ad un unico articolo che fungesse un po da indice.
    Voi che mi consigliate?

    Se qualcuno volesse dargli un’occhiata l’articolo di cui parlo è questo:
    http://persuasoriocculti.altervista.org/marketing/311/armi-persuasione/

    L’ho già pubblicato, non è ancora completo ma già è bello lunghetto…

    1. Ciao Enrico,
      ti consiglio di separare in più capitoli e linkare le diverse parti da e verso l’indice.

      Tieni conto che gli indicizzano solamente una parte della pagina: 3800 parole sono oggettivamente tante e superate le 1000 – 1200 diventa pesante anche per il lettore assorbire informazioni.