I falsi miti del blogging: perché il tuo blog non ha bisogno di tutto il tuo tempo libero

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Quello che stai per leggere è un contenuto evergreen, ovvero un articolo così fantastico da non non poter rimanere troppo a lungo nell’archivio. È stato ripubblicato l’ultima volta durante agosto 2016. Buona lettura!

Ti sarai spesso sentito dire che bloggare è un’attività che richiede molto, molto tempo libero.

Gestire un blog, dicono, richiede un’immensa mole di lavoro nel curare i dettagli del layout, nel gestire i contatti, nello scrivere i contenuti, nell’alimentare le discussioni che i tuoi stessi contenuti generano.

E chissà quante altre cose ancora.

Quello che non ti dicono, è che la maggior parte di queste convinzioni sono false.

Beh, non proprio false, diciamo che semplicemente non rispecchiano quella che per la maggior parte dei blogger è la realtà quotidiana dei fatti.

L’immaginario collettivo vede i blogger più importanti seduti di fronte ad immense scrivanie con più monitor che occhi per guardarli, sempre intenti a produrre articoli di meravigliosa qualità mentre sullo sfondo client di svariati network lampeggiano, email partono, progetti nascono e muoiono.

Persone che guadagnano il successo grazie al loro essere un tutt’uno con il loro blog, ad ogni ora del giorno e della notte. Nella realtà dei fatti, le cose sono spesso più semplici e a portata di mano.

Il falso mito

Anche in questo caso, la convinzione è semplice: se vuoi mantenere un blog in salute devi dedicare ad esso buona parte del tuo tempo libero. Forse, tutto il tuo tempo libero.

Perché se la blogosfera è grande ed in continuo fermento, ci sono sempre ottime occasioni di essere notati, di allacciare conoscenze, di essere presenti e, quindi, di guadagnare centimetro su centimetro l’arrampicata verso la cima del successo.

Quello che credo, invece, è che il blogging come qualsiasi altra passione possa essere modellata sul tempo che hai a disposizione, senza precluderne in nessun modo l’efficacia.

Vediamo tre tra i tormentoni più ricorrenti dai sostenitori di questo falso mito.

1. Scrivere articoli richiede un impegno costante

Il primo grosso ostacolo di chi ha veramente poco tempo a disposizione. Come gestire un blog se durante la settimana gli impegni si accavallano rendendo impossibile anche solo una navigazione frettolosa? Come rimanere sempre “sul pezzo” con articoli di buona qualità?

La soluzione, neanche a dirlo, è sotto il naso di tutti. E viene peraltro usata più spesso di quanto si creda. Sto parlando delle semplice pubblicazione programmata.

Ti stupiresti di sapere quanti blogger, grandi e piccoli non abbiano la benché minima voglia o costanza di scrivere dopo una lunga giornata di lavoro, ma preferiscano invece riservare la scrittura dell’intera produzione settimanale a giorni ben determinati (solitamente festivi), lasciando che la pubblicazione programmata del proprio CMS faccia il lavoro sporco.

E i calcoli sono presto fatti. Se ogni articolo richiede un’ora per il suo completamento, e la tua frequenza di posting è attualmente fissata a 3 post settimanali, ciò vuol dire che ricavandoti una mezza giornata libera ogni settimana potrai gestire un blog di medie dimensioni senza troppi sforzi.

Piuttosto accessibile, non ti pare?

2. Gestire i contatti richiede troppo tempo

Una volta che i post sono sistemati sulla rampa di lancio, puoi impiegare la restante settimana per prenderti cura dei tuoi contatti. Rispondi alle email, commenta gli articoli altrui, passa un po’ di tempo sul tuo social network preferito. Anche con pochissimo tempo a disposizione durante la settimana, non è così complicato come sembra.

Ciò che è importante, infatti, non è la quantità di presenza che riesci a dedicare ai tuoi contatti di tanto in tanto, ma la quantità di presenza continuata nel tempo. Non dedicate tre ore a Twitter oggi per poi sparire completamente dalla scena per un paio di settimane, ma mantieni un equilibrio costante sulla base delle tue effettive possibilità.

Con tutti i post oramai già scritti, prenditi 30 minuti della tua giornata e dedicali esclusivamente ai contatti. 15 minuti sono sufficienti per commentare in maniera sensata solo dove serve sulle pagine altrui. Poi fai lo stesso sulle discussioni che prendono vita sulle tue, di pagine.

Infine, semplicemente, dedicati ad altro senza sentirti in colpa.

Credi che non sia sufficiente? Ricorda che come evidenziato più volte, commentare rimane al primo posto tra le tecniche di promozione con il miglior rapporto sforzo/risultato.

3. Mantenere un layout è un’attività a tempo pieno

C’è sempre qualche piccolo dettaglio da limare o nuove iniziative da lanciare, su un blog.
Tuttavia, un blogger non deve necessariamente essere un web designer. E se non sei un web designer, e non sai da che parte iniziare per gestire il tuo layout facendolo crescere quando e dove serve, non cercare di sobbarcarti l’intero peso da solo.

Certo, imparare un nuovo linguaggio è sempre una cosa buona e probabilmente un giorno o l’altro avrai il giusto stimolo per farlo. Tuttavia, non fare di questa tua “lacuna” un muro insormontabile in grado di rallentarti o allontanarti dal gestire un blog tutto tuo. La blogosfera è ricca di ottimi layout professionali gratuiti in grado di adattarsi ai tuoi scopi, senza parlare di tutte le persone in grado di sviluppare per te un layout su misura a prezzi estremamente abbordabili.

Time is on my side?

Questi finora i tre punti principali per cui credo che oggi, con i tool giusti e un minimo di organizzazione, gestire un blog non sia più un’attività riservata solo a chi possieda montagne di tempo libero.

Ma parlando strettamente di organizzazione, c’è dell’altro:

  • La giusta idea. Non è più questione di scrivere di getto sperando di centrare un argomento efficace. Coltiva invece i tuoi post in ogni momento della giornata: in coda al supermercato, durante il traffico, in pausa caffè. Scolpisci il tuo post ancora prima di aver gettato un singolo carattere.
  • Trova un format, e mantienilo. Piuttosto che reinventare la ruota ad ogni nuovo post, sviluppa alcuni format di scrittura efficaci per la tua nicchia e mantienili articolo dopo articolo. Puoi usare plugin per gestire i “template” dei tuoi post, o prendere ispirazione da alcuni modelli di uso comune.
  • Scrivi solo quando hai ben chiaro in mente cosa dire. Cerca cioè di non scrivere di un argomento sperando di indovinare cosa tu stesso hai nella testa. Per ogni singolo post, punta ad un concetto ben preciso senza perdere tempo prezioso girandoci intorno.
  • Non essere onnipresente. Sii presente quando serve. Non scrivere articoli alternandoti a MSN, gTalk e Skype ogni manciata di minuti e il client di Twitter che cinquetta in background. Impara a crearti una “safe zone” senza alcun contatto esterno e richiuditi al suo interno fino a quando non avrai concluso i tuoi articoli. Il mondo potrà fare a meno di te per qualche ora.

Non pensare che se attualmente hai a disposizione pochissimo tempo da dedicare al tuo blog sia in qualche modo colpa tua. La vita è frenetica per tutti più o meno allo stesso modo, e ci sono alcuni blogger che semplicemente riescono a far combaciare lavoro e passione in maniera più efficace di altri.

Considera inoltre che la maggior parte dei blogger a tempio pieno (rarissimi in Italia, più frequenti oltreoceano) riescono ad essere tali proprio perché i guadagni generati da una simile dedizione rendono possibile il tutto.

Ma tra loro e tutti gli altri, che semplicemente cercano di dare il meglio con il tempo che si ritrovano, c’è tutta una rosa di possibilità interessanti 😉

Quanti di voi pianificano i post e li lasciano andare a ruota libera semplicemente perché non c’è tempo di cliccare su “pubblica” alle 5:00 di mattina o alla mezzanotte del giorno prima? E secondo te, è davvero un falso mito quello del blogging come attività “succhia tempo” per eccellenza?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

17 commenti

  1. Articolo interessante.

    Curiosamente sto progettando un post molto lungo ed elaborato che tratta proprio tema dell’organizzazione del proprio tempo, in quanto “farsi risucchiare tutto il tempo” dall’attività di blogging è penso un rischio che si corre spesso…

    Comunque, Francesco, penso che il punto 2. sia quello che rischia di diventare il più dispendioso in termini di tempo, in quanto, se negli altri punti è soprattutto una questione organizzativa nostra personale, quando invece entra in gioco la “socialità” allora si può investire tempo virtualmente all’infinito… forse occorre porsi degli obiettivi molto precisi 🙂

  2. Tornerò a leggere meglio questo articolo, ma anche da una prima lettura mi pare che (come spesso accade) ci siano cose condivisibilissime, se non che c’è sempre in agguato il discorso sul fattore-tempestività: alcuni blogger possono permettersi di programmare in mezza giornata i post della settimana, ma chi vive (anche o solo) di “effetto-novità” non può certo esimersi dal monitorare costantemente la blogosfera per “essere sul pezzo” ogni giorno, e di conseguenza è quasi obbligato a postare giorno per giorno i suoi articoli.

    (solo che ora sono ipnotizzato dal link al plugin Post Template, che se ho capito bene come funziona dimezzerà il tempo necessario per scrivere gli articoli del mio blog secondario!)

  3. Ottimo come al solito!
    Come la mettiamo con la dipendenza dal proprio blog???

    Io ci dedico poco tempo, perchè pochissimo ne ho!
    Ma scommetto che se ne avessi il doppio di tempo libero mi ci dedicherei! 😀

    Comunque penso che siamo troppo alla ricerca della visibilità e del PageRank (oh, santo Mr. Page!)
    Nei mie feed di stamane ho trovato (e scalzato) almeno 20 articoli SEO…
    il SEO danneggia la salute e provoca malattie cardiovascolari!
    (non è vero… ed è anche divertente, ma finchè resta un divertimento e non un obbligo)

    Saluti a tutti e un abbraccio a Gavello

  4. A volte si perde tempo o si ha l’impressione che il blog occupi tutto il nostro tempo perché “spalmiamo” l’attività di blogging lungo tutto il giorno. Se potessimo concentrare l’attività in un tempo ben determinato e prestabilito avremmo più tempo per altre cose. A parte poi le innumerevoli volte che pensiamo di lavorare al blog ma stiamo solo perdendo tempo con post poco interessanti o con attività poco utili su Twitter o Facebook. Quest’anno uno dei miei obbiettivi e obbligarmi a lavorare al blog tutti i giorni alla stessa ora e per lo stesso periodo di tempo.

  5. bel post, come sempre, ma onestamente non sono molto d’accordo sulle tempistiche dichiarate. Un ora per fare un post proprio non mi basta! e 15 minuti per i commenti…bhe giusto per UN commento!
    sicuramente sono io ad essere più lento della media, a di solito quando “scolpisco il post” nella mia mente mi faccio un idea, che nella mia testa sembra funzionare molto bene, poi quando la vedo sulla carta non mi soddisfa più. e cercare di rigirare la frase per tagliare il pezzo che suona male, decidere se il concetto arriva meglio se si sposta quel paragrafo prima o dopo un altro, porta via moltissimo tempo. e poi cosa più faticosa è accettare di eliminare i passaggi a cui siamo affezionati ma che onestamente non funzionano, non è mica una passeggiata, si rilegge e rilegge cercando un modo per salvarlo o per trovare la forza per eliminarlo. personalmente ci metto circa 5 ore per scrivere un post, non continuative tra l’altro, perchè preferisco fare una pausa tra una stesura/rilettura e l’altra in modo da svuotare la mente e cercare di riapprociarmi come se fosse la prima volta.
    insomma, un metodo molto vantaggioso per chi riesce a scrivere velocemente o a ottenere un buon testo in prima stesura, gli altri temo che si dovranno un po’ rassegnare o cercare di velocizzarsi…ma è possibile?

  6. @Kobayashi: Giusta considerazione, che mi permette di espandere il discorso 🙂

    I molti di voi che sono abituati a postare quotidianamente anche più di una coppia di post avranno una diversa visione del modo in cui usare la pubblicazione programmata.

    In questo caso credo diventi fondamentale velocizzare i processi, conoscere i giusti tool (come Blogbridge) fino in fondo e sfruttarli non più solo superficialmente. Senza parlare dell’organizzare le proprie fonti senza perdersi per ore in attività mangia tempo che solo in apparenza sembrano legate al bloggare.

    Sarebbe interessante capire quali siano i tool più utilizzati e come siano collegati tra di loro per chi vive di newsmastering. Riconosco che però tali meccanismi siano custoditi gelosamente come un vero e proprio tesoro 😀

  7. Bell’articolo e ottimi spunti per ottimizzare il tempo!
    Personalmente io credo che gestire i contatti faccia “perdere” molto tempo raramente, sinceramente non credo che sia la cosa più dispendiosa in termini di tempo.
    Io impiego molto di più a trovare ispirazione per articoli originali e utili(vero, poi se si vogliono fare le solite liste o le solite recensioni del plugin ci vuole poco).
    Oggi ad esempio sto trovando il “coraggio” di scrivere una recensione di un plugin per WordPress orientato alla SEO, sperando di essere più originale di tutti quei bloggers che si limitano a buttare giù due righe tanto per prendere visite da Social e sperando che Google li premi per la freschezza dei contenuti..

    Altra cosa: perché non facciamo un sondaggio? Quanto tempo spendete al giorno per la gestione del vostro blog?

    Attualmente io mi aggiro intorno ai 45 minuti..

  8. La pubblicazione programmata può essere utile solo in alcuni casi e su argomenti che non diventano immediatamente obsoleti.
    Il tempo che prevedi per la gestione contatti/commenti/visite/blogosfera è invece decisamente sottostimato.
    Soltanto a seguire i miei feed spendo un tempo infinito. Poi ci sono alcuni (selezionatissimi) forum, aggregatori, ecc…
    Non so fare una stima dei miei tempi perchè vivo di fronte al monitor e diluisco nel corso della giornata…

  9. @VocalizzoRotante e @Fabio: Forse vi potrebbe interessare un mio vecchio articolo quantomai attuale sul sopportare il peso del proprio blog durante la sua evoluzione 😉

    @Sheik: Trovo che la mia velocità di scrittura stia aumentando nel tempo. Diciamo che per ora riesco a completare un buon post nel giro di circa un’ora (con tutte le varianti del caso). E’ anche vero rappresenta un valore puramente “spannometrico” e che prima di pubblicare, o programmare, la solita rilettura scatena spesso ulteriori correzioni e migliorie… e il tempo sale…

  10. Ciao e complimenti per l’articolo, come al solito dettagliato ed esaustivo; secondo me il punto focale di tutto sono tre punti:
    1) sfruttare VERAMENTE il tempo che si dedica al blog, senza perder tempo quando si deve preparare un articolo, su facebook, twitter, msn, gmail ecc… Se ci si mette a scrivere, si scrive e basta; se per un articolo fatto bene ci impieghiamo un’ora, per un articolo fatto bene, intermezzato da una chat, da un tweet, dal controllare la posta ecc…., di tempo ne impieghiamo il triplo, per cui: ottimizzazione del tempo;
    2) spesso, come diceva giustamente Fabio, si perde tempo a leggere fonti “inutili” per il nostro blog; per esempio: abbiamo un blog che parla di guadagno on line, siamo appassionati di calcio; mentre siamo intenti a consultare le nostre fonti, ci mettiamo a leggere articoli di calcio, che ci piacciono, si, ma che per il blog sono del tutto irrilevanti, per cui sono tempo perso; per cui: selezioni delle fonti;
    3) programmare gli articoli è utilissimo, specie in caso di assenza dal blog, ma anche per coprire quei giorni in cui non abbiamo tempo/voglia/possibilità di metterci a lavorare per il blog e vogliamo che il tutto sia automatizzato;
    A presto!

  11. Non sono molto d’accordo sul punto 2 di Paolo Leonardi. Uno degli ingredienti segreti di un buon blog sono le metafore imprevedibili (es la logica del segnale stradale), quindi anche la consultazione di materiale extra non è uno spreco di tempo. Certo, sarebbe meglio farlo in altri momenti e mettere da parte le eventuali ispirazioni che ci sono venute in un determinato momento. Non penso, però, che divagare sia una scelta di disorganizzazione, più probabilmente è un modo di concentrarsi, di trovare ispirazione o di ricreare un atmosfera/registro/linguaggio nella quale si desidera dare corpo al post. Inoltre tenere un blog resta sempre un attività che rientra nella categoria del Tempo Libero, l’attività deve quindi mantenere una certa connotazione “piacevole”. Se per scrivere in tempi brevi ci si deve chiudere in un bunker e si è un amante dei cieli azzurri, questa condizione sarà sgradevole e, l’attività di blogger avrà comunque vita breve. Scrivere dovrebbe essere più “divertente” che un attività di lavorativa memoria.

  12. Come era prevedibile i pareri sono molti e talvolta discordanti.

    Nulla di preoccupante, semplicemente ognuno ha il suo modo di fare blogging perchè, nel blogging, non c’è nessuno che ci dice cosa fare e quando farlo, siamo noi a decidere quando scrivere, come scrivere, quando leggere altri blog, e quando staccare la spina (il che assai spesso ad un blogger risulta difficile).

    Discutibile invece il problema che assilla i blogger: statistiche e guadagni. Quanto tempo al giorno si perde a guardare statistiche e guadagni? Tante volte moltissimo, e questo è uno degli errori più comuni che si commettono.

    Infine ringrazio Francesco per i preziosi consigli sui plugin ma preferirei degli articoli che spiegano come funzionano oltre alla elencazione!

    Alla prossima e… buona idea quella dell’articolo 😉

  13. @Ottantotto: IMHO il guardare troppo di frequente alle statistiche è anche una delle attività che crea maggiore stress in maniera “subdola”.

    E’ facile cadere in quel circolo vizioso per cui ti esalti se hai 200 unici in più, poi ti deprimi perché il giorno dopo sono 50 in meno, e cosi’ via all’infinito 😉

    Senza peraltro una vera e propria ragione, dato che le oscillazioni le hanno tutti, sia che si macinino grandi numeri o pochi fedeli.

    Molto meglio (soprattutto se si ha poco tempo ogni giorno) dedicare una/due giornate alla settimana in cui sbirciare l’andamento globale e trarre considerazioni molto più sensate.

  14. Complimenti Francesco, come al solito un ottimo articolo 😉 !

    Io credo che occorra programmare il proprio lavoro di blogger con criterio in base al proprio tempo disponibile.

    Io ad esempio cerco di concentrare la scrittura dei post in 1 o 2 sere a settimana, in modo tale da avere sempre quei due tre articoli da pubblicare (a settimana) e avere il resto dei giorni disponibili da dedicare alle altre attività legate al blog.

    In questo modo riesco a ritagliarmi del tempo libero e ad aggiornare costantemente i miei blog.

    Un saluto

    Stefano