Ecco come brand e utenti stanno affrontando Google Plus [report]

Tutta discesa?

Attività brand Google Plus febbraio

Simply Measured ha pubblicato la scorsa settimana un interessante report sui risultati ottenuti dai 100 “Top Brands” presenti in Google+ nell’ultimo mese. In una nutrita serie di immagini ci vengono presentati alcuni buoni spunti che vale la pena di commentare e che potrebbero tornare utili a chi una pagina Google+ già la gestisca, o stia pensando di proporla ai propri clienti.

Se infatti solo un singolo nuovo brand (heylà, Honda) ha deciso di lanciare la propria pagina nel mese di febbraio, sembra che il panorama si profili roseo soprattutto per chi ha deciso di investirci sin dall’inizio e dedicarvi un’attenzione costante.

Dalla parte dei brand

Domanda: cosa può cercare un brand da un social network come Google+? Principalmente una cosa: sapere di poter raggiungere il più alto numero di potenziali nuovi clienti, senza dover continuare a pescare nello stesso bacino. In questo, credo che i brand possano finalmente tirare un sospiro di sollievo. Google+ sta mostrando i muscoli.

  • Il 15% dei brand pubblica aggiornamenti 3 volte la settimana;
  • Il 13% dei brand ha infranto finalmente in febbraio il muro dei 100.000 utenti cerchiati;
  • Il 36% dei brand ha visto una crescita dei propri utenti del 100% nell’ultimo mese;
  • Brand legati all’elettronica, alle bibite e ai servizi web dominano attualmente per numero di utenti, ma settori più “visivi” legati al lusso e all’automotive hanno il più significativo tasso di crescita (pensa a Ford, che è cresciuta del 2458% nell’ultimo mese).

Se infatti fino a dicembre Simply Measured rimaneva su un punto di vista più “pacato”, in cui si rilevava un pericoloso stallo della percentuale di +1, commenti e ricondivisioni, dal nuovo anno qualcosa è cambiato.

Dalla parte degli utenti

Come stanno interagendo gli utenti finali con le pagine azienda in Google+? Davvero quella cara vecchia previsione del “non avere altro tempo per un altro network” si è verificata? Forse no, ma sono comunque significativi alcuni aspetti.

  • I contenuti fotografici ricevono la migliore attenzione, solo a seguire articoli e video;
  • Gli utenti sono più attivi nei giorni lavorativi, con un crollo nei weekend;
  • Gli utenti sono più attivi in orario d’ufficio, con un crollo nelle ore serali;

Quando pubblicare pagina Google Plus

Google+ è ancora parecchio legato alla componente visiva, poco a quella relativa al semplice testo.

Il tempo che vi viene dedicato non è (probabilmente) quello sottratto ad un altro social network quanto più probabilmente a quello …lavorativo. Sembra che a differenza di Facebook o Twitter (più uniformi come fruizione), non ci sia ancora spazio per i brand di Google+ in ore serali o nei weekend. Su questo dovremo farci i conti.

Cosa ne pensi di questi dati (e dei molti altri) presenti nel report di Simply Measured?
Il percorso per i brand sta per diventare tutto in discesa? 🙂

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

4 commenti

  1. Sì però le statistiche fanno riferimento al mercato americano, personalmente notiamo che su Facebook a malapena si riesce a far qualcosa in Italia, sarà forse una questione di settori ma già solo Twitter per noi è inutile.

  2. Sono d’accordo con il primo commento. Queste statistiche non credo che rispecchino la situazione italiana dove, tra l’altro, mi sembra che Google+ abbia qualche difficoltà a prendere piede.

    Mi stupisce l’andamento per fascia oraria. Direi che è quasi inquietante. Soprattutto per le aziende
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    http://www.scriveresuivetri.it

  3. E’ evidente che la situazione riportata sia tipica degli USA. In Italia, anche se Google + sta crescendo, la situazione forse è ancora troppo “acerba” per poter trarre delle conclusioni.
    Sono d’accordo sul fatto che la componente visiva sia importante per dare più visibilità ai propri contenuti all’interno dello stream generale.