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Non devi fare tutto. Sul serio.

Google AdWords e programmazione: quando intervenire sul codice?
@bioraven/Depositphotos.com

Lo scorso weekend mi trovavo in aula di fronte a una classe di studenti, intento a spiegare le meraviglie di una strategia Google AdWords ben pensata.

E alla fine è arrivata la domanda.
Che suonava più o meno così.

“Francesco, tutto ciò che sento è fantastico, ma io non sono un tecnico. Non so mettere mano al codice. E il tag di conversione. E il remarketing. E il setup di strumenti di tracciamento. Quante cose devo imparare?”

Il che, capiamoci, come ansia è anche comprensibile.
Solo, è del tutto immotivata.

Non ho mai capito perché questo fraintendimento si trascini ormai da così tanto tempo. L’idea che un advertiser che mette mano a Google AdWords – o Facebook Ads, Bing Ads, LinkedIn Ads, you name it – debba necessariamente essere un tecnico.

Voglio dire: è una gran cosa sapere leggere il codice HTML. Masticare un po’ di Javascript e di CSS, magari. Torna sempre utile, soprattutto sei si lavora in proprio o si vuole comunque gestire qualche progetto minore senza coinvolgere agli inizi troppe persone.

Tuttavia, la complessità di piattaforme pubblicitarie come Google AdWords e Facebook Ads richiede un buon programmatore al tuo fianco. Sempre.

Non devi fare tutto.
Sul serio.

Il rischio è che volendo fare tutto ci si ritrovi a mettere mano a parti di un sito – peggio ancora se nell’accezione e-commerce – rischiando di comprometterne la stabilità o la bontà dei tracciamenti. Senza tener conto di una panoramica globale che solo uno sviluppatore con esperienza può avere.

Talvolta il problema è che lo sviluppatore non c’è. Che il progetto è gestito alla meno peggio con un qualche CMS su cui sono stati installati una manciata di plugin e ci si aspetta di ottenere le performance o la precisione del dato raccolto pari a quella che potrebbe mettere in campo un programmatore senior.

Altre volte, anche su progetti piuttosto complessi, il team di programmatori è impegnato in aspetti vitali del business più ore al giorno, relegando così attività come il setup di un tracciamento e-commerce in Analytics o un paio di tag di remarketing molto più in basso in to-do di dove dovrebbero stare.

In questo caso il problema è altrove.
È la soluzione non è mai improvvisarsi tuttologi.

Avere un minimo di consapevolezza sul codice aiuta, dicevo.

Aiuta per relazionarsi con gli sviluppatori.
Aiuta per sapere cosa chiedere e come chiederlo.
Aiuta per sapere cosa aspettarsi come risposta.

Perché dietro un bravo advertiser c’è sempre un bravo sviluppatore.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

2 commenti

  1. Ciao Francesco e grazie del tuo post. Posso chiederti quali competenze deve avere un buon sviluppatore per saper interagire su WordPress e Magento?

    1. Ciao Silvia,
      al di là delle classiche skill in PHP e mySQL (comuni a entrambi), WordPress e Magento sono due ambiti piuttosto distinti tra loro e c’è chi sceglie di concentrarsi solo su uno o sull’altro.