Fuori tempo massimo

Out-a-Time

Ricevo talvolta delle email da parte di lettori che mi raccontano cuore in mano la loro ultima grande idea. Progetti, spesso più interessanti di quanto si sia portati inizialmente a credere, che vedono una genuina scintilla di novità alla loro base.

Non tutti, sai, stanno cercando di creare (un altro) clone di Twitter.
Non tutti hanno il solo tormentone di lanciare un grande innovativo social network.

Eppure, spesso tali email si concludono in maniera …rassegnata.

Quasi come la frase non detta, la domanda non fatta fosse soltanto: “Sono in ritardo? Arrivo fuori tempo massimo per avere qualche speranza?”.

Beh, sai cosa?
Difficile che la risposta sia sì, mio novello McFly.

Anche se questo modo di pensare, soprattutto in ambito web, può sembrare molto più impietoso che in altri campi. Tutto è veloce, fulmineo, nuovo, sul web. Arrivare con anche solo sei mesi di ritardo può fare la differenza tra lo sfruttare una buona idea o lavorare inutilmente a un fallimento annunciato.

Ma è questo il tuo caso?
Stiamo davvero puntando un settore così competitivo che tutte le strade siano già state percorse, successi e fallimenti compresi, o si tratta invece di un abile status mentis utile per risparmiarsi molti sforzi e vivere sereni?

  • Non sei in ritardo.
  • Hai ancora sufficiente tempo per stupire il mondo.
  • La tua idea non è (probabilmente) ancora stata sfruttata nel modo in cui lo intendi tu.

Convincersi che “non è più tempo” è però molto più semplice del raffinare la propria idea per elevarla da tutte quelle già tentate e raggiungere una genuina novità. Lavorare ed essere inflessibili in materia di autocritica è invece uno sforzo che richiede umiltà, fatica e capacità di rialzarsi quando alcune delle proprie idee vengono (perché no?) cassate.

Credimi, raramente sei fuori tempo massimo. L’unica variabile in gioco, qui, è invece la capacità che tu possiedi di fare qualcosa. Di fare qualcosa oggi, per la tua idea.

Il web, qui intorno, è tutto fuorché perfetto.

Te ne accorgi quando provi frustrazione di fronte a una meccanica logora e poco intuitiva. Quando non trovi informazioni adeguate o percepisci che la conoscenza che cerchi sta altrove. Quando scopri del potenziale valido e ti chiedi: “Hey, come mai nessuno l’ha ancora sfruttato?”.

Non sempre, solo perché non esiste, significa che “non ha funzionato”. 🙂

Ti sei mai sentito “fuori tempo massimo”?
Se hai aperto un blog da poco, quali sono state le tue sensazioni?

Hai mai rinunciato a un progetto, a un’idea, a provarci, solo perché avevi il sentore di essere arrivato con troppo ritardo?

foto: shane.gibbons

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

7 commenti

  1. Con dei amici/colleghi abbiamo avuto un anno fa un’idea su un social network sul tema del cibo 🙂 beh l’abbiamo proposto a un po’ di vc italiani per chiedere un capitale per iniziare e sviluppare la nostra idea e tutti ci hanno dato pic. Poi dopo un paio di mesi fa sono venuto alla conoscenza di un nuovo social network con questo tema… http://www.foodspotting.com/ della serie se abbiamo un progetto crediamoci fino in fondo 🙂 non abbattiamoci alla prima sconfitta se si rinuncia prima di partire non si ha neanche il tempo di fallire!

  2. Ciao Francesco
    è vero, internet è imperfetto e pure entropico.
    Ci sono tanti buchi che devono essere riempiti. Forse l’oligopolio costituito da Google e Facebook rende paradossalmente le procedure relazionali più codificate e instradate, tuttavia non ho mai l’impressione che su internet si è in ritardo, perché si è in ritardo in un sistema statico, ma non in uno in continua crescita e sempre potenzialmente rivolto a un unico immenso mercato, che è quello globale.

  3. Già, pensa al primo telefono.
    Se si fossero fermati a pensare che era l’idea più innovativa del secolo staremmo ancora appoggiati allo stipite della porta con un imbuto attaccato all’orecchio e uno davanti alla bocca chiedendo alla centalinista di di passarci Steve Jobs 🙂

  4. Concordo. C’è anche da dire che molti progetti sono stati sviluppati solo in lingua estera, la stessa idea quindi in Italia, naturalmente rivolgendosi ad un pubblico più ristretto, potrebbe avere successo.

  5. Approvo totalmente! La storia ha dato infiniti esempi che c’è sempre un risvolto a tutto, la possibilità di migliorare, di rinnovare, di ricominciare.
    E poi un mondo come il web di per sè illimitato è proprio il posto giusto per credere in qualsiasi progetto.
    C’è solo una cosa da fare: LAVORARCI, E TANTO!!! Mentre, purtroppo, molte persone pensano che il web sia la soluzione facile, veloce e con poco sforzo per risolvere il problema lavoro.

  6. Io credo fortemente che il web sarà il mercato del futuro, pensate solamente che se riesce a fare soldi una persona che decide di aprirsi un bar, perchè non potresti farli tu? Lancia la tua idea e le tue ambizioni sul web e provaci.
    Un unico consiglio; dovrete sempre qualificarvi!