Perché Feedly è lo strumento migliore per fare content curation

Ci hai già fatto un giro?

Perché Feedly è lo strumento migliore per fare content curation

Di feed reader, dopo che Google Reader ha tirato tristemente le cuoia, ne sono nati parecchi. D’altronde la necessità, checché ne dicesse Google, era ben chiara a tutti: poter leggere più fonti in poco tempo, filtrando tutto il rumore di fondo.

Tra tutti, Feedly ha saputo cogliere la palla al balzo, proponendo la più classica delle migrazioni con un click dal morente Reader, e guadagnando -buttali via!- nel giro di una manciata di giorni più di mezzo milione di iscritti.

Feedly è cresciuto. Oggi, ti racconto perché non solo è il tool migliore per leggere le tue news online, ma lo è anche per fare content curation in maniera efficiente.

Ma prima…

Hey, perché fare content curation?

Dietro al termine content curation si nasconde una di quelle attività divenute oggi preziose come l’aria.

Curare contenuti (per la nostra nicchia di lettori) diventa importante per permettere a questi di impiegare al meglio il loro tempo. Permettergli di leggere soltanto ciò che serve davvero, secondo il personalissimo punto di vista del curatore.

Dunque, perché Feedly è un prezioso alleato?
Otto ragioni.

1. Ricerca

Feedly è dotato di una ricerca di assoluta qualità, che ti permette sia di andare alla ricerca di Topics rilevanti, sia di navigare di pancia per termini chiave. All’inserimento di un termine (“SEO”) ne vengono subito presentati di complementari (“Google”, “SMM”) in cui lo stesso Feedly consiglia di infilare il naso.

Il tutto permettendo sempre e comunque di digitare un indirizzo secco e venire abbonati al feed RSS eventualmente presente su quel sito.

2. Tracking su YouTube/Google News

Insieme a tutto ciò Feedly integra ottime scorciatoie per il monitoraggio dei termini digitati nella ricerca su YouTube e Google News, i cui risultati per il termine scelto vengono considerati alla pari di una nuova fonte da aggiungere alla lettura.

Niente più necessità di recarsi sui due portali, recuperare il flusso RSS della ricerca, e aggiungerlo a manina come si faceva una volta.

3. Buffer

Feedly integra Buffer. E qui potremmo proseguire oltre. 😛

Curare flussi di contenuto per la nostra base di lettori vuole anche dire poter fare affidamento a strumenti, come Buffer, in grado di diluire le pubblicazioni sui diversi social in diversi momenti del giorno o della settimana.

4. Testi personalizzabili in condivisione

È possibile personalizzare il testo (appendice) da aggiungere alle condivisioni immediate su Twitter. La classica lettura sporadica può quindi venire cinguettata a Twitter con un hashtag su misura o con qualche accorgimento utile ad automatizzare il tutto in IFTTT.

5. Custom sharing (solo account Pro)

Se ciò non bastasse, esiste la possibilità di creare un pulsante di sharing personalizzato sulla base di alcuni parametri:

  • ${url}
  • ${source}
  • ${title}
  • ${id}

in modo da chiamare una propria API o un’API di terze parti passandogli valori come titolo, URL, sorgente e così via. Le possibilità sono letteramente infinite.

6. Saved for Later

Feedly integra una comodissima meccanica a là Read It Later. Un click su un flag presente in ogni articolo e questo verrà tenuto da parte per un riesame futuro, sotto a un’opportuna categoria “Saved for Later”.

Semplice e, beh, comodo. 🙂

7. Gestione della toolbar

Ci aggiungiamo anche il fatto di poter disabilitare le icone che non vengono realmente usate? Nel mio caso, ho fatto fuori Evernote e lo share via email, che avrebbero semplicemente reso l’interfaccia più densa di quanto dovesse essere.

8. Etichette

Completa la torta una basilare gestione di etichette che, se ancora non si possono personalizzare o rimuovere, permette di archiviare le letture per temi in un paio di click.

Lo strumento definitivo?

Insomma, Feedly si avvicina pericolosamente alla soglia dell’ohmiodiolostrumentodeimieisogni. Comprende e risolve necessità -talvolta banalissime- che neppure Google a suo tempo riuscì a cogliere e su cui Reader ha nicchiato per troppo tempo.

Sa dove vuole andare a parare e come monetizzare. Feedly si integra con mezzo trilione di app. Lo puoi usare su desktop, iPhone, iPad, Android, Windows Phone e ha un piano a pagamento che ti permette di abilitare la ricerca tra tutti i tuoi feed e di sbirciare nella roadmap avendo voce in capitolo sulle prossime feature.

Insomma, di servizi di questo tipo, che sappiano reggere il ritmo a questi livelli, non se ne vedono granché.

Ci hai già fatto un giro?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.