Non ho bisogno di più feature

Sovraccarico

Non servono più feature
©sayhmog/Shutterstock.com

Siamo inondati, letteralmente inondati, di prodotti o servizi che spingono nuove feature. L’esempio più calzante, in questo caso, è il mercato degli smartphone. Più zoom, più flash, più memoria, più processore. Schermo più grande, schermo più curvo. Ma la situazione si applica, per estensione, anche a chiunque venda un prodotto o servizio.

Persino a chi gestisce un blog.

Perché tendiamo a proporre nuove funzionalità ai nostri utenti, come se non ci fosse un domani. Vogliamo apparire migliori, essere migliori aggiungendo qualcosa in più dei nostri competitor.

Il punto è che, superata una soglia minima di soddisfazione, aggiungere funzionalità non va più di pari passo con l’incrementare l’esperienza. Smettiamo, da clienti, di considerarle utili metriche per la nostra scelta. Non fanno più la differenza.

La differenza la fa piuttosto l’assistenza che diamo a quelle funzionalità. O alle funzionalità che già offriamo. La differenza la fa quanto e come una nuova opportunità all’interno di un prodotto o servizio mi cambia davvero la vita. Al di là, naturalmente, di quanto promesso dal marketing.

Troppo aulico?
Riproviamoci.

Se possiedi un e-commerce, hai già tutta una serie di “feature” (rigorosamente virgolettato) di cui occuparti. La semplicità di navigazione sul sito, la chiarezza dei testi, la qualità delle immagini. Il prezzo dei prodotti. Le opzioni di sconto e di ricontatto automatico. La temibile meccanica di acquisto e le opzioni di consegna e di reso. Tutto questo è contesto.

È il contesto all’interno del quale il tuo utente si trova più spesso.
È il contesto all’interno del quale il tuo cliente vive la sua esperienza con te.

E invece di prenderci cura di questi aspetti come gli unici in grado di decidere le sorti del nostro prodotto, no, noi aggiungiamo altre feature. Ci imponiamo di competere su un piano e a un ritmo che gli utenti non hanno chiesto. Ci inventiamo app e servizi e metodi per creare nuovo engage quando non abbiamo ancora consolidato l’esperienza alla base. O non conosciamo quanto davvero stia funzionando.

In alcuni mercati, è una regola da accettare a malavoglia. Se non giochi al rilancio più spettacolare il gioco, per te, è finito. Ma in molti altri ambiti – sì, il tuo sito, il tuo blog, la tua immagine – non hai bisogno di inventarti nuove feature. Ci sono poche, semplici cose che vogliamo ottenere dal mondo mentre lo percorriamo.

Su un e-commerce vogliamo comprare nel modo più sicuro al prezzo migliore vivendo sensazioni positive. Su un blog vogliamo cogliere piccoli spunti che cambino anche di pochissimo la nostra percezione del mondo. O che ci facciano, semplicemente, sorridere. Su un sito aziendale vogliamo trovare qualcuno dall’altro lato che risolva il nostro problema a cui donare (parte del)la nostra fiducia.

Per fare tutto ciò, non hai bisogno di più feature.
Conosci già quello che i tuoi utenti vogliono.
Daglielo nel modo migliore e più lineare possibile.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

5 commenti

  1. Ciao Francesco, scopro ora il tuo blog ma me ne sono già innamorato!
    Con questo articolo poi, hai sfondato una porta aperta. Sono d’accordo su ogni virgola e sono convinto che adottare un modello di business più verticale e meno incentrato sul “chi ce l’ha più lungo” è l’unico modo per dare lungevità al proprio business.
    Meno seghe mentali e più user experience di qualità per i clienti!
    Complimenti e continua così 😉

    1. Concordo con Luca. Io ho un blog nel settore che parla di cashback e come risparmiare, quindi un tema abbastanza diffuso e senza avere un pubblico particolarmente “tecnologico”.
      Statistiche alla mano, da quando ho semplificato il servizio tagliando quasi il 30% delle “feature” le conversioni sono magicamente aumentate!

  2. Ciao,
    mi trovo perfettamente d’accordo con la tua analisi che è applicabile un pò a tutto l’universo di internet e della tecnologia. Facciamo l’esempio del galaxy S6 e paragoniamolo con il “vecchio” s5. Non mi sembra vi siano notevoli differenze, se non il prezzo. A mio avviso ultimamente sta diventando sempre più una guerra tra produttori (in primis apple vs samsung) ad avere caratteristiche migliori sui propri dispositivi rispetto alla concorrenza,ma a volte sono talmente minime che il mercato neanche le recepisce

    Riccardo

    1. Ciao Riccardo, benvenuto! Hai centrato in pieno il mio punto di vista.

      Forse è anche questo il motivo per cui con poche, solide feature alcuni brand (e non solo Apple) solidificano nel tempo una base di utenti mentre altri alla rincorsa della nuova feature stagionale vivono in un contesto molto più turbolento.

  3. Sono d’accordo con Riccardo, specialmente nel mercato degli smartphone (ma dell’elettronica in generale) escono nuovi modelli con prezzi di gran lunga superiori al modello precedente e con caratteristiche che differiscono poco… almeno, troppo poco rispetto all’aumento di prezzo! E il bello è che la gente ci casca in pieno 🙁