Fare. O non fare

…non esiste provare.

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A dirla tutta, sono una di quelle persone abituate a tenersi a mente una citazione per ogni occasione.

E una delle mie citazioni preferite proviene (con molta poca fantasia) da Guerre Stellari.

Capitolo V: L’impero Colpisce Ancora. Esterno notte.
Luke Skywalker e Yoda di fronte a una palude.

Nell’atto di tirare fuori un caccia Ala-X da suddetta palude impestata di schifezze, salta fuori per un motivo o per l’altro la seguente affermazione:

“Fare. O non fare.
Non esiste provare.”

Che, in inglese suona bella pomposa come:

“Do. Or Do not.
There is no try.”

Ecco, questa è una cosa che se hai un blog torna utile fissare nel marmo.

Il fatto è che quando la prima scintilla d’ispirazione nasce in qualche remota area del nostro cervello, a questa segue spesso una fase di innamoramento per tutto ciò che iniziamo a produrre.

Le nostre scelte, i nostri metodi e le nostre strategie diventano quasi un tormentone personale, così impegnati come siamo nel pianificare, valutare, produrre.

E in questa fase di progressiva “desensibilizzazione critica” capita una cosa piuttosto strana. Non percepiamo più cosa gli utenti realmente vedano dei nostri sforzi rispetto ai …nostri concreti sforzi.

(e qui salta fuori il secondo concetto importante)

Se lavori duramente dietro le quinte, se passi le tue giornate a, rivedere layout, stilare copy e testare servizi, ma poi tutto ciò rimane appunto dietro le quinte, per il mondo esterno semplicemente non esisterà.

Ciò che conta è ciò che emerge.
Ciò che conta è ciò che rendi pubblico, tangibile, evidente.

Eppure mi capita ancora molto spesso di sentire (per lavoro o al di fuori di esso) persone che raccontano dei propri progetti in rete dettagliandone mille sfumature e proponendole come capolavori dell’efficienza, quando poi nel concreto tutto questo valore latita dietro alla dashboard e ciò che invece esce allo scoperto è forse un laconico blog con un paio di post al mese.

Davanti ai loro occhi, così impegnati a valutare, testare, ipotizzare e sognare, vedono qualcosa che gli utenti non colgono. Che non possono cogliere, ed è questo il punto, perché nessuno gli sta spiegando così dettagliatamente le future meraviglie dei propri progetti.

E spesso queste persone non si prendono la briga di spiegarlo.
Rimandano e minimizzano.

Se vuoi cominciare a risultare interessante per i tuo (futuri o meno) lettori, comincia a fare. A fare pubblicamente. Non rimandare un paio di risposte ai commenti solo perchè “eh, ma nel futuro avrò modo di risponderne a mille, di quei commenti!” oppure non rimandare lo sviluppo di un buon calendario editoriale solo perché “eh, ma quando avrò finito di pianificare tutto a puntino il calendario sarà uno scherzo.”

Non rimandare tutte quelle attività in grado di far uscire il lavoro che fai dietro alle quinte.

O potresti ritrovarti con un blog semi deserto, poca voglia di continuare e tanta frustrazione.
E nessuno, per assurdo, riuscirà neanche comprendere il perché.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

4 commenti

  1. Ciao Francesco,
    bè visto che siamo in tema di citazioni possiamo parafrasare “Ora et Labora” 🙂 che potremmo rielaborare così:
    – Ora. Parlane pubblicamente attraverso i post, mostra le tue idee dandogli forma e vita, mettile anche in discussione chiedendo pareri e critiche. .
    – Labora. Lavora con impegno, passione e costanza dietro le quinte per produrre qualità e continuità.

    E che la Forza (di non mollare mai) sia con te…

  2. Interessanta, interessante ,interessante 🙂

    Questo post mi ha fatto riflettere sullo sbaglio che commisi su uno dei miei primi progetti…non avevo mai riflettuto in questi termini… 🙂

  3. Sono d’accordo. Anch’io ho idee, voglia e progetti da eleaborare, ma che restano dentro di me, oppure sulla scrivania. Invece bisogna fare, scrivere, in qualche modo “sporcarsi le mani”. Altrimenti chi legge i miei blog, non capisce.
    Ho questo problema con il mio ultimo blog, rimasto a 4 post 4. Riuscirò a farlo decollare?

  4. Ciao Francesco,

    condivido il contenuto del tuo post.. anche la mia esperienza personale racconta questo (quando il tempo dedicato all’ottimizzazione – presunta – di layout e plugin diventa eccessivo, si finisce per fare sforzi inutili… alla fine l’importante è e resta il contenuto).

    Seguo il tuo blog da molto tempo, e vorrei farti i miei complimenti per i consigli preziosi e la ricchezza delle informazioni.

    Sono ingegnere dei trasporti e nel mio blog mi occupo di promuovere e diffondere idee e buone pratiche sulla mobilità sicura e sostenibile. Le informazioni che ho trovato in questo spazio sono state spesso molto utili.

    Un saluto ed un augurio di buon lavoro!

    Marco.