Ecco ciò che manca alle fan page su Facebook

Un solo, semplice approccio

Dimenticati le applicazioni.

Dimenticati le “welcome tab” e le tab personalizzate.

Dimenticati anche l’inclusione degli RSS e la tua (sempre utile) capacità di commentare e criticare un link in bacheca.

Dimentica tutto ciò, per un attimo almeno.

Perché non rappresenta ciò che davvero è importante per rendere la tua fan page qualcosa di realmente significativo per gli utenti.

Quante volte, di fronte a chi ti parlava della sua scintillante pagina fan, hai sentito l’espressione: “Qui gli utenti condivideranno…”, “Qui gli utenti si iscriveranno e…”, “Qui gli utenti potranno scambiarsi opinioni e crescere insieme…”?

Il fatto è che in tutti questi buoni propositi rimane aperta una questione. La più importante.

Perché gli utenti dovrebbero fare tutto questo?

Perché gli utenti dovrebbero decidere di aggiungere una nuova fan page alla loro lista, iniziare a commentare come se non ci fosse un domani e contribuire a far crescere altri utenti? Soprattutto con l’elevatissima competizione in corso?

Nel concepire tutta la “solita” trafila di strumenti che spesso supportano una fan page, si trascura -se non nella forma, perlomeno nel risultato- di dare agli utenti la giusta motivazione nell’utilizzarli. Nell’utilizzarli di propria spontanea volontà.

Ciò che manca alla stragrande maggioranza di fan page e …un’esperienza.

Rendi la tua fan page un’esperienza

A meno che tu non stia cercando di usare la tua presenza su Facebook per vendere chiodi e bulloni (e anche in questo caso non gettare le speranze) se davvero vuoi che la tua pagina sia qualcosa di più di una manciata di link commentati alla rinfusa hai bisogno di concentrarti sull’esperienza che desideri offrire ai tuoi utenti.

In tre passi:

  • Scopri ciò che la tua azienda sa fare meglio
  • Pianifica una micro attività che incarni questa abilità
  • Applicati, con costanza e motivazione

Non si tratta di sforzi fini a sé stessi. Impegnati in un’indagine interna al tuo brand (o al tuo progetto, se di questo si tratta) per ricercare ciò che davvero, più di tutti gli altri, ritenete di fare dannatamente bene. Questa è per inciso la cosa che dovrebbe motivare l’azienda tutta, e se fatichi a trovarla vuol dire che hai di fronte ben altri problemi che il lanciare una fan page su Facebook.

Una volta che hai stilato una manciata di argomenti in cui tu o i tuoi collaboratori vi sentite a vostro agio, predisponete delle piccole attività che possano coinvolgere in quest’ambito i vostri (futuri) utenti.

Ti sembra troppo semplice?
Seguimi in questo ragionamento.

Una pagina che promuove turismo sul territorio potrebbe pubblicare ogni mercoledì uno scatto della città e coinvolgere gli utenti nello scoprire la posizione del luogo ritratto. Ogni lunedì potrebbe presentare una micro-recensione di un’azienda gastronomica locale (che in Italia non mancano di certo). E durante i weekend pubblicare un “live” di una visita sul territorio alla scoperta delle bellezze locali.

Una pagina diametralmente opposta, che ruoti per esempio intorno al Galaxy Tab di Samsung, potrebbe coinvolgere il martedì i propri fan per raccogliere esperienze di utilizzo quotidiano, o nel weekend andare alla ricerca (sempre con appuntamenti programmati) dello scatto più strano in cui è stato “vittima” l’amato tablet.

Esperienze.
Situazioni e attività che possano far divertire l’utenze. Che possano rimanere impresse per la loro utilità, per la loro capacità di far “staccare la spina” durante il quotidiano, o di diventare presenze fisse anche al di fuori dell’attività “lavorativa & di fronte al monitor”.

Come determinare l’esperienza da generare?

  • È qualcosa che si ripete periodicamente
  • È qualcosa che prevede talvolta l’intervento di un animatore/moderatore
  • È qualcosa che chiede agli utenti un’azione semplice, ma gratificamente
  • È qualcosa che può incidere realmente sull’attività futura della pagina

Attività di questo tipo non richiedono peraltro il pensare secondo il solito cliché de: “È un contest, quindi mi serve un’app, quindi devo stilare un regolamento, quindi non lo farò mai per tutti gli aspetti burocratici e non”. Si tratta di lasciarsi alla spalle ragionamenti troppo complessi di questo tipo per concentrarsi sulla pura, semplice esperienza da regalare agli utenti.

È questo ciò che muove davvero l’interesse della gente.

E vale per tutto. Per gli oggetti che compriamo, per ciò con cui ci vestiamo, per i luoghi dove spendiamo il nostro tempo libero. Siamo alla ricerca di esperienze che appaghino la nostra soddisfazione, non di campi da compilare e di link da cliccare.

Concentrati sull’esperienza,
e il resto verrà da sé.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

14 commenti

  1. Ecco quello che ci voleva. Due riflessioni serie fuori dall’onda dell’adorazione per questo Social Network che per ora mi sto proprio antipatico. Io penso che di base Facebook non possa mai rappresentare un’esperienza. Ci sono SN molto migliori per marketing (nel senso più ampio).

    Pensiero mio, così, a caldo 😉

  2. Ciao Francesco.

    Il tuo post è chiaro come uno specchio ed è venuto in un momento in cui io stesso sentivo il bisogno di rileggere queste cose sulla Fan Page: tanti lì fuori continuano a non capire, continuano ad aspettare fans a braccia conserte, o peggio continuano a pensare prima ai numeri e poi all’esperienza da condividere.

    Secondo me la strada da fare è ancora lunga, ma mi conforta il pensiero che ci sono persone come te e molti altri che conosco i quali stanno attuando il vero significato di vivere un “Social Web”.

    Ciao.

  3. Il discorso, imho, parte ancora prima.
    Quante hanno realmente bisogno della pagina fan?
    Poi quelle che realmente ti danno “un’esperienza” si contano sulle dita di una mano, il resto è solo “ri-pubblicazione” di quanto già presente sul sito.

  4. E’ un post che dovrebbero leggere proprio chi gestisce le aziende, chi se ne sta con le mani in mano in un periodo non proprio roseo. C’è ancora molta povertà di cultura del web in giro, ci sono case history in giro che insegnano quanto si può fare con il web in generale, ma la cosa strana è che vengono chiamate proprio case history, perchè sono ancora troppo pochi questi casi 🙂
    Grazie Francesco per il post.
    Eliseo

  5. e due 🙂 ecco il scondo post che anticipa un pò i miei pensieri in questo periodo. In effetti diventa quasi inutile avere una pagina su fb se devi solo ripubblicare i post e ogni tanto commentarli, per questo ci sono già i feeds e il blog!.
    Visto che si parla di socializzare ben venga uan situazione interattiva con chi ti legge. Ci lavorerò sopra e vediamo che cosa ne esce fuori. Grazie Francesco.

  6. Ciao Francesco, in attesa del tuo Ebook (non mi arriva!) ti segnalo che ho parlato si te sul mio “Il meglio della Settimana”; spero non te ne dispiacerai. Buona domenica!

  7. I tuoi consigli sono ottimi.
    Però qualsiasi azione di marketing (e quelle che proponi sono azioni di marketing) richiedono dei presupposti iniziali. In sostanza, per far partire una pagina fan “interattiva” occorre un numero minimo iniziale di fan o di amici preliminare a cui proporre la cosa. La cosiddetta miccia che fa partire l’esplosione. Non solo, questa base iniziale di utenti, deve anche essere “reattiva”. Qualsiasi tipo di marketing virale necessita di una base iniziale di utenti a cui proporre l’iniziativa. Spesso sono amici reali o colleghi di lavoro. Quindi, se crei una pagina fan da zero e magari hai pochissimi amici su Facebook, non aspettarti grossi risultati. Io credo che i tuoi consigli siano ottimi, ma prima di tutto occorre socializzare e riuscire a far interagire le persone. Questo è il vero primo scoglio da superare IMHO.

  8. Qualche tempo fa scrissi un post sul Marketinfg esperienziale.
    Trovo interessante come tali concetti si possano applicare anche nel mondo dei social network.
    Le pagine come strumenti di Marketing possono, infatti, utilizzare le stesse tecniche delle altre forme di diffusione del marchio ed allargarne l’esperienza.

  9. ciao francesco, molto interessante il tuo discorso… però mi chiedo (da ignorante, sia chiaro) se questo discorso può valere anche per una fan page di un’azienda che offre servizi esclusivamente rivolti ad altre aziende e non ai privati. cosa ne pensi?
    grazie
    ciao

    ps: mi spiace aver letto solo ora ciò che avete scritto…