Hey, ma dici a me?

In che modo cerchi di ottenere i tuoi lettori?

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Scenetta: hai deciso di lanciarti in una nuova avventura.
Vuoi con tutte le tue forze aprire un blog dedicato, per esempio, al trekking.

Sai perfettamente che il tipo di utenti a cui ti rivolgi rispecchia determinate caratteristiche. Sai che dispone forse di un budget annuale per esplorare il mondo. Sai anche si interessa di attrezzature particolari e abbraccia uno stile di vita particolarmente attivo.

Quindi, dati alla mano studi e pianifichi un approccio vincente. Cominci a scrivere contenuti fantastici, selezioni risorse e predisponi tutte le pedine al posto giusto.

Fino al momento in cui tiri il fiato e pensi “Ok, ora sono pronto per presentarmi al mondo!”.

E poi finisci per invitare tutte le persone che, indistintamente, anche solo hanno scambiato quattro chiacchiere con te a prendere parte al tuo nuovo progetto. Peggio ancora, ti sforzi di convincerle a entusiasmarsi. Cerchi di mettergli sul piatto mille motivazioni sul perché ciò che stai facendo è incredibile, stupendo, meraviglioso.

Hey, ma dici a me?

Mentre loro non guardano nemmeno dalla tua parte.

Ciò che ottieni da tutti i tuoi sforzi sono pallidi apprezzamenti e pochi nuovi lettori davvero appassionati.

(in questo momento inserire perdita di entusiamo, voglia di scrivere, fiducia in te stesso).

E pensi: “Se così non funziona, come diavolo fanno tutti quei blogger conosciuti e apprezzati ad aver racimolato così tanti consensi?”

Dato che è oramai così semplice sparare un link verso metà della propria lista di contatti, sembra non avere così tanta importanza verso quale singolo utente lo stai sparando. L’importante è che il link sia visto, cliccato, magari persino odiato, “che tanto poi all’ennesima tornata qualcuno se ne accorge e faccio il botto”. Così da generare (poche) pageviews, sperando che l’utente dall’altro lato si lasci imbonire a tal punto da diventare un seguace (non un vero lettore) che è di fatto ceduto sotto l’ennesima richiesta di subscription.

È il motivo per cui StumbleUpon non ha davvero mai preso piede qui da noi. È il motivo per cui chissenefrega del racimolare un vero lettore in più se tanto trovo il modo di farmi cliccare a forza “Ok” su una certa toolbar e il mio blog prende uno spike di qualche migliaio di unici per quel giorno.

Ma sul lungo periodo, le cose non funzionano così.

…beh, non ci sono che io qui…

È un approccio con il quale abbiamo sempre più a che fare, vista anche la semplicità di certi strumenti nel condividere tutto-in-qualunque-momento-con-tutti. Con buona pace della selezione (ricerca?) del proprio target o quantomeno del buon senso.

Se inviti 100 generici contatti sul tuo stratosferico nuovo blog (solitamente i primi a ricevere tali richieste sono amici, colleghi, contatti su Facebook), otterrai forse 10 nuovi lettori e 90 utenti che ti odieranno per averli ripetutamente martellati con qualcosa di cui non gliene potesse fregare di meno.

Allarga lo spettro, peggiorerai le cose.

Quante richieste per diventare “fan” apprezzare tonnellate altre nuove pagine su Facebook hai ricevuto nell’ultima settimana?

Anziché cercare di convincere chi non ti segue dei motivi per cui dovrebbe farlo, concentrati invece su coloro che già lo stanno facendo e impiega tutte le tue forze per dargli ulteriori ragioni. Sono loro i tuoi primi evangelisti. Sono loro che racconteranno agli altri quanto fantastico sia il tuo blog. Tutto il resto non conta.

È molto più semplice (per te). È molto più rilassante (sempre per te). Ed è molto più corretto (verso gli altri) se hai intenzione di farti un nome sul web.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

9 commenti

  1. Interessante quello che dici. Già un grande comunicatore duemila anni fa ha detto la stessa cosa “chi mi ama, mi segua”.
    “Anziché cercare di convincere chi non ti segue dei motivi per cui dovrebbe farlo, concentrati invece su coloro che già lo stanno facendo”

  2. Maledettamente VERO ! Ero indeciso se aprire una nuova sezione del blog con un argomento di nicchia.

    ROMPERE A TUTTI?
    Adesso invece che smaronare tutti aggeggi più o meno web2.0 investirò qualche decina di euro su un pubblico mirato, magari proveniente da Adwords o dal canale pubblicitario di Facebook

    RISULTATO
    Molto più rilassante, molto più mirato, molto più sicuro.
    Molto più a… “valore aggiunto”.

    D’altronde lo apro per trovare nuovi clienti, perchè non dovrei investire seriamente?

  3. Parole sagge. Se proponi contenuti di qualità gli utenti interessati arrivano da soli. Se cominci a tempestarli di richieste tra cui pagine facebook, e-mail, pubblicazioni ti farai odiare presto proprio come dici tu. Ed è una pessima tecnica di marketing….!

  4. ahah, Francesco ti ho forse rotto le scatole con la mia pagina ;), bravo hai ragione …..

  5. Ciao Francesco, seguo con interesse il tuo blog da un po’, ma questa volta non credo sia cosi’ semplice o ovvia la situazione. A volte all’inizio, sui social network puo’ (e dico solo puo’) essere utile “sparare nel mucchio”. Certo non completamente a caso…ma passare da utenti 0 a utenti 100 tutti appassionati senza rischiare di chiamare gente che a tuo parere (perche’ non ne puoi essere sicuro) non appartiene al tuo target e’ un processo lentissimo e difficoltoso..anche con degli ottimi contenuti…a volte si rischia di “rompere”. Credo sia un sottile equilibrio da mantenere…non dico sia facile, ma non condivido l’assolutisimo di coinvolgere gente e spingere contenuti SOLO se si e’ sicuri di chi si va a contattare…non e’ sempre vero che un ingegnere non ha amici appassionati di natura o viceversa…e sappiamo che nei social network gli amici di amici contano..

    senza considerare il fatto che io sono diventato abbonato del tuo blog quasi per caso…devo avere cliccato a per caso su un tuo tweet re-twettato da qualcuno… 😉

    comunque bel lavoro! continua cosi’!

    1. Anche questo è vero: la sensibilità del bloggante gioca un peso molto forte nell’equazione. Diciamo che mentre si mettono in pratica attività del genere (perlomeno per rompere il ghiaccio con il resto del mondo) è bene stare attentamente ad ascoltare ciò che dalle proprie azioni viene generato. Correggere continuamente il tiro con in mente l’utente dall’altro lato più che il semplice valore numerico raggiunto.

  6. Ciao Francesco,
    mi trovo perfettamente in sintonia con tutto ciò che hai detto. Quello che dici va oltre l’etica di come operare nel blog, perchè penso che prima di tutto ci debba essere il rispetto delle persone che tu desideri si iscrivano alla tua lista.

    Se desideri il rispetto da queste persone, tu (noi) per primi dobbiamo darlo.

    Inoltre se nella tua area di mercato ti devi creare una nicchia …. allora perchè raccimolare “cani e porci” per incrementare il numero dei partecipanti alla lista, ed avere solo spazzatura. Dovremmo avere tutti nella nostra lista persone fedeli che ci stimano per quello che facciamo e per quello che diamo in termini di contenuti e conoscenze.

    Ciao e buona giornata a tutti.
    Giuseppe

  7. Che spasso questo articolo… Concordo i buoni contenuti portano sempre i buoni frutti, non c’è bisogno di martoriare l’utenza/lettori