Don’t worry, be crappy: come la ricerca della perfezione può diventare un ostacolo per raggiungere i tuoi obiettivi

Nessuno è perfetto. E dopotutto non è così male.

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“Don’w Worry, be Crappy” è un’espressione che ho sentito pronunciare per la prima volta da Guy Kawasaki parlando dell’arte di innovare.

La metafora è dopotutto semplice: anziché inseguire la perfezione tecnica (e rimandare così in eterno la concretizzazione delle tue idee), a volte dovresti semplicemente gettarti nella mischia e accettare di…beh, essere un po’ crappy.

Quante ore hai passato a fantasticare su una fantastica nuova feature per il tuo blog? Quante hai pensato a lanciare un nuovo blog?

Quanto tempo hai speso in pensieri del tipo: “Solo un’altra serie di ritocchi e poi, forse, tra qualche mese, sarò pronto”

E continuando a inseguire l’ennesimo ritocco -fatto di layout da ridisegnare ancora e ancora, di testi da rivedere solo un’altra volta e di feature che si sommano l’una sull’altra- la release del tuo progetto si allontana sempre di più.

Una sorta di “sindrome da quadro mai finito”, frustrante come non mai e soprattutto in grado di annientare anche la persona più motivata.

Ma davvero è così necessario inseguire la perfezione?

Io credo di no.

Anche solo allargando lo sguardo ai tuoi blog preferiti e mettendo sotto lente d’ingrandimento quelli più prolifici e conosciuti, scoprirai forse che la perfezione non è esattamente così presente quanto pensi.

Anzi, spesso proprio chi ottiene più successo è chi non ha paura di sbagliare. E chi non si lascia prendere dal panico quando (talvolta, è umano) succede.

Ma non significa rilasciare schifezze ed esserne consapevoli

No, affatto.

Essere crappy significa impostare un percorso di crescita.

Significa partire da una base “quasi-buona-e-soprattutto-concreta” per lavorarci sopra in maniera costruttiva, raccogliendo feedback su dati concreti piuttosto che su utopiche interpretazioni di ciò che essa potrebbe necessitare.

Un semplice mantra

Insomma, quando ti senti frustrato, incapace di portare a compimento molti dei tuoi progetti nel modo in cui esattamente vorresti, ricorda che:

“Un’idea buona all’80% sviluppata e concreta è diecimila volte meglio di un’idea buona al 100% che però rimane sepolta in qualche cassetto”

Certo, con un illimitato quantitativo di tempo ogni idea può essere portata alla perfezione. Senza imprevisti esterni o impegni di diverso tipo, ogni tuo progetto può raggiungere il successo che merita.

Ma ciò non significa di conseguenza che vivendo nel mondo reale -dovendosi destreggiare tra famiglia, lavoro, hobby e, beh, vita sociale- tutti i tuoi sogni siano destinati ad infrangersi.

“Don’t Worry, be Crappy” dicevano.
Non avere paura di rilasciare qualcosa di terribilmente crappy, imperfetto, contestabile.

Non puntare sin da subito ad una perfezione che non è umanamente possibile raggiungere in un colpo solo.

La perfezione è una chimera che porta facilmente all’esaurimento di ogni energia ancora prima che di quell’idea si sia visto qualcosa di concreto, ma se non hai paura di fare schifo 😀 puoi facilmente proporre la tua “idea buona solo all’80%” e procedere a costruire ciò che resta con ritrovata energia.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

6 commenti

  1. Insomma, hai proprio capito che con post come questi risollevi il morale dei blogger meno esperti…. Che poi sono quelli che, se sono un po’ perfezionisti per carattere (come me) tendono a farsi bloccare dalla sindrome del “non sono ancora pronto”: Per quando riguarda il mio blog, sto correggendo in corsa una valanga di errori…. Però se non avessi iniziato, certi problemi non li avrei nepure visti! Perché una cosa è avere una idea perfetta sulla carta, nella mente o nel cassetto, un’altra lanciare questa ideuzza nel mondo reale: si scopre che le sue caratteristiche scintillanti magari sono del tutto inadeguate al contesto. Per cui… Ben venga un po’ di incoscienza!
    E poi l’errore è sempre in agguato. Prendiamo per esempio la scrittura: rileggo i post innumerevoli volte, ma il refuso può sempre scappare…. Quando accade mi vergogno molto, ma in realtà se gli articoli sono belli un singolo refuso nascosto ogni tanto è così grave? Penso di no…

    1. Esatto 😉

      Prima si riesce a concretizzare qualcosa (anche piccolo, anche non definitivo) della propria idea, meglio ci si mantiene motivati e costanti nel lavorarci.

  2. Un post semplicemente illuminante. Ormai sono 5 mesi che rimando un progetto perchè mi perdo in 1001 cose da rivedere e rivedere e rivedere ancora. Grazie Francesco !! E’ ora di partire !!