Di presentazioni, parlare in pubblico e imbuti comunicativi

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Alzi la mano chi di voi non si è mai trovato suo malgrado a dover realizzare una presentazione.

Per alcuni suona come un concetto da brividi ma, diciamocelo, con la notevole diffusione di Powerpoint per Pc e Keynote per Mac, buttare giù una decina di slide per l’argomento del giorno non è più un qualcosa di elitario; viene anzi oramai considerato un punto di partenza per poter cominciare seriamente a discutere di qualcosa.

Di articoli che trattano i punti chiave di una buona presentazione ce ne sono oramai a bizzeffe in giro per il web. Chiari, semplici e diretti da seguire.

Il problema è che la quasi totalità delle presentazioni che si vedono in giro sono, inspiegabilmente, brutte.

Eh già.

Male impaginate, difficili da seguire, poco focalizzate, accompagnate da oratori con il carisma di un bicchiere d’acqua. Sprechi comunicativi del tutto trascurabili che minimizzano il lavoro alle spalle dell’intero progetto e che riuscirebbero ad ammazzare l’entusiasmo di qualsivoglia innovazione presentata.

L’imbuto

La prima presentazione che mi ricordo aver discusso in pubblico risale oramai a diversi anni fa, e probabilmente era anch’essa una presentazione di quelle brutte forti. Credo addirittura che risalisse al periodo pre-universitario.

Avevo lavorato sodo ad un progetto, l’avevo esposto in una presentazione, e non avevo ottenuto nulla di più di un tiepido apprezzamento. Probabilmente non si era capito nulla e non avevo in alcun modo attirato l’attenzione della mia piccola platea. Con il senno di poi, avevano ragione.

Probabilmente anche voi siete stati messi di fronte a qualcosa di simile.

  • Scarsa cura dei dettagli. Quasi come se la diapositiva fosse un imbuto in grado di riversare magicamente le informazioni nella mente degli ascoltatori;
  • Abuso di animazioni e transizioni in maniera sconclusionata e senza vero motivo logico (no, una slide che si muove di continuo non è una slide migliore)
  • Assoluto distacco dalle più basilari regole di formattazione gerarchica del testo (titoli, allineamenti, spaziature e proporzioni tra i vari elementi che compongono il messaggio);
  • Singole diapositive non autosufficienti nel contesto e non in grado di trasmettere un concetto unitario;

Questo perché il tempo a loro dedicato è poco, si è sempre in eterno ritardo e vengono spesso viste come dei contenitori passivi in cui ammassare la maggiore quantità di informazioni possibile cercando di arrivare alla fine di gran volata.

Parlare in pubblico

Quali i punti critici del parlare in pubblico?

  • La sindrome da “anch’io so leggere le tue slide”. Estenuante e piatta lettura di ciò che viene presentato a video senza aggiungervi nulla di interessante. In questi casi il pensiero comune è come abbandonare la stanza il più presto possibile facendosi spedire la presentazione via e-mail.
  • L’avanzamento forsennato senza rifocusing sull’argomento. Distrarsi per un attimo significa perdersi per sempre nel turbinio delle informazioni.
  • Gonfiare il discorso con giri di parole quando non necessario. Si nota molto più di quanto si possa credere.
  • Il procedere a vista. Se voi che conoscete l’argomento non avete ben chiara la strada da seguire, immaginate cosa possano trarne i vostri ascoltatori.

Molto spesso tutti questi dettagli non vengono affrontati in maniera cosciente. Ci si affida a preconcetti o facili soluzioni che non reggono la prova sul campo. Molto spesso basterebbero un paio di ore extra per ottimizzare e riassettare i contenuti, dei ritagli di tempo per fare prove, per impostare un discorso coerente.

Ma è un caso più unico che raro. O sono io che sono troppo esigente?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

10 commenti

  1. Il problema delle slide è un problema molto sentito in sede universitaria, soprattutto nei corsi specialistici e alla fine della tesi di laurea al momento della discussione. Sembra quasi un obbligo presentare le slide alla commissione, ma io e il mio relatore abbiamo deciso diversamente: credo che un buon discorso sia cento volte meglio che pessime slide. Ci sono materie in cui è necessario usare presentazioni: penso a materie visuali o basate sul Web; ma non è detto che sia necessario l’uso delle slide… Perchè non fare una presentazione aprendo documenti, navigando pagine web (se è disponibile la connessione in aula) e preparando un normale discorso?? mostrare insomma il lavoro così come si è svolto…senza slide che fermino e rendano statico il progetto!!
    Devo assolutamente approvare l’ottica del mio relatore: dopo anni di lezioni a base di slide insulse e noiose, comincio ad apprezzare la capcità di organizzare un discorso orale, magari usando la lavagna (sì la lavagna tradizionale) o dei documenti da passare alla platea. E’ sicuramente un modo più interattivo che seguire il passaggio di slide piene di errori e non interessanti quanto la personalità dell’oratore.

  2. Bisogna stare molto attenti quando si utilizzano le slide: mi sono capitati professori che leggevano dalle slide e basta (e non vedevo l’ora che la lezione finisse) e altri che invece le usavano solo come spunto per poi approfondire i vari concetti. Diciamo che da studente, però, io mi sono sempre trovato meglio dove non venivano utilizzate le slide, ma la lavagna. In questo modo viene catturata di più l’attenzione, e inoltre si è obbligati a stare attenti e prendere appunti, dato che non ci sono le slide pronte da studiare…

  3. Anche a voi poi sembra spesso che portare una brutta slide sia per l’oratore una cosa inconscia?

    Non mi spiego come uno possa con convinzione presentare al suo pubblico qualcosa di oggettivamente illeggibile e poco curato :\

  4. Complimenti, molto interessante! Un po’ per la veste grafica delle proiezioni, un po’ per l’ars oratoria dei relatori, se ne vedono e sentono di tutti i colori a tutti i livelli, Francesco 😀

    In realtà la presentazione (bella o brutta che sia) dovrebbe essere di supporto al discorso, ma in molti casi avviene il contrario: un’arida lettura con commento di frasi e immagini che tutti vedono, che noia! E quanto sono brutti gli sfondi e i caratteri predefiniti di Power Point :S

    Non parliamo poi dell’esposizione… vi capita mai di assistere a gente che quando parla strappa sbadigli a ripetizione e per mantenere gli occhi aperti ci vogliono gli stuzzicadenti? La cosa più atroce è l’applauso (meritato?), che interrompe il torpore… 😀

    Non so se esiste una ricetta, ma se alla fine del discorso non abbiamo stuzzicato e attirato l’attenzione di chi parla, abbiamo fallito. Questione di modulazione della voce, mimica facciale, movimenti del corpo… aveva forse ragione Cicerone che preparava i suoi discorsi davanti allo specchio! 🙂

  5. Per fortuna i miei professori all’uni usano le slide come punto di partenza per approfondire, e non solo come fonte da leggere.. altrimenti sai che noia..
    comunque devo dire che talvolta se ne fa un uso eccessivo, forse più per fare gli “sboroni” che per vera utilità..

    veramente un ottimo post, ciao francesco!

  6. @Angelo: Fortunato! In genere chi fa lezione in un corso universitario approfitta, con buona dose di menefreghismo, del fatto che gli allievi sono “costretti” a trovare interesse in quello che dicono 😀

    Penso che, oltre a quelli che hanno innata l’arte dell’orazione, solo tra i grandi manager, i “motivatori” aziendali e… forse qualche politico, possiamo trovare i veri professionisti del parlare.

    P.S. dimenticavo i comici e chi in genere racconta barzellette. E’ vero o no che hanno sempre l’attenzione di tutti? 😉

  7. Sono daccordo con Lara. Il centro di una presentazione, o di una lezione, dovrebbe essere il discorso e non come fanno molti centrare tutto sulle slide. Ci si dimentica che le slide dovrebbero essere lo schemino che si faceva a scuola, qualcosa che serve per ricordare un discorso SEGUITO ATTENTAMENTE. E da qui si arriva all’idea sbagliata che mi posso prendere le slide e fare tutto da me, perché nell’ottica di quello che ho detto prima non sarebbe possibile.

    Quindi a mio avviso è meglio preparare qualcosa si leggero e veloce da leggere. Ma come diceva Lara “Perchè non fare una presentazione aprendo documenti, navigando pagine web (se è disponibile la connessione in aula) e preparando un normale discorso?” è giusto. Le slide dovrebbero essere usate e viste al di fuori della lezione.

  8. Professionisti del parlare al giorno d’oggi ce ne sono davvero pochi, credo che i comici siano però una buona fonte da cui prendere spunto: sanno dosare le pause, i momenti di climax e anticlimax, la mimica facciale e i movimenti del corpo…
    Troppa gente, tra cui anche manager, si è abituata a usare le slide come unica base del proprio discorso, anzichè come schema da cui prendere spunto. Fossi una docente, eliminerei le slide e farei parlare i miei studenti, è molto utile e sicuramente aiuta a tenere desta l’attenzione. Le volte che mi è capitato ho usato sempre la lavagna come sostegno, è rapida, personalizzabile e non può avere problemi tecnologici 🙂
    Se proprio dobbiamo usare il pc perchè parliamo di web e siti, allora facciamo un’esplorazione dei contenuti sul momento se è disponibile la connessione. E’ più interessante per il pubblico. Se ciò non è possibile possiamo sempre distribuire del materiale cartaceo e commentarlo ma stando attenti a non distribuire tutto subito altrimenti la gente prosegue nella lettura e non ascolta.

  9. D’accordo con te Lara, anche se un po’ troppo…estremista 😀
    Considera l’aiuto e il vantaggio in una lezione di fisica o di un qualsiasi insegnamento d’ingegneria… tanto per farti 2 esempi.

    I ragazzi hanno poco da parlare, i grafici al massimo si possono solo abbozzare sulla lavagna, i particolari costruttivi di un sistema meccanico o un’opera edile sarebbero indescrivibili e “incommentabili”.

    Diciamo che sono uno strumento di efficacia indiscussa e piuttosto che condannare o “eliminare” l’uso delle presentazioni in sé, sarebbe interessante capire come utilizzarle in modo più efficace.

    Quando capita servono anche per attirare più attenzione: uso a volte un trucchetto infallibile… presentazione.. bla bla bla… ad un certo punto … ops! oddio un errore, cosa ci fa questa cosa in mezzo ad altre… la gente si allerta, bisbiglia, parla è divertita… bene con l’occasione parliamo e spieghiamo la slide. Nel 100% dei casi a nessuno sfuggirà più l’argomento! 😉

  10. @Max: Un errore ad hoc per rifocalizzare l’attenzione 😉

    Come dire che tutto quello che ci fa uscire dai limiti del ruolo (o della situazione) non può che fare del bene al passaggio dell’informazione.