Creare urgenza

Vai! Adesso!

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Credo nasca spesso un grande fraintendimento quando si discute del come generare quel senso di impellenza tanto caro a chi cerca di promuovere un proprio prodotto su una landing page.

Spesso si ricorre al metodo più scontato: un contatore. Un gran bel contatore con cifre che cascano una dopo l’altra come rasoi, secondo dopo secondo, inesorabili nel loro consumare il tempo rimasto una fettina alla volta.

Che puntualmente non funziona.

Altre volte si ricorre al “Manuale base del buon compositore di roboanti call-to-action”®. E si raccontano cose del tipo “Il prezzo crescerà presto”, anzi “Il prezzo crescerà domani stesso”, oppure “Solo 49 posti rimasti”, e “Ogni ora che passa il prezzo cresce di tot Euro”.

Che puntualmente fanno sollevare un sopracciglio, o poco più.

Perché il punto è che il senso di urgenza non è affatto una leva che si può tirare nella mente dell’utente per cominciare a farlo scalpitare. Con un contatore o con un qualche avvertimento sulla natura temporalmente limitata di un’offerta stai gettando sul tavolo la sola variabile del tempo.

Sapere di avere soli due giorni di tempo per portarmi a casa un bundle di risorse di cui non me ne può fregare di meno (o che d’istinto non ritengo sufficientemente interessanti) non mi spingerà a cambiare idea.

Farmi capire in che modo queste risorse possono diventare un game changer nel mio modo di lavorare comincerà invece a dare più valore a quel poco tempo rimasto.

Farmi capire quante altre persone stanno già usufruendo dell’offerta comincerà a trasmettermi quel senso di urgenza tanto ricercato. Perché così tanta attenzione? Cosa sanno loro che io non so? Dovrei riconsiderare i miei dubbi? Con soli due giorni, adesso, è meglio che non perda una buona occasione.

Ecco la differenza.

La vera leva del creare un senso di urgenza in chi legge è far percepire l’attenzione generata dal prodotto che si ha di fronte. Presentare l’interesse collettivo che è già in atto verso la proposta. Senza un motivatore sociale degno di questo nome, anche il più minaccioso dei contatori e la più avvenente delle call-to-action lasciano il tempo che trovano.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

4 commenti

  1. Perfettamente d’accordo! “The content is the King” vale anche per questo tipo di metodi… L’importante è creare bene l’abbinamento contenuti/vantaggi con urgenza/prezzo.
    Sennò lo sforzo non viene ripagato.
    Come sempre basta riflettere un attimo come noi stessi ci comportiamo di fronte a queste circostanze.
    Buono spunto di riflessione, Francesco. Grazie.

  2. Ciao Francesco (credo che siamo concittadini o ,quasi:)

    Interessanti punti di vista in questo articolo…

    Io sono convinto che per la buona riusciuta in una “Call to action” L’ urgenza” puo’ essere innescata in diversi modi…

    L’uso per esempio di tutti i principi di Cialdini e’ un ottimo veicolo per convogliare interesse nel brevissimo termine e spingere all’azione…(Mi viene in mente la “Scarsita’) Probabilmetne quanto tu parli di “Collettivita’,intendi il principio di riprova sociale o quello legato all’AUTOREVOLEZZA…Non so’…

    Esistono comunque molte casistiche e, il bisogno di urgenza puo’ funzionare per alcuni e meno con altri ma io sono convinto che comunque Funziona…Sempre…

    Quelle persone Non compreranno magari subito ma prima o poi lo faranno…(E si sa’ che un business ben fatto si sviluppa sul medio – lungo termine)

    Non e’ detto che spinge l’utente a comprare subito ma nei giorni successivi,PROBABILMENTE,si..(Ammesso che l’utente ritenga buono il prodotto e ammesso che ci sia un BRAND importante dietro.)

  3. Ciao Francesco,
    grazie per lo spunto.. soprattutto legato al mostrare urgenza abbinata ad interesse collettivo. Mi viene in mente booking, quando prenoti e leggi: “1 camera disponibile” (in rosso!). e poi la finestrella immancabile che ti avvisa: 5 utenti stanno leggendo questa pagina in questo momento. Terrificante! 😉

    Ti riferivi a questo tipo di abbinamento?

    1. Ciao Christian,
      diciamo che Booking.com è un ottimo esempio di come creare urgenza nella mente di chi legge, con stimoli diversi prima e (appunto) dopo aver iniziato il processo di acquisto.

      Booking è quasi vincolato dal non poter lasciar troppo libero l’utente una volta che la camera è stata “semi” acquistata. Altri brand o piccoli portali potrebbero non voler arrivare a tanto! 😛