Comunicazione non verbale sul tuo blog

Come gli utenti “deducono” il nostro layout?

Sai, il tuo blog comunica ai lettori in molti modi.

Modi che vanno spesso al di là delle semplici parole scritte.

La chiamano “Comunicazione Non Verbale” e legando il concetto a un sito web potremmo definirla come tutto ciò che traspare dalle tue pagine al di là dei contenuti dei singoli articoli. Ciò che le persone deducono, intuiscono e considerano come assodato mentre sfogliano i tuoi post.

Ed è una delle cose che dovresti tenere a mente non solo in fase di setup di un nuovo progetto, ma a ogni cambio di layout o piccolo update che metti in pratica.

Puoi migliorare la comunicazione non verbale sul tuo blog seguendo una strategia molto semplice, in verità.
Una strategia composta da due punti.

  • Nascondi riferimenti negativi o penalizzanti
  • Evidenzia quanto di buono hai a disposizione

Non si tratta, è bene sottolinearlo chiaramente, di giocare sporco.

Quello che dovresti fare è semplicemente evitare di mettere sotto al naso degli utenti dati, numeri o riferimenti che possano essere ingiustamente considerati troppo bassi, fuori luogo o ti definiscano apparentemente come poco rilevante in ciò che affermi. Dall’altro lato, dovresti considerare invece come oro zecchino tutto ciò che ti valorizzi, impegnandoti nel dargli il giusto peso all’interno del tuo (piccolo o grande) progetto di comunicazione.

1. Elimina riferimenti negativi

  • Follower su Twitter – Se hai appena aperto un nuovo account a supporto del tuo progetto, non c’è motivo di mostrare un numero a due cifre tra i follower presenti: limitati a indicare semplicemente lo username di riferimento. Il “giorno zero” su Twitter è difficile e a volte dura più del previsto. Un numero troppo basso apparirà forse come “stranamente basso” rapportato alla qualità di ciò che scrivi. Attendi di avere almeno 300-500 follower prima di pubblicizzare anche questo numero.
  • Numero di commenti – Se il tuo blog raramente riceve commenti (e l’interazione avviene altrove) non mostrare un laconico “Hey, ancora nessun commento!” tra gli estratti dei post in homepage. Elimina del tutto il riferimento ai commenti quando non presenti sino a quando non sarai sicuro di riceverne un numero sostenuto nel tempo.
  • Numero di “Mi Piace” al post – Non mostrare widget come la “Recent Activity” se per settimane non ottieni un singolo like ai tuoi articoli. Darà semplicemente l’impressione ai nuovi utenti di trovarsi in un blog fantasma dove tutto avviene a ritmi molto dilatati.
  • Numero di fan sulla tua fan page – Secondo lo stesso concetto, mostra una “fan box” che punta alla tua pagina solo quando il numero di contatti ha superato le 800-1000 unità. Sui grandi numeri di Facebook, mostrare una nuova pagina e metterla in evidenza con i suoi 50 o più fan iniziali sarà ingiustamente penalizzante (e darà, di nuovo, l’impressione sbagliata)
  • Numero di iscritti al feed RSS – C’è chi dice di aspettare sino a quando il numero non tocchi le 100 unità. Io direi di andare ancora più in là e superare almeno i 500 utenti costanti prima di esporre un riferimento di questo tipo sul layout. Considera anche la fluttuazione media del contatore stesso.
  • Numero di iscritti alla newsletter – Indica piuttosto le percentuali di crescita o il numero di nuovi utenti ogni giorno, ma attendi di avere almeno 400-500 utenti in lista prima di proporlo come valore motivante l’iscrizione.

2. Valorizza aspetti positivi

  • Alti numeri a tuo favore – Che si tratti degli iscritti alla tua zona premium, il numero di proposte per un progetto collaborativo che stai portando avanti o un semplice valore (molto alto) relativo a ciò che fai, dovresti prenderti tutto il tempo di questo mondo per pensare a come valorizzarlo a puntino. Ricorda, molti altri blogger non dispongono di simili valori da portare all’esterno. Se ne hai l’occasione, è questo ciò che darà una marcia in più alla crescita del tuo blog.
  • Testimonial positivi – Recensioni, commenti, tweet rivolti al tuo account in particolari situazioni, dovresti considerare ogni cosa. Ogni persona che parla, scrive o posta bene di te è un potenziale (e reale) testimonial da esporre sul tuo blog nei modi che riterrai adeguati. Non trascurare neanche il singolo, breve messaggio pubblico come punto di contatto con un possibile testimonial

Quali numeri stai esponendo sulle tue pagine?
Quanto hai aspettato prima di portare fuori valori come questi e renderli pubblici?

foto: pasukaru76

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

11 commenti

  1. Mi sembra che sia assai normale cercare di ottimizzare il nostro blog evideziando le sue buone qualita’ che quelle cattive….le foto in un blog quanto impatto hanno sul lettore?

    1. Io credo che le foto facciano ancora la loro gran figura. 🙂

      Non è poi così difficile reperire materiale di qualità su Flickr quasi completamente libero da vincoli (salvo, naturalmente una doverosa citazione). Nei casi più interessanti un account su iStockphoto (vedi il mio) torna utile per quel “tocco in più” a un articolo sul quale abbiamo magari speso diverse ore.

      Conta però Umberto che una buona foto per un articolo da duecento battute, in cui viene magari solo citato un altra fonte, può banalmente venire sprecata.

      Mi aspetto che la foto sia a supporto dei contenuti, non che li sostituisca in toto.

  2. Personalmente ho rimpiazzato il laconico “hey nessun commento” con un call to action “lascia un commento”. Pensi che sia opportuno applicare questa tecnica? In merito alle immagini, sono d’accordo anch’io sul fatto che facciano sempre la loro gran figura, ma giustamente vanno accompagnate da un contenuto altrettanto interessante 🙂

  3. Certamente d’ accordo molte volte le immagini dicono più di un intero poema, entrano subito nella testa di chi ti legge e fanno capire subito il concetto che vuoi inviare, solo che a volte e anzi molto spesso non è così semplice trovare la giusta immagine, il post è davvero illuminante lo inserisco tra i miei siti amici perchè mi ha aperto la mente su una possibilità in più di comunicare con i miei utenti

  4. Leggendo questo articolo di Francesco ho riscontrato una grossa assonanza con un metodo (generico e molto flessibile ;-)) che sto studiando, testando e proponendo per la promozione di libri.
    Infatti avere un sito di un libro (ne ho visti moltissimi) che in home ti mostra una fan-page del libro ad esempio con non più 20 iscrittti, qualche ‘persona spicciola’ che ti segue su Twitter, è un vero e proprio danno per l’immagine del libro stesso.
    Quello che più conta è avere poche informazioni (ad es. recensioni) che certificano in modo inequivocabile la validità del testo.
    Le informazione del Blog (quali iscritti fan-page, RSS, Newsletter…) devono accreditare il Blog e non far sorgere dubbi. Perché il dubbio allontana più di ogni altra cosa.

  5. Il discorso ‘zero commenti’ è in effetti molto interessante. Sarebbe da valutare… 😉
    Io, nonostante numeri alti, ho tolto tutti i riferimenti ai vari Feedburner e Twitter. Devo pensare…

  6. Secondo me attendere 500 iscritti via feed è un po’ tanto, soprattutto nel panorama italiano in cui i blog veramente grossi si contano quasi sulle punta delle dita. Per il resto son d’accordo, tantissimi numeri spesso possono dare un’idea negativa invece di rappresentare un valore aggiunto sulla pagina.
    Quoto anche il discorso sulle immagini che si faceva tra i commenti.
    Ciao,
    Emanuele

  7. io sinceramente ho un’idea un po diversa del blog.. secondo me non deve per forza essere un punto di incontro e discussione tra utenti ed autori, ma può anche essere uno spazio dove vengono inseriti suggerimenti ed informazioni utili che gli utenti non devono per forza commentare..
    insomma dal mio punto di vista ci sono varie tipologie di blog..

    1. Beh, “blog” alla fine è solo una parola, come mi piace ripetere 😉

      Ognuno vi trova la propria idea di condivisione dei contenuti e i modi di rapportarsi ai lettori: non tutti potrebbero funzionare per tutti gli ambiti. Se poi c’è di mezzo un qualche tipo di business, c’è da starci ancora più attenti. In quest’ottica è inteso l’articolo qui sopra.