Lo sta già facendo qualcuno

Paure

Competizione blogging
Martin Wessely/wesse.ly

Una delle domande che ricevo più spesso da quando esiste questo blog è legata in qualche modo alla paura del confronto con chi “lo sta già facendo”.

Interno giorno. Il blogger decide di aver avuto una buona idea.

Mentre cerca di metterla alla prova, di convalidarne l’efficacia, scopre che c’è già qualcuno nella sua nicchia. Dannazione. Qualcuno che “lo sta già facendo”. Bene, magari. Con ritorno di traffico, credibilità, guadagni più o meno evidenti. Il blogger vede molte delle strategie che aveva in mente già applicate, si deprime e lascia perdere.

Il succo è che riflettere solo sull’esistenza o meno di competitor è un approccio limitante. Il succo non è se lo sta facendo qualcuno, ma come lo sta facendo e con quale successo.

Perché alla domanda “Hey, ci sarà qualcuno che ha cercato o sta cercando di fare ciò che ho in mente?” la risposta sarà quasi sempre un laconico: “Certo.”

Ma non è affatto un male. 🙂

Piuttosto, il reale rischio è quello di non trovare davvero nessuno che abbia intrapreso quella particolare strada o abbia deciso di rivolgersi a quella inesplorata nicchia. L’assenza di concorrenti è quasi sempre un campanello di allarme da non sottovalutare, che solo raramente si tramuta in un’occasione d’oro.

Capire cosa stia succedendo intorno a te e alla tua nicchia è una delle caratteristiche più importanti per ogni blogger, ma di strade davvero inesplorate ne rimangono poche.

Non ha a che fare con la creatività. O l’impegno.
Ha a che fare con il fatto che oggi, più o meno tutti hanno tentato tutto. E da lettori, siamo già in grado di soddisfare le nostre necessità con alcuni grandi nomi che abbiamo perennemente in testa.

In realtà, questo post solo apparentemente parla di blogging.

Tra le righe, si legge che il concetto si applica a qualunque tipo di idea o di progetto. La verità è che c’è sempre spazio per fare qualcosa meglio; l’esistenza di chi “lo sta già facendo” non è nient’altro che uno stimolo a intraprendere questo processo.

Non avere paura di chi lo sta già facendo. Considera chi lo sta già facendo come la base minima sindacale da cui elaborare la tua nuova idea. Non si sbaglia mai.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

6 commenti

  1. Mah… Articoli come questo spingono la ggggente a intasare l’internèt con l’ennesimo blog con gli ennesimi post sul SMM, su come rendere virale un contenuto, su come aumentare i fan di Facebook e blablablabla vari.
    Se un mercato è saturo, è saturo.
    Non è detto che abbia sempre senso aprire un blog, se ce ne sono già millemila che trattano lo stesso argomento.
    Se uno lo vuole aprire, che lo apra pure.
    É libero di farlo, e di scrivere un originalissimo post sui famosi contenuti di qualità e sul Content is the king.
    Contenuti di qualità che lui non ha, visto che – a mio modesto avviso – post di questo tipo non sono di qualità.

    1. Ciao Marco,
      credo che l’obiettivo sia proprio quello di NON aprire solo un altro blog che parla in una nicchia già satura, ma di capire chi già c’è e cosa manca alla loro offerta.

      Se poi nulla di nuovo riesce a emergere, mi trovi più che d’accordo con te. Solo, non è sempre detto che la sola esistenza di qualunque tipo di competitor debba scoraggiare il semplice volerci provare. Avendo, ripeto, la voglia di fare quel tipo di crescita che citi.

  2. Ciao ad entrambi,

    intervengo perchè proprio stamattina ho associato il post di Francesco ad una campagna di affissioni che si vede per le strade della mia città. Nello specifico, questa campagna parla di una mozzarella, che viene venduta come la migliore per farcire la “tua” pizza. Accanto, una seconda campagna, quella di una pizzeria abbastanza conosciuta, rilancia lo stesso prodotto, vantandone l’utilizzo. Le due campagne sono indipendenti, ma chiaramente si sostengono a vicenda.

    Così mi sono trovata a pensare a quante pizzerie ci sono nel nostro Paese e sul perchè scegliamo l’una piuttosto che l’altra. Personalmente sono molto esigente in fatto di pizza, come tanti altri italiani, quindi scelgo un locale solo dopo attenta valutazione e rimango fedele solo finchè viene garantito lo standard di qualità che mi aspetto.

    Il fatto è che sulla pizza non c’è poi molto da dire. Nel senso che esistono piatti assai più complessi nella cucina italiana ed internazionale. Ma chissà perchè, io proprio su quello sono esigente.

    Detto questo, di pizzerie ne aprono ancora parecchie, e ciascuna si mette in competizione con moltissime altre, cercando di ritagliarsi uno spazio sul mercato già molto affollato. Quindi la competizione è decisamente alta. Chi vince? Dipende dalle nostre esigenze: qualità, velocità, economicità?

    Forse con i blog è lo stesso. Secondo me, non è tanto il tema o la nicchia, ma il fatto che più c’è competizione, più gli standard si alzano, più diventa difficile superarli e poi mantenerli.

  3. Ciao a tutti.

    Dico la mia, da fruitore pluridecennale (!) di blog e di autore dell’ultima ora. 🙂

    Se un argomento mi interessa davvero, divento onnivoro e bulimico: un articolo in più, anche se il succo del discorso è già trito e ritrito, rappresenta sempre un di più, un altro spot sull’argomento, ma da un punto di vista (anche leggermente) differente. Se un blogger scrive su un argomento, nel momento in cui riesce ad aggiungere anche una sola virgola per un solo lettore, secondo me ha raggiunto il suo scopo.

    Ovviamente, parafrasando l’esempio di Enrica, ognuno ha la sua pizzeria preferita, dove va a mangiare più di frequente; ciò non toglie che, di tanto in tanto, possa essere piacevole assaggiare la pizza altrove e, magari, provare un nuovo tipo che nella nostra pizzeria preferita non fanno.

  4. La pizza può essere accompagnata da 100 birre o da 100 vini x 100 tipi di specialità e può essere gustata in un certo modo con degli amici e in modo diverso per un incontro a due, cambiare atmosfera quando la gusti con i tuoi familiari. Non banalizziamo le domande o le risposte.
    Ognuno di noi a modo suo deve valorizzare qualsiasi momento come qualcosa di suo e raccontarlo dando valore all’emozione del primo morso, al profumo del pomodoro fresco fino al sorso del calice più pregiato. L’emozione in quel momento è nostra e si può condividere o meno. Parlare dell’emozione riempie l’anima.
    Per riempire il resto mangiate ciò che volete. Buon appetito.
    Se non state cercando niente di nuovo perchè siete sui blog???????????????

  5. Ciao, mi ha fatto piacere leggere questo tuo articolo, anche se un po’ vecchio penso sia un evergreen, sopratutto ora che (secondo me) il modo migliore che ha un blogger di emergere, è quello di buttarsi in una nicchia.
    Molto spesso mi sono frenato anche io perchè ritenevo di avere l’idea a cui nessuno aveva mai pensato, e invece mi sono sempre sbagliato! Ma hai ragione tu! Non è importante essere l’unico, ma essere il migliore!
    Mi è piaciuto anche l’esempio dell pizza fatto dagli utenti in questi commenti.

    Spero che amplierai il discorso trattato in questo articolo, perchè secondo me puo’ rappresentare la svolta per molti blogger.