Come perdere follower su Twitter: cinque comportamenti da tenere a freno

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yiyinglu.com

Twitter è una community stupenda.

Qualcuno afferma che a differenza degli altri social network, attraverso la forzata selezione di soli 140 caratteri a tweet imponga ai suoi utenti una sorta di “pulizia mentale” continua. Comunicare è un’arte che si allena ogni giorno e Twitter sembra fare di tutto per imporci dei precisi paletti in tal merito.

Ciononostante, se leggete tra le righe e sbirciate abbastanza a lungo uno stream sufficientemente popolato, potrete ancora scoprire certe tipologie di utenti che a tutto sembrano interessate fuorché …tenersi i propri follower.

Durante gli ultimi mesi ho osservato la discesa in campo di almeno cinque comportamenti che sono in grado da soli di friggere buona parte della propria base di follower.

Il dialettale – Hey, i dialetti italiani sono un patrimonio stupendo. Su Twitter, dove presumibilmente i nostri tweet viaggiano un pochino al di fuori della nostra regione, mi sembrano però da sempre una forzatura. Si leggono più lentamente, saper scrivere in dialetto non è affatto semplice quanto sembri, spesso gli altri non ne comprendono (a fondo) il significato e alla meno peggio rendono l’utente “il tizio simpatico a tutti i costi”.

Il nichilista – È colui che si lamenta sempre e comunque di come il mondo dia troppa importanza a chi, come lui stesso fa e ammette, altro non vende che aria fritta. Concetto e piroetta logica complessa che porta a una semplice considerazione: se tu stesso racconti che per fare il tuo lavoro “non ci vuole niente”, allora il tuo lavoro varrà altrettanto.

Il provocatore – Diciamocelo. Non è che sparando un’immonda stupidaggine basti poi appenderci l’hashtag #provocazione per uscirne puliti e, appunto, fini provocatori. Il trincerarsi dietro un generico: “eh, ma io stavo solo provocando” non ti metterà al riparo dalle prevedibilissime conclusioni altrui.

Il criptico – Questo particolare utente usa, insieme, almeno tre tool di terze parti per twittare in maniera estesa, rilanciare un post da FriendFeed e magari piazzarci pure altro paio di link sparsi. Con il risultato di vedersi infestato lo stream da una serie di tweet che di contenuto (o anche solo di parole sensate infilate l’una dietro l’altra) hanno oramai ben poco.

Il motivatore – È lo spammer “gentile”. Colui che non perde tweet per ricordare al mondo intero di iscriversi al suo sito, alla sua newsletter, alla sua pagina fan, al suo utimo infoprodotto. E spende così tante parole per invogliare, incitare, promuovere e incensare che si dimentica di raccontarti perché dovresti farlo.

Qual è il comportamento che più ti fa saltare i nervi su Twitter? 😀

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

10 commenti

  1. Personalmente mi infastidisce chi non fa altro che ReTwttare in continuazione freneticamente. Mi mette ansia vedere una lista di ReTweet tutti di seguito e senza apparente scopo.
    Per ora ho notato questo anche perchè non sono da molto su Twitter: studierò meglio la gente nella mia “rete”! 🙂

  2. Il nichilista in effetti è il pedante per eccellenza, ma c’è un’altra categoria che non sopporto. Sono quelli che NON leggono quello che posti (in presenza di link ovviamente) e poi ti fanno domande o si incazzano senza neppure aver letto quello di cui parli e che hai linkato.
    Ecco, quelli li metterei al muro #provocazione 🙂

  3. Io invece non supporto il “motivatore”, perchè vuol far apparire sempre bello e migliore quello che ha..sembra una reclama pubblicitaria, molto pompata e poco utile…

  4. In genere, quelli che non rispondono… Oppure che lanciano spunti di discussione e poi vedi che rispondono solo a quelli “che gli convengono” (ignorando tutti gli altri, che magari han scritto cose interessanti)… Defollow irrevocabile dopo le prime 24 ore 😛

  5. Non sopporto chi cerca di cavalcare l’onda di un hashtag, o peggio ancora cerca a tutti i costi di lanciare un trend, senza scrivere effettivamente qualcosa di originale sull’argomento stesso dell’hashtag.

  6. io non amo invece quando usano troppo i hastag, oppure quando un utente promuove solo un prodotto suo. Mi piace invece per il fatto che si puo’ trovare persone socevoli e simpatiche.