Come (non) cedere al lato oscuro [parte 2]

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Che la Forza sia con voi, dicevamo. Durante la prima parte abbiamo visto insieme alcuni semplici consigli per evitare di allontanarsi dalla realtà quando le statistiche salgono e la popolarità vi raggiunge.

Nei commenti seguiti al post c’era chi come Paz proponeva un distacco, perlomeno iniziale, da statistiche e classifiche o chi come Daniel ipotizzava una sorta di evoluzione del blogger attraverso cinque fasi fondamentali.

Ma soprattutto si evidenziava una cosa: ci piacciono i blogger con i piedi per terra.

Ci piacciono le persone che parlano agli altri prima che a se stesse, che non cambiano strada appena sembrano ottenere dei risultati e che non “tradiscono” i propri lettori appena il loro supporto non è più strettamente necessario.

Per questo, continuando il discorso, ecco oggi a voi altri cinque punti critici per non cedere al lato oscuro del blogging.

  • Ignorare buoni link in ingresso
    Come definire in effetti un “buon” link? E’ un PageRank 3+? E’ un imbuto che vi può portare ottimo traffico a costo zero? Non credo. Un buon link è quello che vi viene donato in maniera disinteressata dalle persone che decidono si seguirvi. Cominciare a farsi dei problemi su chi e come ricambiare un buon link è uno dei primi campanelli d’allarme.
  • Cominciare ad ignorare i commenti
    E’ vero che, famosi o anonimi, non si ha sempre molto tempo libero da dedicare al proprio blog. Bloggare non è un lavoro retribuito per il 99,9% delle persone che lo fanno e rispondere ai commenti comporta spesso il sacrificare altre attività. Anche se nessuno si aspetta che rispondiate ad ogni commento giorno dopo giorno, cominciare a trascurare le discussioni che scaturiscono dai vostri post non vi farà sembrare “elitari”, ma darà solo l’impressione ai vostri visitatori di parlare a vuoto.
  • Sottovalutare buoni consigli
    Umanamente siamo portati a considerare i consigli non richiesti come una noiosa seccatura. Comportano il rivedere le proprie scelte, mettere mano ad elementi del layout che davamo per assodati, rivedere qualche funzionalità non troppo chiara. In un modo o nell’altro potreste essere tentati di minimizzarne l’importanza. La semplice verità è che tutto ciò che i lettori hanno da dirvi è oro puro che vi può aiutare a migliorare in aspetti che forse nemmeno state prendendo in considerazione. Un buon consiglio è un buon consiglio a prescindere: se siete così fortunati da riceverne uno, fatene tesoro.
  • Trascurare il layout
    Vogliamo dirlo? Molti blog famosi e frequentati da decine di migliaia di visitatori diventano con il tempo decisamente trascurati. Modifica dopo modifica, feature dopo feature, averebbero veramente bisogno di un attimo di stop per le classiche pulizie stagionali, che tuttavia non vengono quasi fatte in virtù dell’elevato traffico e del target oramai abituato a certe dinamiche di navigazione.
    Chiedetevi quanto vale veramente il vostro tempo in relazione ad un blog che non vi esprime più al meglio e valutate se non è il caso di tirare un attimo il fiato e smaltire tutto ciò che avete in eccesso.
  • Isolarsi
    Il blogging, di qualunque tipo e a qualunque livello, è pura interazione. Il vero consiglio al di là di ogni cosa è che continuare ad essere parte del resto della blogosfera piuttosto che chiudersi in una torre d’avorio virtuale è forse la cosa più importante da sapere. Date sempre uno sguardo alle new entry cosi’ come ai colossi di vecchia data, non selezionate i vostri contatti in base alla loro anzianità o esperienza e rimanete costantemente parte di un gruppo.

Credete che manchi qualcosa? A voi i commenti! 😉

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

14 commenti

  1. Come al solito utilissimo… ma penso che ti rimuovero’ dai miei feed… altrimenti qui nn lavoro piu’!!!!

  2. Ci sarebbe da fare un post a parte per ognuno dei 5 punti, e ce ne sarebbe da scrivere per ognuno.. (consiglio disinteressato!)

    Una sola cosa metterei in evidenza:
    “[…] e che non tradiscono i propri lettori appena il loro supporto non è più strettamente necessario” > in realtà il supporto dei lettori non smette mai di essere strettamente necessario, e di solito quando si comincia ad avere l’impressione che non sia più così inizia inesorabile il declino di quel blog.

  3. @Ema: LOL 😛

    @Kobayashi: Giusta considerazione! Credo che quando si riesca finalmente ad uscire dall’anonimato e a raggiungere volumi di traffico realmente significativi, proprio in quel caso non si debba perdere di vista l’importanza che il singolo lettore possa avere.

    Se ci fai caso è spesso il lettore storico e affezionato che si prende carico di far notare il piccolo miglioramento o di pronunciare il parere fuori dal coro (proprio perché al blog in questione ci è “affezionato”).

    “Il valore del singolo”… hum, potrebbe essere il titolo di un buon post 😀

  4. Sono d’accordo con Kobayashi, ci sarebbe da scrivere un post per ogni punto di cui parli, credo che passerebbe meno inosservato (nel senso che un buon consiglio dentro un lungo post rimane meno nella memoria) e risulterebbe più interessante (ogni punto sarebbe commentato separatamente)…
    A parte le questioni di svecchiamento del layout (che è un discorso un po’ personale dell’autore), credo sia molto importante la questione “non sottovalutare consigli e link” e “non ignorare i commenti”. Sono le idee e i consigli dei nostri lettori che permettono di tenere in vita il nostro blog al di là di plugin, layout e altre aspetti esteriori…

  5. Il valore del singolo è altissimo, se infatti il blog deve mantenere la sua componente umana sono importanti tutti i lettori che passano, casualmente o meno, sul proprio sito.

    La questione dei consigli è ottima, ma sappiamo che per la blogosfera navigano anche arroganti e incivili, che tendono a criticare qualunque cosa non sia come la vogliono loro.
    Ascoltare si, ma bisogna anche “smistare” i consigli utili dagli altri ^^

  6. Caro Francesco concordo su tutta la linea. Considerare il singolo come “importanza primaria” è la base della crescita di un gruppo.
    E la creazione di una comunità stabile e fedele, a parer mio, dovrebbe essere l’obbiettivo pricipale di un blogger!
    E’ facile, oggi, incontrare bloggers molto famosi che hanno dimenticato come e perchè lo sono diventati: non partecipano come una volta, aspettano soltanto di essere “cercati”, rispondono raramente alle sollecitazioni dei lettori e, visto il successo ottenuto, non ritengono utili i feedbacks che giornalmente ricevono.
    Bloggare può essere una professione ma sono convinto che deve piacere e se ti piace, non si può “fare ad altri ciò che…..”

    PS: penso che l’idea di Kobayashi non sia da sottovalutare!

    Grazie!

  7. E poi altra importante. Mai farsi prendere dall’ansia del postare. Se c’è qualcosa che ti senti dire scrivilo, ma se un giorno non hai nulla da riversare in rete niente panico. Piuttosto che buttar dentro mille cose alla cavolo è meglio respirare e aspettare un giorno o due, l’ispirazione arriva sempre tanto. E altra cosa, che non ricordo se è già stata tirata fuori nel post precedente o nei commenti, ossia: un argomento non è buono necessariamente perchè è ripreso da 50 blog. E anzi in quel caso è sempre meglio magari prendere una strada alternativa secondo me. Mi succede alle volte girando, di vedere ripresa la stessa cosa dieci, venti volte, e fino alla quinta o sesta viene dato qualcosa in più, dopo spesso sono solo ripetizioni e riproposizioni che non aggiungono nulla.

  8. @Valerio: grazie, e tra l’altro è un (in?)volontario esempio proprio di come funzionano – o dovrebbero funzionare – i punti 2, 3 e 5 della lista di Francesco.
    Inoltre se non lo fa lui qualcun altro potrebbe “prendere in prestito l’idea” (firulì, firulà..!) per usarla sul suo blog 🙂

  9. “Il valore del singolo”… hum, potrebbe essere il titolo di un buon post
    a questo punto lo aspetto!

  10. In entrambi i post (che ho letto assieme) fai osservazioni validissime. Bisogna trovare un equilibrio tra lavoro e piacere, non forzare nulla e allo stesso tempo evitare di buttar su le cose.

    Se dovessi fare un’aggiunta alla tua lista, potrei soltanto contribuire con “non prendere sul personale alcun commento”. A parer mio un sereno distacco, cioè evitare di offendersi per le critiche e di montarsi la testa per i complimenti, è l’unica ancora di salvezza per rimanere coi piedi per terra, sia quando si ha successo che quando son tempi bui. Se solo non fosse l’esatto opposto di quello che gli istinti ti dicono di fare! 😀

  11. condivido abbastanza il tuo pensiero, ma ho parecchi dubbi su “Sottovalutare buoni consigli”. Ogni utente ha gusti e idee diverse. c’è chi penserà che sarebbe bello se fossimo più minimal in apple style, ma anche chi ci vorrebbe più vicini al groviglio MySpace e ovviamente lo vogliono contemporaneamente!
    ok tu specifichi di seguire quelli buoni, non tutti… ma il valore di un consiglio lo si scopre solo vedendo i risultati che porta, quindi è difficile valutarli a priori.
    starò passando al lato oscuro ma secondo me sui consigli si deve fare orecchie da mercante: li si sente tutti ma si mettono in pratica solo quelli che si conciliano con la nostra strategia (infondo sei sempre tu a dire di non cambiare filosofia) e che ci sembrano suggerire idee interessanti. il resto per quanto magari si potrebbe rivelare valido via…

  12. @Kobayashi: si, sicuramente tutti i punti meriterebbero un post a parte, e dato l’argomento così vasto sembra quasi scontato dire che li rivedremo presto tornare tra queste pagine 🙂

    Ad ogni modo, nulla vieta che vengano riutilizzati come spunto per post altrui, anzi! 😛