Come monetizzare il tuo blog: 8 metodi per pensare più in grande

Un guest post di Adamo Crespi

Come monetizzare un blog?
Foto di rawpixel su Unsplash

La monetizzazione: forse uno dei temi più affrontati da chi ha un blog per blogger.

Un problema annoso con il quale ogni blogger, in erba o blogstar, si è scontrato almeno una volta nel corso della propria scalata alla blogosfera.

La domanda è semplicissima nella sua formulazione: come si guadagna con un blog?

E quanto è semplice la domanda tanto è varia la risposta e differente la messa in pratica.

I canali e gli strumenti sono molti, talvolta diversissimi l’uno dall’altro. Qualcuno più difficile da implementare, qualcuno più semplice, alcuni più redditizi, altri più lenti ad entrare a regime.

Ognuno ha le proprie peculiarità ed i propri punti di forza e non tutti si adattano alla personalità di ogni blogger o all’anima di ogni blog.

Ok, te lo dico subito così me lo tolgo davanti: usa banner e text ads.

Eccoti una breve lista di piattaforme di advertising:

  • Zanox
  • Tradedoubler
  • DoubleClick
  • AdSense
  • ClickPoint
  • eDintorni
  • NetAffiliation
  • Simply

Contento? Ho citato questa che è la forma più classica di monetizzazione di un blog solo per l’anzianità e solo per l’anzianità si è beccata un posto in cima. Quanto è utile? Non lo so e mi interessa relativamente. Non ne voglio parlare in questo articolo.

Voglio parlare invece di altri sistemi che portano tutti alla forma di monetizzazione per eccellenza: l’impresa nella sua forma elettronica.

In questo articolo parliamo di ecommerce e dei modi in cui tu puoi aiutarlo a creare profitti mentre aiuti il tuo blog a farti guadagnare!

1. Vendi articoli promozionali

Già, proprio come te anche chi gestisce un ecommerce è alla continua ricerca di visibilità.

Una delle migliori forme è la citazione su un blog dello stesso settore. Tu che hai un blog puoi promuovere l’ecommerce altrui ed in cambio chiedere un compenso.

Detto in maniera più schietta si tratta di article marketing a pagamento. Nell’offrire questa possibilità, però, dovresti rispettare due regole fondamentali:

  1. Valutare il prodotto che stai promuovendo e la persona che lo vende per evitare che i tuoi lettori rimangano delusi;
  2. Anche se non c’è un obbligo legislativo esplicito sarebbe opportuno informare i tuoi lettori circa la natura promozionale dell’articolo. Negli USA è obbligatorio per legge. Da noi no. Ma la correttezza professionale ed etica vorrebbe che tu informi i tuoi lettori. Alcuni lo fanno, altri non lo fanno. Ti tocca decidere.

E non dimenticare che magari hai costruito una tua lista di fedelissimi, investendo il tuo tempo e spremendo le tue meningi fino a farle sparire. Ora è arrivato il momento di raccogliere i frutti del tuo lavoro.

Proponi ai tuoi utenti servizi, prodotti, accessori, ecc. che possano tornare loro utili. Come al solito bada bene a ciò che promuovi. Ne va della tua faccia e credibilità!

Se non hai idea di come si possa gestire un business come questo puoi anche affidarti ad una concessionaria, società che si occupano di mettere in contatto inserzionisti e publisher trattenendo una piaccola commissione. Esattamente come fa Google con AdSense e AdWords, solo con margini più elevati per te.

2. Promuovi libri

Quando hai iniziato ad interessarti al blogging probabilmente avrai sentito parlare del concetto di “nicchia”. Secondo la stringata definizione di Wikipedia una nicchia è “una parte di mercato che la concorrenza non ha ancora raggiunto, o che essa ha parzialmente occupato, ma in maniera tale da non venire incontro soddisfacentemente alla domanda. Può consistere in una parte di clientela, oppure in un determinato tipo di prodotti.”.

Il tuo blog occupa una nicchia. Che tu parli di blogging, di crescita personale, di giardinaggio, di cura del cane, di bricolage o di qualunque altro argomento quello che fai è occuparti di una nicchia.

Ogni nicchia ha delle persone che ad essa sono interessate e molto probabilmente potrai trovare dei libri che di essa parlano.

Ecco il nostro collegamento! Libri che trattano la tua stessa nicchia!

Libri! I libri si vendono in libreria e le librerie sono anche online.

Hai mai sentito parlare di affiliazione? L’affiliazione consiste nella stipula di un accordo tra un soggetto che vende un prodotto ed un altro che lo promuove. Tu ti occuperai della promozione inserendo un link sul tuo sito.

Ritengo questa una forma molto semplice di monetizzazione ma va usata nel modo corretto. Spesso, infatti, viene promosso di tutto, talvolta anche prodotti molto molto scadenti. Non fare questo errore!

Promuovi solo ciò che ritieni utile. Non vorrai gettare alle ortiche tutto il lavoro che hai fatto per crearti una posizione nella blogosfera!

3. Promuovi prodotti

Non solo libri ma anche altri oggetti possono essere promossi. Poniamo che il tuo blog parli di giardinaggio e che hai provato una nuova cesoia che reputi di buona qualità e ne parli ai tuoi lettori.

Puoi monetizzare quell’articolo proponendo anche uno o più negozi online che la vendono. In questo modo tu ottieni un ritorno economico, i tuoi lettori avranno un servizio in più poiché non dovranno cercarsi da soli un negozio che venda quel prodotto.

Attento però! Come sempre devi preoccuparti di promuovere negozi e prodotti affidabili! NON farti prendere la mano promuovendo tanto per promuovere. I lettori non sono stupidi e se fai passi falsi ti giochi la credibilità che hai ottenuto nel tempo!

La domanda ora è: dove trovo i prodotti da promuovere?

Hai due possibilità:

  1. Giri in rete e cerchi ecommerce che a) abbiano il prodotto che vuoi promuovere e b) abbiano implementato un sistema di affiliazioni
  2. Ti iscrivi all’eBay Partner Network e trovi negozi su eBay che vendono quel prodotto

Tra le altre cose eBay offre commissioni anche molto elevate, anche nel caso in cui il tuo lettore acquisti da un altro negoziante, diverso da quello che hai promosso.

4. Promuovi infoprodotti

Gli infoprodotti sono l’evoluzione del XXI secolo dei fascicoli che si acquistano in cartoleria. Trattano di argomenti specifici attraverso video e/o ebook.

Se esiste qualcuno che vende infoprodotti nella tua nicchia contattalo ed offriti di promuovere i suoi lavori.

Il problema di questo metodo, però, è che il settore si sta inflazionando. Autentici ignoranti e sedicenti esperti scrivono di qualunque cosa spacciando il proprio lavoro di copia e incolla per autentico ed affidabile.

Anche in questo caso, quindi, seleziona con accortezza i tuoi partner o ci rimetterai il tuo bel faccino fino ad ora pulito ed affidabile!

5. Alleati con e-commerce già esistenti

Stesso principio del metodo precedente: trova uno o più ecommerce che vendano i prodotti utili all’attività di cui parli. Contattali e accordati con loro per promuoverne gli oggetti sul tuo blog.

Probabilmente dovrete allestire un sistema per tracciare i visitatori.

Ho parlato di allenaza e non di affiliazione per esprimere un concetto di esclusività: non promuoverai i prodotti di tutti ma solo i prodotti di pochi e selezionati rivenditori. Ovviamente chiederai commissioni più elevate.

6. Offri contenuti freemium

E’ un modello che ultimamente si sta sviluppando molto, soprattutto negli USA e di recente anche qui in Italia.

Consiste nell’offrire contenuti gratuiti e poi a pagamento materiale di approfondimento, modelli pronti, ecc.

Ne ha già parlato Francesco negli articoli “E così vuoi creare una sezione a pagamento sul tuo blog” e “Sviluppare La Vostra Premium Community su WordPress con 4 plugin professionali“.

Ti rimando ad essi per un approfondimento.

7. Vendi infoprodotti

Ti ho già detto che puoi promuovere degli infoprodotti? Si?

E perchè non lo crei da solo un infoprodotto? Attento, però! Non diventare uno dei tanti sedicenti esperti che vendono spazzatura!

Vale sempre il discorso del faccino pulito!

Un altro aspetto che devi considerare: questo è ecommerce! Devi preoccuparti di regolarizzare la tua posizione, a livello sia legale che fiscale! Non è un gioco! Informati!

Un buon punto di partenza? eCommercers.net, il blog sull’ecommerce che ho aperto da qualche mese.

8. Allestisci un ecommerce sul tuo blog

Già, puoi anche decidere di vendere tu in prima persona i prodotti e gli oggetti di cui parli. Avvierai una vera e propria attività di commercio elettronico. Ti basta affiancare al tuo blog un ecommerce.

Spesso chi ha un ecommerce decide di aprire un blog per promuovere l’e-store posizionando gli articoli sui motori di ricerca. Tu gli articoli già li hai, ti mancano i prodotti! Pensaci!

Vale sempre il dicorso di cui sopra: è un’attività imprenditoriale che richiede il rispetto di regole precise, cioè di leggi!

La legge! Non te la dimenticare! Lei non si dimenticherà mai di te!

Se l’idea di aprire un ecommerce ti stuzzica ma non sai da dove iniziare puoi leggere il mio ebook “Per pescare non basta una canna ovvero i costi sommersi dell’ecommerce“. Parlando dei costi di avviamento di un ecommerce ho esposto tutti gli step necessari per iniziare ed alla fine avrai una visione di insieme dalla quale partire alla ricerca di informazioni più approfondite.

Un’altra domanda utile: quando monetizzare il tuo blog?

Già, quand’è che siete pronti a monetizzarvi tu e il tuo blog?
Qual è il momento giusto per pensare ad un salto di qualità?

Qual è il segnale che ti dice “Ora devi andare al livello successivo.
E’ giunta l’ora di espanderti, di ingrandirti!”?

Puoi leggere la risposta nell’articolo di Francesco “Monetizzare il proprio blog: quando e come“. Buona lettura, ci rivediamo su eCommercers.net, il blog sull’ecommerce!

Adamo Crespi

Adamo Crespi

Adamo Crespi, Aerendir per gli amici, si occupa di e-commerce dal 2000, quando ha iniziato ad imparare PHP, (X)HTML e CSS. Iscrittosi alla facoltà di Giurisprudenza ha allargato il proprio interesse agli aspetti legali dell'ecommerce e, parallelamente allo sviluppo di Internet, a quelli legati alla sua promozione. Da Giugno 2009 cura il blog eCommercers.net sul quale scrive di e-commerce a 360°. Il suo motto è "Niente è impossibile. L'impossibile richiede solo più tempo per essere realizzato".

27 commenti

  1. Interessante…però qualche esempio concreto sarebbe più semplice per chi non bazzica l’e-commerce tutti i giorni, o per chi vuole iniziare…

    Domanda…Dopo quanti visitatori, fans, lettori, possibili acquirenti è consigliato iniziare? Se con adsense era stato consigliato di partire con una base di almeno 500 visitatori unici al giorno, per tutti i metodi suggeriti quali sono le cifre “in ballo”?

    Alex

    1. Credo che Adamo abbia voluto impostare un percorso di difficoltà crescente.

      Da un lato le affiliazioni e le promozioni di prodotti terzi, anche con recensioni sponsorizzate e partnership avanzate, dall’altro la vendita diretta di materiale premium (e varie meccaniche freemium).

      In tutti questi casi il traffico è ovviamente un fattore importante, ma non è la sola variabile numerica a dover essere presa in considerazione.

      Giocano anche la loro parte:

      • l’attinenza del traffico in ingresso
      • la presenza del “buying mode” nei lettori
      • del caro e vecchio tempismo

      Ovvero si possono anche macinare 10k unici al giorno ma se questi sono provenienti per keyword del tipo “cambiare auto” (giusto per prenderne una davvero competitiva 😀 ) e il tuo blog parla di corsi SEO la conversione sarà piuttosto difficile. Quindi prima di ogni altra cosa: ripulire il traffico in ingresso e valutare quanti dei nostri n-mila unici al giorno sono effettivamente arrivati da noi trovando ciò che cercavano.

      Stesso ragionamento se i lettori in ingresso sono invece molti e perfettamente in target ma non presentano alcuno stimolo all’acquisto (non sono nel cosiddetto “buying mode”). Arrivano cioè da te con troppo anticipo o con troppo ritardo rispetto alla loro necessità di acquisto e hanno usato altre fonti per decidere effettivamente dove spendere i loro soldi.

      E poi, tempismo. La “holiday season” è un classico esempio di periodo dell’anno dove blog con una buona base di utenti fidelizzati possono spingersi maggiormente nel proporre prodotti ai lettori ben sapendo che la gente sarà più motivata all’acquisto. Ma ancora, non sono azioni così meccaniche e molto dipende dalla nicchia trattata e dalla sensibilità del blogger nel comprendere le sfumature della sua community.

      È un mix di fattori piuttosto complesso: io credo che non esista un numero minimo di utenti per iniziare a monetizzare.

      Forse è più semplice ragionare su dati concreti quando si superano i 200-300 unici al giorno, ma davvero non credo esista una soglia minima superata la quale le cose cominciano a girare da sole.

      1. Ciao Alex, Francesco ti ha già risposto in modo molto completo.

        Come ti ha detto il post è impostato su livelli differenti: si parte dal semplice inserimento di banner e text link fino ad arrivare all’ecommerce puro.

        Le logiche che sono dietro ad ogni “tecnica” sono diverse.
        Fin quando inserisci link a prodotti altrui o link in genere valgono le normali regole del blogging e cioè quantità di traffico, qualità del traffico, tematicità del link, ecc. Vuol dire che se parli di videogiochi per la Playstation e proponi un link sui libri otterrai un tasso di conversione bassissimo perchè i tuoi lettori semplicemente non sono interessati ai libri (a meno che non siano libri che parlano di videogiochi). La stessa logica di AdSense e simili per intenderci.

        A partire dal VI punto, invece, le cose cambiano. I tre metodi, i contenuti freemium, gli infoprodotti e l’ecommerce richiedono una revisione della strategia. Per intenderci, se prima facevi guest post per promuovere il blog, ora dovrai iniziare a promuovere direttamente i tuoi prodotti usando anche AdWords, allestendo campagne banner, iscrivendo il tuo ecommerce a circuiti di confronta prezzi, CHIEDENDO AD ALTRI BLOGGER DI PROMUOVERE I TUOI PRODOTTI, ecc.
        Il traffico sul blog in un certo senso passa in secondo piano e da obbiettivo principale passa ad essere un obbiettivo strumentale al traffico sull’ecommerce che dovrà convertire i lettori in clienti. Dovrai iniziare a comportarti come uno che vende prodotti propri e non come uno che promuove prodotti altrui.

        Da blogger diventi imprenditore con tutto ciò che ne consegue.

  2. Ottimo articolo! in Germania si trovano a volte blog nei quali è presente una pagina di e-commerce. In questa pagina /area blog viene esposto un numero limitato di prodotti (p.es. quelli recensiti nel blog, da 5 a 15 articoli). Questa pagina è collegata ad Amazon o simile.
    quindi comprando il prodotto dal blog, Amazon ti concede una percentuale sulle vendite di quel prodotto.
    Purtroppo non esiste la versione italiana di Amazon, ma ci saranno iniziative simili secondo te/ voi?

    1. Si, esistono iniziative simili. Come ho detto nell’articolo si può utilizzare il network di eBay per gli oggetti in generale. Sul fronte libri in Italia c’è IBS che offre un programma di partnership. Anche i siti più importanti permettono di attivare un’affiliazione (vedi Yoox ad esempio). Tutto sta nel cercare.

      Non ho approfondito la cosa, è un’idea che mi sta venendo ora, però esiste un software open source che si chiama OpenX, erede del vecchio PhpAdsNew che serve a gestire i banner. E’ molto ben fatto. Secondo me potrebbe essere usato per tracciare le conversioni, sicuramente per tracciare i click.

  3. scusate, da ignorante: se si affida la gestione del, per così chiamarlo, marketing, a ditte esterne con backlinks o cose del genere, senza perdere tempo, è cosa sbagliata? vedo su ebay aziende del tipo abcmarketing, aladygma-marketing, atre-seo…non fanno risparmiare per avere più presto a far “risaltare” il sito? grazie

  4. I backlink di cui parli sono un metodo utilizzato dai SEO per far si che un sito compaia tra i primi risultati che un motore di ricerca restituisce ai propri utenti.

    L’argomento è molto ampio ma, in maniera molto succinta, un backlink è anche un articolo pubblicato su un “buon” blog (così come su un qualunque altro “buon” sito): ottieni visibilità perchè ti leggono molte persone, fiducia perchè se il blogger ha accettato di pubblicare il tuo articolo si fida di te e gli utenti si fidano del blogger, ottieni valore agli occhi del motore che a sua volta si fiderà del tuo sito perchè si fida del blog (e quindi ti fa salire nei risultati).

    Il problema, a questo punto, diventa il capire quando un sito possa ritenersi “buono” per i fini della SEO (Search Engine Optimization). Qui però andiamo su un terreno completamente diverso e ampio soprattutto. Per iniziare puoi leggere quanto scritto a questo link: https://francescogavello.it/page/5?s=seo&x=0&y=0
    Alla fine non sarai un SEO ma potrai iniziare a capire come ragiona una persona che lo è per poter poi essere in grado di capire cosa ti dice, che vuole fare, quali possono essere le difficoltà nel farlo.

    Potrebbe essere interessante, però, anche cercare di capire come si può valutare un’agenzia che si occupa di search engine optimization, in giro ce ne sono molte la cui affidabilità è tutta da verificare sul campo.

    Solo un paio di consigli mi sento di darli subito:

    1) Diffidare a priori di chi promette l’inserimento su 100, 200, 300, 1000 motori di ricerca. Serve a poco e a niente per due motivi: a) i motori di ricerca veramente importanti si contano sulle dita di una mano e b) una delle prime cose da valutare è la qualità dei link, dopo la quantità (che ha comunque la propria rilevanza).

    2) La conquista di posizioni deve essere graduale. In caso contrario si rischia di ritrovarsi per terra con la stessa velocità con la quale si è saliti. E’ possibile salire molto velocemente ma bisogna aspettarsi che altrettanto velocemente si cadrà. Io diffiderei di chi mi promette scalate nel giro di una settimana. Ci vuole un po’ di tempo, e di pazienza, e di lavoro, tanto lavoro. Francesco te lo può confermare!

  5. Come mai nella lista non hai inserito sprintrade? é uno dei network di affiliazione piu’ usato dai blogger italiani. Presenti piu’ di 120 campagne da promuovere. Io sono uno degli affiliate manager, quindi per ogni informazione a riguardo potete contattarmi tramite il mio sito!
    Buon lavoro

  6. Un altro aspetto che nessuno ti potrà mai dire e che bisognerà imparare da soli sulla base dei propri test è come e quanto diversificare.

    Un solo metodo di monetizzazione (AdSense?) è, molto probabilmente, troppo poco e troppo soggetto a rischi.

    D’altro canto un’eccessiva diversificazione può portare a frammentazione dei guadagni e ad un’eccessiva presenza pubblicitaria che finirebbe con il peggiorare l’esperienza del lettore.

    Quindi, come illustrato da Adamo le metodologie sono tante, si tratta di scegliere quelle più idonee al proprio sito/blog.

    PS: se poi stai promuovendo te stesso/la tua azienda/il tuo prodotto, rinuncia ad altre forme di monetizzazione: quei 100€ al mese di AdSense chissà quanti clienti ti sono costati 🙂

  7. Grazie Adamo..!

    Mi hai consigliato questo sito fantastico.. senza avermi parlato del tuo articolo..
    Sei forte..! E sembra che tu segua lo stesso metodo di Francesco..in quello he fai..

    Approfitto per complimentarmi con Francesco per il sito creato. Mi è servito..

    Sono stata ore incollata a leggere una decina di articoli..ops volevo dire “post”^^! Tutti interessanti e sembrano anche molto pratici!

    Peccato che mentre leggo tutta questa roba..mi sento molto inesperta e inadeguata.. per la mancata comprensione di alcuni termini..(credo)

    Infatti vorrei consigliare a Francesco di aggiungere un glossario in maniera tale che anche i più ignoranti in materia possano proseguire con la lettura e comprendere tutto quello che di prezioso c’è qui dentro..

    Chiedo a Francesco: quali sono i rischi che si corrono se il blog te lo crea qualcun altro? Puoi fartelo creare da un altro e ad acquisire da lui l’abc per gestirlo?

    Come faccio ad avere un minimo di guida iniziale..per il mio progetto?

    Grazie per le risposte..!

    Poi volevo dire che il ragazzo 27enne di Efficacemente mi ha dato l’idea del titolo del mio blog 🙂

    Un caro saluto a tutti e due.

    Ci vediamo (anche) su E-commerce! 😉

    Ciao!

    Kristal

    1. Ciao Kristal,
      credo che per molti la soluzione migliore, più che farsi aprire un blog da terzi, sia semplicemente quella di sperimentare in una “sandbox” in WordPress.com (o un servizio equivalente che tu possa eventualmente esportare un giorno verso nuove piattaforme).

      In questo modo scavalchi agevolmente tutti i problemi tecnici (il blog è hostato da un servizio che si cura di mantenerlo online, aggiornato e sicuro) e ti puoi concentrare solo sui contenuti (che all’inizio sono il problema più grande).

      Diverso il caso se parliamo di pmi o di blog legati alla promozione di uno specifico brand o prodotto. In questo caso imho è bene pianificare sin da subito una buona strategia e capire quale sia il tipo di supporto o coaching richiesto per l’avvio e il supporto al progetto. Che poi è il mio lavoro, ma è un’altra storia 😉

      1. Frà io credo che Kristal intendesse dire che voleva che qualcun altro le scrivesse gli articoli (mi pare di aver capito questo dal tuo post su AICEL).

        Se ho capito bene allora ti dico che non è assolutamente il caso, il blog è qualcosa di personale. Sei tu che fai le consulenze, non un’altra persona, sei tu che conosci quello che vuoi dire e SOPRATTUTTO COME LO VUOI DIRE, con il tuo estro ed il tuo carattere che devono trasparire dal blog altrimenti non sarebbe un blog ma un’accozzaglia di articoletti promozionali senza valore aggiunto e senza carisma.

        Per quanto riguarda la piattaforma mi pare molto buono il consiglio di Francesco. Non ho mai usato WordPress, nè tantomeno in hosting sul loro sito ma credo si possa spostare tutto su un dominio senza perdere niente delle modifiche fatte, anche a livello di plugin installati.

        Diverso è il discorso per la piattaforma di Blogger, lì non sei libera e qualora volessi spostarti su un dominio personalizzato (tipo www-kristal-com per intenderci) dovresti fare tutto da capo. Non mi pare una buona idea! 😉

      2. Sì, infatti è ciò che ho consigliato a Kristal in via privata. 😉
        WordPress.com è una buona palestra sia per chi non ha mai preso in mano un CMS, sia per chi vuole testare sul campo la propria “propensione al blogging” per non fare il passo più lungo della gamba. A interessarsi delle faccende tecniche o di dove acquistare un dominio c’è sempre tempo; prima di ogni altra cosa si dovrebbe comprendere il proprio feeling con la piattaforma e con il lato “concreto” del blogging (ovvero costanza, ricerca degli argomenti, approccio alla comunicazione).

  8. Ciao complimenti per il sito, vi seguo sempre..ricevo anche Vetta, ora responsive 😉
    Sono capitata qui perchè da poco ho aperto un blog che ha subito fatto il botto (ero così inconsapevole che quando a novembre sono transitati oltre 250mila visitatori unici non avevo nemmeno adsense….quanti soldi avrò perso? Buhhhh 🙁 ) Forse meglio non saperlo…

    Vista la mia inesperienza non so mai quanto chidere a post sponsorizzati? voi avete un’idea? E poi ho bisogno di farmi conoscere alle agenzie (…altri blog con molto meno traffico lavorano più di me, il punto è che ho avuto successo troppo in fretta!). Io conosco ebuzzinf, plavid ecc come agenzie di blog marketing….ne conoscete altre? Grazie se non puoi/vuoi fare i nomi mi manderesti una mail? Grazie 🙂

    1. Mica semplice rispondere. 🙂

      Un giorno a un corso in cui ero relatore un altro speaker (di cui non farò il nome 🙂 ) affermò di avere adottato una semplice strategia: Iniziare da poche decine di euro e raddoppiare, letteralmente, a ogni nuovo contatto la richiesta economica.

      Arrivato a cifre -decisamente- considerevoli capì, quando iniziarono dall’altro lato a storcere il naso, di aver toccato il tetto massimo.

      Questo per dire che non c’è un numero valido per tutti. Blog con poche decine di migliaia di visitatori possono risultare appetibili al giusto contatto tanto quanto blog ad alto traffico a un advertiser più generico. C’è chi conta “pompando” un costo-per-mille impressioni, cercando un qualche parallelo con sistemi già consolidati.

      Forse l’idea del relatore non era così male. 😛

    2. Eh eh, Francesco, questa soluzione mi pare davvero semplice, elegante e utile! Un consiglio ottimo!

      PS
      Perdonatemi il ritardo nel rispondere, ma devo essermi perso la notifica o.O

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