Come battere il blocco dello scrittore (e cosa funziona per il sottoscritto)

Quando non basta leggere un libro o staccarsi dalla solita routine

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Quanti articoli hai già letto in rete sul blocco dello scrittore?

Di quando cioè si ha la sensazione di non riuscire a cavare un ragno dal buco. Il cursore lampeggiante, la luce del monitor che illumina una stanza a tarda sera, ci ricordano come di mille bozze in archivio neanche una sembri convincerci appieno.

Scrivi qualche riga. Cancelli.
Riparti da zero. Le frasi si annodano.

E sembra che il tuo post non vedrà la luce, domani.

Ma davvero non esiste nulla che si possa fare contro la penuria di ispirazione?
Davvero tutti gli articoli che leggiamo quotidianamente in rete sono frutto di colpi di genio o di estenuanti fatiche?

Forse, al di là dei soliti consigli che si danno in questi casi, qualcosa che può funzionare davvero esiste. E ti voglio raccontare di cosa si tratta.

Spesso, quando si tira in ballo l’argomento, fior di blogger e amanti della produttività personale si sperticano nel produrre elenchi che racchiudono attività di comune evasione. In un qualche modo si cerca di dire: “il blocco dello scrittore è dovuto allo stress o al troppo lavoro di fronte al monitor”.

Come un casello autostradale saturo di utilitarie in partenza per le vacanze estive, è sufficiente staccare un attimo la pressione sul collo di bottiglia per veder ristabilita la normalità.

  • Leggi un libro
  • Fai una passeggiata
  • Apri una chat, parla con qualche tuo amico
  • Leggi altri blog
  • Ascolta buona musica

Attività perfette in un modo ideale dove il blogger guadagna palate di soldi grazie al proprio impero online e può permettersi di ignorare la restante popolazione abitante chiudendosi in “zone di sicurezza” decisamente efficaci per ritrovare il giusto equilibrio.

Ma purtroppo non è sempre così.
Come si fa allora a ritrovare la giusta ispirazione senza allontanarsi dal monitor?

Ciò che funziona per me

Ho scritto in passato come le grandi idee nascano lontano da un laptop, e solo di fronte ad esso trovino la giusta concretezza per diventare articoli fatti e finiti.
Beh, questo è vero per metà.

Esistono alcuni particolari ambiti in cui puoi far uscire la tua prossima grande idea ritagliando piccoli frammenti di tempo alla tua giornata lavorativa.

Decisamente più a portata di mano, non trovi?

  1. Rileggere vecchi commenti – Se possiedi un blog ben avviato, è probabile che tu non riesca a mantenere sempre una visione globale sui commenti lasciati dai tuoi lettori. Per questo, rileggere qualche vecchio commento particolarmente esteso ti porterà molto spesso ad avere buone idee per i tuoi prossimi post. (non sottovalutare questo aspetto perché è per me quello che funziona meglio tra tutti)
  2. Riscrivere un vecchio articolo – Non solo per aggiornarne i contenuti ma per scoprire come spesso l’articolo originale non sia sufficiente a contenere tutte le nuove informazioni nel frattempo prodotte. Iniziare a riscrivere un vecchio articolo si conclude, per me, in almeno due nuovi articoli da pubblicare (quello originale, e uno totalmente inedito derivato da esso).
  3. Cercare immagini su Flickr o iStockPhoto – È una cosa strana, ma parlando di blogging spesso creo associazioni a possibili post partendo da immagini particolarmente evocative che mi passano sotto il naso di tanto in tanto. Le fotografie sono una forma di comunicazione fortemente emotiva: sfrutta al meglio queste emozioni per muovere gli ingranaggi giusti che ti porteranno al tuo prossimo post.
  4. Cercare articoli su Google Reader – Le persone parlano di tutto, in ogni momento. Se non hai nulla da leggere, significa solo che non hai cercato abbastanza. Anche una banale query su Google Reader (o sul tuo feed reader equivalente) può restituirti un mondo di articoli che probabilmente hai trascurato o mordicchiato troppo poco. E che possono portarti, ancora, ad un nuovo articolo.

Rimanere ispirato non è semplice, lo riconosco.

Non si tratta solo di puro impegno, così come stare diciotto ore di fronte ad un monitor non corrisponde necessariamente a “produrre” idee in serie neanche fossero bulloni.

Più che dell’idea dunque, dovresti mirare a prendere coscienza del processo che porta all’idea.
Per coccolarlo e tenerlo da parte.

Almeno sino al prossimo blocco dello scrittore. 😉

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

10 commenti

  1. Molto interessante, come sempre. Sono assolutamente d’accordo. Scrivo per mestiere da anni, faccio la giornalista da molto tempo, e posso confermare che è così. Tante volte mi è capitato di rileggere lavoro già fatto e di ritrovare nuovo slancio…. Aggiungo una sola cosa, sempre a conferma: quando devo scrivere dossier molto lunghi e impegnativi, a volte inizio la sera, anche se sono stanca: magari butto giù l’inizio e un pezzo di scaletta, o qualche brano che so che mi servirà. L’inconscio evidentemente lavora di notte. La mattina dopo mi basta rileggere quegli appunti per essere già in pista a scrivere….

    1. Trovo anch’io che gettare una manciata di pensieri, link o immagini la sera tardi mi aiuti tantissimo nel partire con la scrittura vera e propria il giorno seguente.

  2. Ciao Francesco! anche a me capita e tra le varie cose che suggerisci, sicuramente quella di fare delle ricerche per immagini è quella che sorprendentemente mi permette di liberare meglio la mente. O più che liberare, trovare un nuovo spunto.

    Ad esempio, se ho in mente un concetto ma non so come svilupparlo, fare una ricerca utilizzando parole collegate, mi permette grazie alle immagini visualizzate, di avere nuova linfa per scrivere.

    Ottimo post!

    Ciaoo!

  3. Ho scoperto oggi questo blog, lo seguirò, è interessante. Anche io scrivo, per il web e non. Cosa faccio quando c’è il blocco? Una pausa. Mi alzo dalla sedia, mi distraggo qualche minuto (meglio se lontano da dove si sta scrivendo), quando ritorno a scrivere qualcosa sicuramente è cambiato.

  4. Io di solito quando mi blocco scrivo su un foglietto o su un notes sul pc i punti fondamentali dell’argomento che sto trattando, e su un altro foglietto l’impostazione che voglio dare al tono del discorso, questo di solito mi sblocca un po’.
    Anche solo scribacchiare intorno all’argomento di cui voglio parlare aiuta, come pure, come ha già detto Mattia, faccio qualche ricerca collegata al post che voglio scrivere e così riesco a cavare qualche ragno dal buco…
    Se devo proprio distrarmi completamente dal plot che ho in mente, ma restando al pc, faccio una partita a Majong e dopo mi rimetto al lavoro 😉

  5. Ciao Francesco… tutto dannatamente vero e ben scritto.

    Le immagini, la notte come ha scritto Emma…

    Ci aggiungerei un’altra cosa, spero di non essere volgare ma… a volte lo sblocco dello scrittore avviene dopo il sesso, quasi come una bottiglia di spumante che era sotto pressione e viene stappato.

    Capita che non hai idea di cosa scrivere e che appena dopo devi scappare al computer perché hai tutto chiaro improvvisamente.

    Diciamo che come non si ragiona a stomaco vuoto, allo stesso modo ogni esigenza fisiologica sfamata ci porta ad un maggior grado di potenziale astrazione.

    A questo proposito, vorrei aggiungere un ultimo consiglio in linea con quanto hai scritto e con quanto ho appena detto:

    Non ci rendiamo conto di una disidratazione del 2%, ma essa ci toglie il 10% della forza contrattile muscolare, e non so quanto a livello cognitivo.

    Per cui… un piccolo consiglio… tenere una bottiglia d’acqua a portata di mano e bere anche quando non si sente ancora la sete, può fare insieme al resto la differenza.

    Ps, siccome internet è pieno di spunti… far sesso da soli non funziona.

    Se non intercorre lo scambio di odori maschio-femmina, non c’è attivazione endocrina, un abbassamento della tensione sì, ma non un miglioramento dell’assetto ormonale, con tutte le conseguenze sull’umore, la memoria e la capacità di astrazione e calcolo che questo comporta.

    1. Ecco a cosa servono quei 5 minuti per la correzione… a rileggere e correggere… 🙂 beh, scusate se non l’ho fatto.

  6. Io di solito entro in siti di news o scrivo una parola su google e vedo i risultati…. varie volte riesco a trovare cose interessanti su cui non ci avevo pensato prima