Come diventare il tuo stesso lettore

O almeno, provarci

Come diventare il tuo stesso lettore

Alcuni blog hanno un problema: i loro proprietari si sono dimenticati da tempo cosa significhi essere un lettore. Capire (o meglio ancora ricordare) cosa significhi essere un lettore di un blog della nicchia che hai scelto può fare una grande differenza nel valutare la direzione dei tuoi contenuti.

Solo, è dannatamente difficile.

La stessa idea del promuoversi come esperto tramite un blog presenta il ragionevole rischio di allontanarsi sempre più dalle reali necessità di chi ha scelto di leggerci per concentrarsi troppo su ciò che a pochi interessa davvero. O che, nel migliore dei casi, rappresenta ormai solo un contorno di quanto i lettori (quelli veri) siano interessati a masticare.

Quindi, la cosa migliore che puoi fare è metterti nei loro panni e chiederti:

“Sono un lettore del mio stesso blog…”

  • …qual è la mia routine giornaliera?
  • …quali problemi ho bisogno di risolvere?
  • …di quanto tempo dispongo per farlo?
  • …con chi mi relaziono quotidianamente?
  • …quanto e dove sono propenso a commentare?
  • …quali altre fonti leggo?
  • …in quale lingua?

Rispondere a domande come queste ci permette di capire, guardando ora con occhi nuovi a ciò che proponiamo ai nostri stessi lettori, se abbiamo centrato il punto o meno. Se stiamo fornendo semplici news a gente che già quotidianamente si relaziona con almeno altri dieci portali della stessa nicchia. Se cogliamo un preciso problema non risolto ancora da nessun altro là fuori, ma non siamo abbastanza coraggiosi per fare noi stessi il primo passo.

Se parliamo alle persone nel momento sbagliato della loro giornata. Se proponiamo soluzioni mastodontiche a problemi semplici. Se spariamo alla classica mosca con il cannone mentre coloro che silenziosamente ci leggono implorano per maggiore sinteticità e chiarezza.

Mettersi nei panni dei propri lettori è difficile.
Richiede umiltà, e una grande capacità di mettere continuamente in gioco le proprie scelte.

Ma, da lettore, apprezzo tantissimo chi lo fa.
E tu?

immagine: ©Sergey Ilin – Fotolia.com

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

4 commenti

  1. E io… mi prendo 10 minuti della mia giornata per fare una passeggiata nella quale penso “da utente”.
    Non è per niente semplice stare davanti al monitor tutto il giorno, concentrato sull’articolo che stai scrivendo e immaginarsi anche cosa vuole un utente. Per questo staccare un attimo è un bell’aiuto.

    Ma il problema a volte rimane. Conoscendo a fondo gli argomenti che tratti (si spera che sia così :)), c’è sempre la possibilità di non capire quali possano essere le difficoltà di un utente classico.

    Quindi che fare?
    Un buon metodo potrebbe essere quello di spulciare le domande classiche che vengono fatte sui forum per capire meglio come e dove mettere più enfasi in un articolo.

    Avete altre idee?

  2. Appunto 🙂

    Seriamente credo sia troppo dispendioso cercare problemi sui forum x risolverli.. Sembra una soluzione alla Dott. House che malato di enigmi se li andava a cercare 🙂

    Idea malsana: coinvolgere i tuoi lettori? Che ne dite? Uno specie di contest.

    1. In effetti sono un po’ Dott. House 🙂

      Coinvolgere i propri lettori è sicuramente un’ottima idea, tramite i social media sarebbe il massimo, magari tramite semplici domande del tipo:

      “Che argomenti vuoi che affronti questa settimana”, o “qual è il problema maggiore che stai trovando al momento” ecc ecc.
      Terrei il contest come arma di promozione di un prodotto o qualsiasi altra cosa, per non usare subito questa risorsa preziosa…