Early adopter: 6 abitudini incredibilmente semplici di chi li coinvolge davvero

Il tuo blog ha bisogno di traffico

Coinvolgere influencer
Foto di Alice Donovan Rouse su Unsplash

Il tuo blog ha bisogno di traffico.
Semplice ma tremenda verità.

E il modo più semplice di ottenere traffico è capire come si diffondono le idee tra le persone. Si chiama Curva d’Adozione, si applica in un sacco di campi, e ne abbiamo già parlato.

Oggi ti voglio invece raccontare sei buone abitudini di chi, quei tanto agognati Early Adopter li raggiunge e li conquista davvero.

Iniziamo? 🙂

1. Diffondono poco, in maniera eccellente

Che la tua idea si basi su un blog o su un prodotto più complesso, la base resta quella. Chi raggiunge Innovatori e Early Adopter non lo fa giocando sui volumi. Non subito.

I volumi, per convincere coloro a cui importa davvero nelle prime, vitali fasi della diffusione di un’idea, contano poco. Non ti servono decine di post alla settimana. Ti servono dieci post che valga la pena raccontare assolutamente al mondo.

2. Interagiscono poco, su temi di grande valore

Allo stesso modo, limitano l’interazione su ciò che davvero possa far emergere la loro figura in una massa sempre più indistinta di proposte.

Parliamo di blogger? Parliamo di blogger. I commenti che queste persone lasciano sono diverse spanne sopra la media dei commenti all’articolo originale. E hanno un solo scopo: farsi notare per qualità e capacità critica.

3. Non hanno intenzione di piacere a tutti

Se vuoi convincere una ristretta fetta di persone influenti della bontà della tua idea, devi necessariamente abbandonare il proposito di piacere a tutti.

Piacere a tutti è il modo più veloce per trovarsi con un prodotto mediocre, usato da utenti che non vedono altro in te che un’alternativa momentanea per le loro esigenze.

4. Concentrano i loro sforzi verso una sola proposta

Allo stesso modo, quale che sia il prodotto che veicolano (testi, video o immagini non fa granché differenza) queste persone sanno esattamente cosa non sanno fare bene.

Concentrano invece i propri sforzi per far emergere il valore più puro della loro idea, sacrificando tranquillamente tutto il resto.

Se sei straordinariamente bravo a scrivere contenuti testuali, forse potrai fare a meno di concentrarti anche sulla resa grafica del tuo blog. Se pubblichi brevi cartoni animati su YouTube e nel farlo fai cappottare i tuoi utenti dalle risate, forse non è (ancora) così fondamentale lavorare a tutto ciò che a quei contenuti sta intorno.

Chi riesce a coinvolgere davvero gli Early Adopter sa cosa lasciare indietro. Momentaneamente.

5. Fanno qualcosa di diverso

Vuoi ritagliarti una fetta di pubblico? Il tuo prodotto deve essere diverso.
Accidenti, tu devi essere diverso.

Diverso per forma, approccio, visione o mezzo usato per comunicarlo. Crea qualcosa di diverso. Qualcosa che ancora non c’è. E fallo sufficientemente a lungo per far sì che le persone se ne accorgano.

6. Non si curano dei numeri (ma sanno come interpretarli)

Non stiamo parlando di ingenui che ottengono visibilità a caso. Stiamo parlando di persone estremamente motivate a fare una sola cosa, benissimo.

Persone consapevoli di dover sacrificare nel breve periodo molto per eccellere in poco. E in grado di rilevare le performance di ciò che fanno con estrema lucidità.

Ripensare la proposta

Ogni tanto ricevo messaggi del tipo “Devo costruire un nuovo blog che parla di [argomento di massa], quale strategia uso per farlo emergere?”

L’idea, già da molto tempo, non è più quella di appiccicare una qualsiasi strategia potenzialmente vincente a un prodotto di media qualità, per il quale probabilmente abbiamo tutti in mente decine di alternative.

L’obiettivo, molto più ambizioso ma non per questo meno raggiungibile, è quello di costruire da zero un’idea che valga la pena venire raccontata. Con un’idea in grado di raccontarsi da sola, e pochi, buonissimi contenuti a supporto di essa, raggiungere Innovatori e Early Adopter è già tutto un altro paio di maniche.

Cosa ne pensi?
Nel seguire una nuova idea o progetto, cosa ti muove più facilmente all’azione?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

1 commento

  1. Penso che, come hai ben esposto nel tuo post, un’ottima ricetta per combattere il pressapochismo stia in tre frasi:
    1) “Poco ma bene” perché puntare più alla qualità che alla quantità può davvero fare la differenza e perché solo con un’interazione ragionata e curata ci si può ritrovare ad avere gli occhi puntati addosso. E ricevere sguardi ammirati.

    2) “Poco ma buono” perché quelli che “sanno esattamente cosa non sanno fare bene” e “concentrano i propri sforzi per far emergere il valore più puro della loro idea” sono quelli che hanno compreso che prima ancora che cercare un pubblico è necessario trovare qualcosa da offrire al proprio pubblico. Fosse anche solo Una Cosa. Purché sia Una Cosa degna di una lettera maiuscola. E questo Qualcosa non è possibile trovarlo se non si ha conoscenza e coscienza dei propri limiti e dei propri punti di forza.

    3) “Pochi ma buoni” perché essere “per tutti” è il miglior modo per non essere davvero per nessuno e perché nell’affannosa ricerca del modo migliore per piacere a tutti spesso ci si dimentica di prendere fiato e controllare se si piace ancora a se stessi.

    Punti interessanti quindi e il punto 5, in particolare, è il mio preferito: questo tuo invito a “essere diversi” mi ha colpito anche durante la lettura del tuo ebook ed è stato un piacere ritrovarlo in questo articolo 🙂