Strategie di uscita dai social network

Ovvero: come perdere quasi 600.000 follower e vivere felici

Strategia di uscita social media
iStock.com/mikkelwilliam

(premessa: del gossip mi interessa poco. 🙂 )

Metti che sei un VIP sbarcato da relativamente poco tempo su Twitter.

Metti che parecchi tuoi fan -perlomeno una parte di quelli più a loro agio con il mezzo- decidano di seguirti in massa, decretando un’esplosione mediatica del tuo account.

In un certo senso, diventi alla fine l’apripista di una serie di personaggi più o meno famosi su altri mezzi (principalmente la cara vecchia TV) che decidono di cavalcare l’onda e il “nuovo” mezzo.

E poi, tutto d’un tratto, scompari.

Puff. Andato.
Cancelli l’account.
Diventi irreperibile.

Improvvisamente tutti i @reply a te inviati restituiscono una laconica pagina di errore. Si mobilitano portali, giornali e televisioni, con toni che vanno dalla mera curiosità al totale disastro. Hashtag vengono creati in tuo nome, altri ironizzato e urlano al complotto.

E tutto ciò ti fa pensare a quanto possa dirsi davvero controllabile la nostra presenza online.

A quanto possiamo, effettivamente, staccare la spina a un mezzo senza creare fratture o malcontento.
A quanto alla fine dei giochi dovremmo portare rispetto, alla nostra stessa presenza online.

A chi la segue.
A chi ne ha fatto un punto di riferimento.

Davvero è possibile generare così tanta attenzione, mettere insieme quasi seicentomila persone che leggono, scrivono e interagiscono con noi e da un giorno all’altro prendere armi e bagagli e chiudere tutto?

Ciò non vale solamente per il VIP di turno; in senso più ampio fa davvero riflettere su quanto sia arrestabile tutto il divertente gioco dell’essere online. Del come l’usare per un certo periodo di tempo uno strumento come i social media ci renda dipendenti da essi.

Non sempre è possibile staccare la spina con semplicità. Spesso, tendendo a considerare i numeri come, beh, soli numeri, ci dimentichiamo delle persone dietro di essi.

Quale credi possa essere la strategia di uscita migliore, VIP o no?

1. Non chiudere il tuo account

Pensa molto bene ai motivi che ti spingono a chiudere l’account. Poi pensaci ancora. E alla fine non farlo comunque. Ci sono parecchie buone ragioni per cui può tornare comodo non sparire del tutto ma metterla giù come un qualche tipo di “arrivederci”.

2. Indica chiaramente dove sei finito

Interessi cambiati? Meno tempo a disposizione? Capita a tutti prima o poi di dover rivedere le proprie priorità. La cosa peggiore che puoi fare nell’abbandonare un account su Twitter è non lasciare neppure un messaggio di “addio” (se così vogliamo chiamarlo) che motivi la desolata landa in cui il nuovo visitatore si è venuto a trovare. E che non riporti neppure di striscio dove hai deciso di proseguire la tua avventura online.

3. Tieni traccia

Ti interessa ancora rimanere informato di alcuni contenuti per te importanti? Imposta un semplice filtro sul tuo client di posta preferito, in modo che riceva e riconosca tutte le @menzioni ricevute dal tuo account per alcuni particolari utenti. Poi vivi felice.

Puoi anche filtrare menzioni e messaggi diretti per parole chiave per te importanti e legate ad ambiti che non vuoi comunque -attività sui social o meno- perdere di vista.

4. Anticipa i malumori

Con servizi come IFTTT è semplice non lasciare nulla al caso. Imposta una semplice ricetta su If This Than That in grado di accogliere (e anticipare nelle domande) tutti coloro che decidano più o meno coscientemente di seguire il tuo account.

Ricorda, non tutti gli utenti visitano il tuo flusso di tweet prima di iniziare a seguirti. Lasciando aperto un account del tutto o in parte disabitato potresti iniziare a generare un “nuovo” malcontento da parte di chi, ignaro di tutto, inizi a seguirti sulla base di menzioni o contenuti precedenti.

Imposta un messaggio di semi-benvenuto per ogni nuovo follower, spiegando perché non fai più uso del tuo account e come può oggi entrare in contatto con te nel migliore dei modi. Non sottovalutare la potenza di comunicazione rimasta a un account con anche solo qualche migliaio di follower.

Solo numeri

Davvero è possibile decidere di fare a meno di mezzo milione di follower solo perché, qualunque siano le motivazioni, è giunto il momento di staccare la spina?

Stiamo parlando di numeri simili a impressioni pubblicitarie, paragonabili a spazi e visibilità televisiva “un po’ per tutti” o di qualcosa di molto più importante e suscettibile? Di utenti, di persone che improvvisamente si sentono tradite e usate come semplici numeri?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

3 commenti

  1. Penso che se crei un tale seguito di persone (perché di persone si tratta, prima che followers) qualcosa glielo devi, soprattutto perché loro hanno dato molto a te. Ovviamente nulla da discutere sulla scelta di abbandonare un social (in favore di un altro appena nato? Vedi FaceSkin), ma sicuramente un messaggio di spiegazioni non costa nulla.
    Alla fine però prevale la logica virale, in quanto la non-presenza di Fiorello su Twitter ora fa più notizia della sua presenza, per quanto seguitissima.

  2. Il migliore modo di chiudere un canale Twitter con successo è quello di incanalare tutto verso un blog personale. Cosa c’è di meglio? Della serie, “I migliori con me” 😀

  3. Twitter ha un vantaggio enorme per i VIP:
    puoi scrivere quello che vuoi, in pochi caratteri, senza ulteriori approfondimenti.
    Scrivere un post vuol dire argomentare, creare, rivedere, correggere e soprattutto PENSARE.

    Molti VIP non sono spesso in grado di articolare un pensiero compiuto e quindi 180 caratteri bastano.
    Anche perchè il tipico tweet del “sto facendo questo” coniuga immediatezza e superficialità.