Può un progetto nascere (e sopravvivere) senza un blog?

Stralci di discussioni

Lanciare un blog per un nuovo progetto

Se ricordi, qualche tempo fa il buon Julius ha coinvolto me e Mirko D’Isidoro in quella che sarebbe stata la puntata pilota del progetto Vita Da Freelance.

Durante quell’ora e mezza di chiacchierata a ruota libera sul mondo dei liberi professionisti, degli imprenditori e della paura nel fare in grande passo dal posto fisso al posto-che-voglio-io, è saltata fuori una domanda che vale la pena riportare qui.

“Può un qualsiasi progetto, soprattutto se quello legato a un singolo professionista, nascere e sopravvivere senza un blog?”

Con la quantità di informazione che ormai siamo abituati a processare quando ci interessiamo a una nuova startup, un nuovo progetto collaborativo, un nuovo portale o un qualsiasi nuovo prodottino, è ragionevole pensare di poter fare a meno di un blog per comunicare con il proprio target?

Basta, in questo senso, un canale DEM?
O una pagina Fan su Facebook o Google Plus?

Intendo, a coltivarle da zero, eh.
Senza alcuna visibilità pregressa, che altrimenti il gioco è troppo facile.

Tu che ne pensi?
Si può fare a meno di un blog?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

14 commenti

  1. Ciao Francesco ottima domanda
    io credo che, escludendo alcune categorie, il blog serva proprio a tutti i progetti, e ospitando io ogni venerdi delle startup, mi accorgo di quanto non ne capiscano l’efficacia e le potenzialità.

  2. Sì, assolutament si può fare. Ne conosco di persone che hanno realizzato GRANDI progetti, senza avere blog aziendali o personali 🙂

    1. Concordo anch’io. Basta avere altri canali per prendere clientela come conoscenze, contatti, passaparola, ecc…

  3. Aggiungo il mio contributo visto che nell’intervista di cui hai accennato nel post, (assolutamente da rifare, mi è piaciuta un sacco) ho parlato del mio progetto in fase di sviluppo.

    Sembrerà strano a molti, ed io stesso prima di iniziare, avevo delle perplessità. Invece mi sono dovuto ricredere.

    Partire con un progetto che parla ad una ristretta cerchia di persone che hanno un problema comune, senza per forza lanciarsi con un blog, è stato per ora, un buon successo, quasi inaspettato.

    Per spargere la voce e aumentare la mia brand reputation, non ho usato un blog ma altri strumenti social di condivisione, (non solo facebook e twitter), oltre che la stessa lista di persone iscritte al mio sito.

    Anche se il traffico che arriva da google è minimo (non si parla di grandi numeri, per ora sono solo poche decine di persone, atterrano sulla mia landing), la percentuale di iscritti che lasciano la propria email, è davvero molto alta.

    Che posso concludere da questa mia esperienza sul campo:

    1. Creare una landing page di qualità, dal design ai contenuti all’offrire risorse di valore gratis, funziona alla grande.

    2. Per evitare di fare grossi investimenti, prima di partire con un blog o un sito, più impegnativo in termini economici e di tempo, si può testare una landing ed una nicchia di mercato, per verificare se converte o meno. Se ci sono persone interessate, ok bene, altrimenti è stata una bella esperienza, ma non abbiamo buttato tempo e soldi inutilmente.

    3. La landing è un primo passo per intercettare un pubblico mirato, per creare il primo seguito di potenziali clienti e far capire di cosa loro hanno bisogno. Poi dalle informazioni raccolte, nel medio lungo periodo, si crea di conseguenza il sito/blog vero e proprio.

    Infatti il mio prossimo step sarà proprio questo, creare delle aree di valore, che andranno a sostituire l’attuale landing page. Lo scopo: aumentare in modo considerevole il traffico su google, gli iscritti alla mia lista e la mia brand reputation, per poi iniziare a vendere i miei prodotti e servizi su misura.

    Un percorso lungo, ma credo che questa sia l’unica vera strada perseguibile per crearsi un business online.
    Francesco, spero di aver approfondito meglio e risposto alla tua domanda ;).

  4. A me piace sempre dire che il blog “amplifica” il valore del progetto: se il valore è zero, potete avere il blog migliore del mondo ma non servirà a nulla…

    Aggiungiamoci pure che, se il team è molto “tecnico”, è fortissimo il rischio di spendere preziose risorse in cose divertenti o “facili” (creare un blog in WP al giorno d’oggi è questione di minuti) piuttosto che in “sostanza” (il core business del progetto).

    È un po’ come la band che decide di sfondare e diventare famosa, ma il chitarrista (che magari fa il programmatore) perde più tempo a fare e gestire il blog che a studiare le canzoni… un disastro!

  5. Io ho un canale youtube e sono uno youtuber partnerizzato. Il blog lo seguono in pochi ma siccome i miei iscritti sono, per così dire, affezionati, ho trovato il modo di farli inserire nel blog creando una serie anche sul blog (tratto videogames let’s plays).

    Sono intorno ai 2100 iscritti sul tubo e solo 34 sul blog, ma ho altre idee per farlos eguire e tenerli “attaccati” al mio progetto su youtube non facendoli stare su youtube.

  6. Credo proprio che non sia indispensabile un blog sopratutto per le tipologie di attività più “tradizionali”.
    Credo anche che in alcuni casi possa essere molto più efficace una pagina facebook o un account twitter.
    Un saluto

  7. Interessante domanda, ed illuminante video…

    In effetti è ciò che mi sto chiedendo da qualche tempo: sicuramente il blog è molto utile, ma è davvero così indispensabile, oppure fa parte di un nostro schema oramai così consolidato che facciamo fatica a concepire alternative?

  8. Credo anch’io che dipenda da che attività si tratta però penso che un sito web o blog sia un buon mezzo per far conoscere al meglio le attività,servizi etc che si propone.
    Soprattutto nel caso del libero professionista, se si parte da zero (nè sito, nè clienti etc)…conviene davvero aprire solo un canale social?