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Come parlare la lingua dei tuoi lettori

Parla più forte, non ti sento

Scrivere contenuti migliori sul tuo sito
iStock.com/PIKSEL

Dai uno sguardo al tizio qui sopra.
È l’immagine perfetta di alcuni blogger là fuori.

Blogger così impegnati nel voler fare content marketing, da dimenticarsi di farlo usando la stessa lingua dei destinatari. Così ansiosi di scrivere qualcosa da non concentrarsi sull’essere, effettivamente, capiti.

Prima o poi capita a tutti. Trovi una buona idea, coccoli la traccia a lungo arrivando a definire un buon articolo, ritocchi e modifichi quanto necessario. Infine pubblichi. Da lì, il silenzio, sui social e tra i commenti.

Cosa è andato storto?

Forse, semplicemente, non stai più parlando la stessa lingua di chi ti legge.

Quando si cura un blog, soprattutto se si è particolarmente esperti di un tema, è un attimo arrivare a considerare erroneamente i propri lettori come suddivisi su soli due fronti: quelli di alto profilo, esperti come te e quelli di profilo più basso, incuriositi ma ancora per nulla padroni dell’argomento.

Ed è sbagliato. Tanto.

Così facendo, portiamo il nostro stile (e le parole che usiamo per renderlo concreto) a distaccarsi progressivamente dai modi e dagli approcci con cui le persone, quelle davvero coinvolte, discutono nella loro quotidianità.

Rimediare, tutto sommato è semplice e richiede due step.

1. Rileva e tieni d’occhio il tuo target

Hai a disposizione almeno quattro strumenti fondamentali.

  • Hootsuite, per definire ricerche continue attraverso i social e averle a portata di mano in un solo colpo d’occhio;
  • Mention, altro strumento per monitorare in maniera ancora più precisa parole chiave e sentiment sui social. Ottimo anche per la lingua italiana e solo leggermente più costoso di Hootsuite quando i volumi di ricerca diventano notevoli. Dispone di un piano gratuito.
  • Google Alert, storico strumentino di Google atto a tenere d’occhio l’occorrenza di temi sulla rete tutta. Ne ho scritto una guida all’uso avanzato tempo fa ed è ancora assolutamente attuale.
  • Feedly, per monitorare blog e fonti RSS di diverso tipo. Utilissimo in particolare per le sezioni di forum di settore. Spesso è semplicemente possibile aggiungere a Feedly l’indirizzo del forum in questione (o della sezione interna) per vedersi la fonte aggiunta senza problemi.

Non che tu debba usarli tutti, capiamoci. Puoi anche tranquillamente trovarti un sito, social, blog o forum molto visitato e farne la tua lettura quotidiana, tuttavia con gli strumenti di cui sopra si fa prima e si copre un volume maggiore e ben più focalizzato. 😛

Con i primi tre, identifica insieme parole chiave ben precise e keyword a coda lunga che mettano alla prova la tua conoscenza di termini e forme verbali che, nel concreto, dovrebbero essere usati dai tuoi lettori.

2. Diventa una spugna

Assorbi. Tutto.

Analizza la forma con la quale vengono descritti i problemi e i desideri del tuo target. Su quali temi si torna più spesso? Con quale forza e con quale tono? L’obiettivo in questo caso è cogliere l’occorrenza di nuove keyword, abbreviazioni, nuovi nomi (brand) e più in generale comprendere la forma di una nicchia dal lato di chi legge, smettendo i panni di chi poi dovrà scriverne.

Richiede tempo: non avere fretta. Considerala una piccola attività zen, non solo fondamentale per costruire titoli più efficaci, ma in grado di donarti maggiore sensibilità per scrivere contenuti migliori.

Parla come mangi

Parlare la lingua dei propri lettori è molto più difficile di quanto sembri.

Talvolta finiamo per considerare la conoscenza media di chi ci legge fin troppo alta (ritenendoci l’esperto tra gli esperti), finendo per partire troppo spesso in voli pindarici che interessano a pochi e sono molto, molto lontani dai problemi concreti delle persone che cerchi di colpire.

Mai capitato?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.