Ecco ciò che davvero conta nell’analizzare i tuoi dati di traffico

Un approccio migliore

Come analizzare traffico utenti
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Sai, molto del lavoro che mi capita di fare su progetti già ben avviati riguarda l’analisi periodica dei dati che questi stessi progetti macinano dietro le quinte.

Google Analytics, in questo, ha dato una grande mano a tutti quei consulenti che possono oggi auspicare -beh, entro un certo limite- una pur minima qualità e quantità di base sui dati raccolti. 😛

Il fatto è che pure quando questi dati sono già in mano al cliente, arrivare a trarre da essi delle buone domande è tutt’altro paio di maniche.

Abbiamo già parlato in passato di come dovresti stabilire le metriche con cui valutare i tuoi dati di traffico prima di andare a immergere la testa in decine di tabelle e report.

In questo, l’aspetto più importante si sintetizza forse in: interpreta le falle, più che i successi.

Mi spiego. Più che reiterare o potenziare ciò che già sta funzionando, in un progetto avviato ha molto più senso andare a scovare ciò che non sta funzionando affatto. Così da poter lavorare in maniera certosina -spesso creativa- nel tappare le falle dove queste già oggi vanno a incidere sui risultati.

Tracciare un obiettivo con canalizzazione, in Google Analytics, serve esattamente a questo. Hai definito un obiettivo che si completi alla pagina “Grazie” e immaginato il migliore percorso tramite cui questa venga raggiunta? Ottimo. Ora, senza soffrire troppo, indaga gli abbandoni di ogni singolo step a ritroso per capire non tanto perché chi raggiunge l’obiettivo lo fa, quanto piuttosto perché chi fugge da esso sia stimolato a farlo.

In tutt’altro ambito, nell’incrementare le pagine per visita non chiederti semplicemente come aumentare l’interazione sulle pagine più visitate del sito (proponendo maggiori stimoli a fondo post o incrementando la precisione dei contenuti). Chiediti invece quali pagine stiano generando il maggior rimbalzo e perché lo stiano facendo. Una piccola ma efficace modifica in questo secondo ambito può risultare estremamente più potente. Con un po’ di fortuna, persino meno costosa.

Gli esempi possono essere molti. Spesso ci dimentichiamo di come ogni progetto in rete goda dell’attuale visibilità non soltanto grazie ai contenuti più visitati, la cosiddetta “testa grossa”, ma anche e soprattutto grazie a …tutto il resto. Quella “coda lunga” di contenuti che dietro ad essi accolgono e coccolano, nel loro insieme, una notevole quantità di utenti.

Sarebbe sbagliato, quantomeno controproducente, dimenticarsi di essi. Nei semplici grandi numeri, un’approccio creativo nel tappare una piccola falla ripetuta un’enormità di volte può risultare dirompente.

E dopotutto, avere una chiara visione delle debolezze del proprio progetto, soprattutto quelle nascoste e meno piacevoli da indagare, ci permette un po’ di sana autocritica. Il che non è mai male. 🙂

Quanto spesso hai ragionato con un’impostazione rivolta al tappare le falle, prima di ogni altra cosa?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

2 commenti

  1. Interessate articolo Francesco. Molto spesso le persone rimangono semplicemente a guardare l’ andamento delle proprie visite e ad ammirarlo compiaciuti di se stessi.
    Non capiscono invece, che se c’è qualcosa di positivo, può essere interpretato meglio e applicato anche ad altri contenuti del sito stesso.