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Affermarsi in una nicchia – la storia di portale australia

Un guest post di Antonino Loggia

Affermarsi in una nicchia - la storia di portale australia
©Petr Kratochvila/Shutterstock.com

Scriviamo spesso di come trovare la giusta nicchia e di come coltivare la prima cerchia di lettori davvero interessati al nostro progetto. Ma cosa succede esattamente, giorno dopo giorno? Oggi ce lo racconta Antonino Loggia, creatore Portaleaustralia.com.

Ciao, mi chiamo Antonino Loggia: anche io come te, sono un lettore di FrancescoGavello.it e oggi ti spiego come, grazie anche ai consigli di questo blog, sono riuscito a trasformare il mio piccolo sito nel principale punto di riferimento per chi vuole trasferirsi in Australia.

Come scegliere una nicchia?

Per me si è rivelato piuttosto facile: era il 2012 quando decisi di cambiare vita e andare a vivere in Australia, con la decisione di cedere il mio e-commerce e relativo business; un’attività nel campo dell’editoria e self publishing. Attività in cui cui – per inciso- avevo sempre avuto un programmatore che lavorava a tempo pieno sul CMS (sviluppato internamente): cosa che si è rivelata un grosso sbaglio visto tutto il mio business era incentrato sul mio partner e sopratutto sui suoi tempi, lenti, lentissimi.

Iniziando a cercare informazioni sulla terra dei canguri, devi sapere che qualche anno fa non avevo nemmeno idea che qui le stagioni fossero invertite. Trovai una serie di notizie fuorvianti e errate, spesso addirittura tradotte semplicemente dai siti inglesi con …Google Translate.

Insomma, una nicchia vergine quella dell’Australia: qualche forum, vecchio di anni e qualche piccolo blog personale. Mi scocciava davvero molto il fatto di leggere una notizia su un forum, vederla smentita su un altro sito e ancora esaltata su un altro. Insomma, c’era molta disinformazione.

Ecco quindi che quando trovavo una notizia reale e di valore cercavo di condividerla sui social. Ma non era abbastanza:

  • alla maggior parte dei miei amici non interessava l’Australia
  • quel sito rischiava di andare offline nel breve periodo o ancora mi sarei dimenticato di quel link

Ecco quindi, in quel pomeriggio dell’aprile 2013, l’idea di aprire un blog sull’Australia. Nella scelta del dominio mi sembrò importante attribuirgli il nome di “Portale”. Portale Australia.

Un nome che, per quanto azzeccato sulla terra dei canguri, si è rivelato un grosso ostacolo nel tempo, per ragioni che ti rivelerò tra poco.

Comunque, scottato dai CMS casalinghi e senza conoscenza particolare di quelli open source, digitai qualche parola chiave del tipo “come fare un blog” e indovina un po’ chi mi apparì per primo? Il signor Gavello 🙂

Quindi, grazie ai consigli di Francesco ho avuto la fortuna di evitare Joomla, scegliendo in primo luogo WordPress, Da quel punto in poi, avrei dovuto studiare passo passo come procedere nello sviluppo del sito. La cosa non si è rivelata propriamente facile, visto che per lo più ho fatto di testa mia, sbagliando e pagandone le conseguenze.

Come mi sono trovato in una nicchia selvaggia come l’outback

Ed eccomi, col mio primo blog WordPress nuovo di zecca a scrivere un articolo che avrebbe dovuto avere solo e semplicemente un senso: dare informazioni serie, tangibili e a lungo termine sull’Australia.

Informazioni prese da una serie di incroci quali:

  • guide e manuali
  • siti in inglese (per le traduzioni mi ha aiutato una carissima amica, visto che io inizialmente non ne sapevo una parola)
  • chat con persone che già vivevano in Australia
  • telefonate a chi era tornato dopo avervi vissuto a lungo

Il mio primo articolo (quasi 800 articoli fa) voleva solo parlare della geografia australiana, molto in stile National Geographic.

La cosa fondamentale che voglio oggi spiegarti è che per i primi articoli non avevo la minima intenzione di andare ad utilizzare strumenti come il Keyword Planner di Google o fare delle ricerche di nicchia specifiche. La cosa sorprendente è stata che da quel primo articolo, condiviso poi sui social, ho iniziato a ricevere richieste di contatto di altri ragazzi che si stavano preparando a partire o che comunque erano molto interessati alla vita Down Under, tanto che la mia casella  – che dopo aver venduto l’attività editoriale, era popolata solo da spam – cominciò a riempirsi di nuovo di messaggi interessanti e certi giorni ricevevo addirittura 40 email. Messaggi ai quali, capii, non avrei potuto rispondere sul lungo periodo: la decisione (azzeccatissima) di creare un forum stava prendendo senso:

  • tu mi fai una domanda
  • io ti do una risposta quanto più completa e affidabile possibile

In questo modo, a tutte le altre email future avrei semplicemente inviato un link di riferimento e questo, seppur pesante all’inizio per la strutturazione della prima risposta, mi ha portato a risparmiare notevolmente del tempo sul lungo andare.

Per il forum mi sono affidato a vBulletin, piattaforma professionale che a oggi mi soddisfa appieno e che nel mio caso ha quasi 4.000 utenti registrati e 9.000 messaggi. Dai uno sguardo al mio primissimo post.

Quando informare diventa una passione

Ebbene, dopo una lunga ricerca sull’Australia (durata quasi un anno) mi trovavo finalmente pronto a partire con l’idea di mettermi in gioco in prima persona, filmando la mia vita di “ragazzo italiano che va in Australia” e condividerla in YouTube: non è stato per nulla semplice abbattere il muro della timidezza.

Come ben sai, un conto è scrivere nascosti dietro uno schermo con il tempo e la cura di scegliere le migliori parole, un altro è invece stare davanti ad una telecamera, sebbene per un ridottissimo pubblico. Se ci fai caso, credo di essermi un po’ sciolto tra il primo video e l’ultimo, girato qualche settimana fa:

Il canale YouTube mi ha dato una grande spinta: devi infatti pensare che la maggior parte delle persone oggi non ama realmente leggere. Soprattutto quando il tuo pubblico è in movimento, questo ti darà la possibilità di esprimerti in un video e a oggi sono circa 3.000 gli iscritti al canale.

Ma dove lo trovo il giusto target? Che casino ho fatto col nome!

Oltre al canale, una buona visibilità quando ancora non ero consistente in SERP mi è stata data da gruppi Facebook di riferimento.

Un gruppo è una risorsa speciale. Questo perché, se ricordi, all’inizio dissi che condividendo sul mio profilo gli articoli ai miei amici non interessavano e il  motivo è semplice: non tutti usano Facebook allo stesso modo per ottenere gli stessi risultati. Per questo esistono i club e i gruppi Facebook a mio avviso sono dei veri e propri club dove hai la fortuna di trovare filtrato esattamente il tuo target.

Il giusto target poi, con il tempo, mi ha potuto trovare anche grazie a Google (per questo ovviamente c’è un discorso di SEO che non possiamo affrontare oggi in un solo post) e il più potente dei passaparola.

Una cosa importante che sicuramente cambierei oggi? Il nome. Che senso ha parlare di lavandini su un sito che si chiama Portale Australia? Lo stesso senso che avrebbe il parlare di cambiare vita e vivere all’estero, ma è proprio quello che ho fatto.

In pratica dopo circa un anno, guardando alla mia crescita, mi sono reso conto delle due cose che volevo trasmettere col mio sito:

  • “Se puoi sognarlo, puoi farlo”
  • “Cambiare vita è possibile”

Tuttavia, il fatto di avere un sito con un nome così specifico, seppur in linea con il target, mi ha portato (quasi) all’idea di spezzare in futuro il sito in due distinti portali. Errore! A mio avviso, bisogna sempre e solo focalizzare i propri sforzi in un unico sito e raggruppare tutti i contenuti sotto un unico dominio. Certo, ricordandosi di non allontanarsi troppo dal tema principale.

Scrivere che noia o scrivere che passione?

Nel mio caso, essendo ex editore e tentato autore, scrivere è la mia grande passione di sempre, anche se nel tempo ho dovuto chiedere l’aiuto di consulenti esterni e imparare a fare i conti con l’ottimizzazione degli articoli per i motori di ricerca. Nella giusta misura ovviamente, visto che la chiave delle mie visite tutt’ora sono convinto sia la qualità degli articoli.

Devo ammetterlo, da quando ho iniziato a collaborare con delle bravissime copywriter le visite si sono impennate ancora di più.

Scrivo perchè mi piace. Nonostante tu possa andare su siti come Fiverr e trovare persone disposte a scrivere per te sul tuo blog, io personalmente sono contrario; prendere una persona che non è del settore (e ti assicuro che non è facile trovare qualcuno del settore) ti espone a rischi enormi. Non potrei mai permettermi – come fanno tanti altri siti – di trovare scritto sul mio sito “Hey, Sidney è la capitale dell’Australia“.

Ps. Si scrive Sydney. E la capitale è Canberra. 🙂

Inoltre quando scrivo è perché ho voglia di condividere contenuti, di farli conoscere. Il mio scopo principale non è vendere a tutti i costi o stare maniacalmente attento al tasso di conversione (sebbene, beh, aiuti con le spese!).

Con il tempo ho semplicemente scritto sul sito che se a qualcuno avrebbe fatto piacere scrivere, mi avrebbe potuto contattare. Così ho avuto il piacere di far scrivere ad altre persone preparate (questo dopo due anni dall’apertura) e il riscontro in termini di visite è stato molto positivo: si possono raggiungere ancora più nuovi utenti con le giuste connessioni, visto che l’autore e gli amici dell’autore saranno maggiormente inclini a condividere sui social.

Quanto ho guadagnato con Portale Australia?

Ho provato Google Adsense, ma non ne valeva la pena. Sporcare le pagine del sito per qualche centinaia di euro al mese non era ciò che volevo: ad oggi sto provando le affiliazioni, ma la strada è ancora lunga.

Quello che mi ha sicuramente portato un ritorno è stato la realizzazione di una struttura offline in grado di supportare il sito. In un solo anno, con il mio business partner abbiamo aiutato gratuitamente circa 4.500 ragazzi italiani, guadagnando sulle royalty sui vari servizi che questi ragazzi hanno scelto (come ad esempio apertura del conto corrente, la loro assicurazione, i corsi di studio, …).

Sto lavorando da mesi ad un “libro mastro” sull’Australia che lancerò nei primi del 2016 e prevedo che mi porterà anch’esso un buon ritorno economico, visto che in due anni ho raccolto circa 26.000 iscrizioni alla newsletter di utenti potenzialmente interessati ad approfondimenti di questo tipo.

Un piccolo ma diabolico trucco per la gestione delle newsletter che mi ha permesso di raccogliere parecchi iscritti è stato l’uso di un plug in che lavora in questo modo: quando l’utente vuole uscire dal sito web, si attiva un pop-up che dice “Iscriviti alla newsletter per ricevere gratuitamente tantissimi contenuti”.

Il plugin in questione si chiama WP Subscribe Pro, che ho collegato a MailChimp. Un contenuto molto efficace è un contenuto che realmente possa servire all’utente e che non necessariamente deve essere un articolo di 10.000 parole, come ad esempio la scheda pre-partenza delle cose da fare prima di andare in Australia o altri.

Non ho mai gestito la newsletter con vera regolarità per mancanza di tempo. Qui in Australia faccio il pizzaiolo e purtroppo alcune settimane davvero non riesco a trovare il tempo o la forma mentis per scrivere. Ad ogni modo le newsletter che invio sono strutturate solitamente in tre parti, ovvero:

  • un aggiornamento su di me in Australia, che di solito comincia con “Ciao, come stai? Qui a Sydney è cominciata la primavera …molti locali stanno cercando personale …ci sarà un grande evento”.
  • un link a una lista o a una guida completa come ad esempio “Vivere a Sydney: 10 cose che non sapevo”
  • due o tre link alle discussioni in voga del forum Australia

Ringraziamenti e siti utili

Il web è pieno zeppo di articoli su WordPress, su come fare questo o come fare quello, ma i pochi siti di infinito valore che ho nei preferiti e che mi hanno realmente fidelizzato sono quello di Francesco Gavello, Dario Vignali, Robin Good (Master New Media), Andrea Giuliodori (Efficacemente) e Davide Pozzi (Tagliaerbe).

Antonino Loggia

Antonino Loggia

Fondatore di uno dei primi self publishing in Italia, blogger per passione. In Australia dal 2013 come Junior Chef e Pizzaiolo, fonda Portale Australia per raccontare la sua avventura nella terra dei canguri e fornire informazioni tangibili e concrete a chi vuole cambiare vita e trasferirsi all'estero avendo chiaro che "Se puoi sognarlo, puoi farlo".

5 commenti

  1. Complimenti Antonino per il bell’ articolo, molto utile e dettagliato.
    Ho preso nota di molti suggerimenti che hai fornito.

  2. Articolo interessante, anche io sono sempre alla ricerca di nuovi spunti per i miei siti.
    Ho una domanda da porti:
    perche dici che bisogna sempre e solo focalizzare i propri sforzi in un unico sito?
    A volte non può essere piu utile dividerli per focalizzarli meglio entrambi?

  3. Fantastico, tra l’altro quella del turismo è una delle nicchie più complesse in assoluto in cui posizionarsi. Antonio, ma fai ancora il pizzaiolo, oppure ora ti concentri solamente sulla tua attività online? 🙂

  4. Articolo utile, è stato molto interessante leggere la tua esperienza.
    Vorrei sottolineare come oggi, non esistendo più un reale mercato di massa, sia fondamentale scegliere una propria nicchia (si è passati appunto da un mercato di massa a una massa di mercati)