5 tipi di blocco dello scrittore (o: del perchè non stai pubblicando il tuo articolo)

Procrastinare

Trovare la giusta ispirazione per il proprio blog
Vee O/unsplash.com

Si parla spesso del blocco dello scrittore. Quel momento in cui tutta la spinta creativa si infrange contro a un cursore lampeggiante, facendoci dubitare delle nostre capacità.

La realtà è che il blocco dello scrittore è soltanto il cappello sotto al quale vengono raccolti diversi modi di procrastinare. Momenti in cui ognuno di noi rischia di arenarsi in maniera più o meno precisa.

Eccone cinque.

1. Mancanza di idee

Capirai, dice il lettore. È il più comune, ma non il più difficile da superare. Trovare la giusta ispirazione è la base -anche se come vedremo non basta- per rendere concreto il tuo prossimo articolo.

Sai, per me funziona molto poco staccare la spina, leggere o fare due passi. Sono le risposte più comuni ma per me, semplicemente, non hanno mai dato grandi risultati. Se non quelli di aumentare l’ansia sul lavoro ancora da svolgere. 😛

Invece, rileggo vecchi commenti. Inizio a riscrivere un articolo in archivio. Sfoglio qualche raccolta fotografica. Tutto ciò mette il cervello (il mio, almeno) in writing mode. Da lì in poi è tutta discesa.

2. Recupero delle fonti

Tuttavia, molti professionisti che seguo si arenano su questo secondo tipo di blocco. Hanno un’idea e le competenze per metterla nero su bianco, ma pensano che il loro articolo potrebbe essere migliore se disponesse di fonti. Più fonti. Fonti che non riescono a trovare.

Ora. Le fonti sono cosa buona e giusta e dovresti farne uso qualora ti sfiorasse anche solo il dubbio circa l’autorevolezza di ciò di cui stai scrivendo. Il problema è che venendo a mancare alla base uno strumento per organizzare fonti e letture, come Feedly, si entra in un loop senza fine.

Qual era quel link?
Ah, già. Meglio pensarci su.

3. Gestione della Storia

Altro tipo di blocco piuttosto comune a chi non ha mai gestito un blog. L’idea c’è, le fonti pure ma non sappiamo come rendere tutto questo un articolo costruito a puntino e scorrevole da leggere. Manca ancora la Storia con la “S” maiuscola.

Scrivere su un blog significa in effetti avere a che fare con la regola dell’80/20. Fatto 100 il totale dello sforzo applicato allo scrivere, l’80% iniziale (ideazione e recupero delle fonti) porta il 20% del risultato e il restante 20% (costruzione di una buona storia e ultime correzioni) ne genera l’80%. È tutto qui.

Un metodo che puoi mettere in pratica in ogni momento libero è imparare a visualizzare il tuo articolo, ancora prima di scriverlo. Funziona.

4. Sindrome da quadro mai finito

Quante bozze hai in archivio in questo preciso momento?

Per molti blogger, il rischio è quello di arrivare a compiere l’80% dello sforzo, costruendo un post piuttosto-buono-ma-ancora-meritevole-di-riflessioni, e di lasciarlo, hem, marcire in bozza.

La sindrome da quadro mai finito. Ancora un ritocco. Solo uno. Un link. Una revisione al paragrafo. Fino a quando ti ritrovi con 50 bozze in archivio e solo una manciata di articoli pubblicati.

Tutto ciò che i lettori non vedono, non esiste. Il desiderio di perfezione è il tuo principale nemico.

5. (In)Costanza

Sai cosa segue il blocco dello scrittore? La paura di non avere la costanza per mantenere la promessa fatta ai propri lettori una volta finalmente premuto “Pubblica”.

Così, quando finalmente l’articolo è pronto, semplicemente procrastiniamo. Attendiamo di essere certi di disporre di, uh, nuove fonti, nuove idee, nuovi spunti. Per non lasciare poi l’utente a bocca vuota con un solo, pur ottimo, contenuto.

La procrastinazione è il nostro metodo preferito di autosabotaggio. 😛

Qual è il tuo blocco?

Manca qualcosa?
Con quale tipo di blocco ti senti più affine?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

7 commenti

  1. 6) Il Tempo

    Concordo con tutti gli altri punti, purtroppo a volte anche avendo creatività e costanza, il tempo può diventare un brutto nemico, soprattutto per coloro che magari sono impegnati su più pronti, lavorano, studiano, etc.

    Sui punti 4 e 5, meglio non crederci! E’ come una sorta di masoschismo, tanta fatica e lavoro, per poi arrendersi e non arrivare in fondo. Mai arrendersi!

  2. Nel nostro caso il problema è che spesso ci ritroviamo a scrivere “le stesse cose”, per la natura stessa degli argomenti trattati. Non è facile rimescolare in continuazione le carte!

  3. Ciao Dany, stavo per scrivere un commento simile al tuo. Noi operiamo in un settore legato alla salute e vorremmo fornire informazioni utili, ma sembra che su internet ci sia già veramente di tutto. Allora abbiamo provato a spostare l’attenzione sul nostro punto di vista circa gli argomenti che trattiamo, sperando che Google e gli utenti siano sensibili a questa condotta. 🙂