5 consigli per cavalcare l’onda del traffico

flickr.com/photos/abnelgonzalez

Ovvero “Perché accidenti le persone dovrebbero leggere i miei post? Cinque considerazioni su blogger, utenti e reazioni all’hype.

Quante volte vi hanno già detto che ci sono in giro più di 133 milioni di blog? Tante, troppe credo.

Il fatto è che si tratta effettivamente di un bel numero, anche contando la relativa giovinezza del fenomeno.

E se pure dovessimo validarne solo la metà, escludendo dal conteggio tutti quelli che vengono ciclicamente trascurati e abbandonati, ne rimarrebbe sempre una bella cifra.

Certo Technorati scatta un’istantanea a livello internazionale e verrebbe da pensare che perlomeno per chi blogga nella lingua di Dante la situazione possa essere un pochino, come dire, ridimensionata.

Parlare di dimensioni ci serve però solo per introdurre una domanda: “Se il blogging non è più la novità del momento, e la blogosfera è così smisuratamente grande, cosa può portare un utente medio a leggere proprio i miei articoli?

1. Essere i primi

Arrivare per primi sulla notizia è sicuramente un gran bel vantaggio.

E’ quanto discutevamo qualche giorno fa riguardo al fare newsmastering: Sfruttate l’onda della novità per portare a voi potenziali nuovi lettori. Rimanete sempre sul pezzo consultando frequentemente una buona dose di fonti attendibili e arrivate semplicemente prima degli altri con un ottimo post sull’argomento.

Controindicazione: non appena tutti gli altri si accorgono della novità, è finita la pacchia. Vi ricordate tutte le news che sono rimbalzate riguardo alla videochat di Gmail? Ecco, vi siete fatti un’idea.

2. Non essere i primi ma avere lo stesso qualcosa da dire

Tutti stanno correndo dietro alla news dell’ultimo minuto? Superate con scioltezza la curva dell’hype iniziale ed arrivate a postare con un elegante ritardo di qualche settimana.

Avete letteralmente un nuovo mondo di fronte a voi:

  • Proponete una nuova visione critica e raccogliete i migliori post sull’argomento già pubblicati da altri
  • Realizzate un’intervista
  • Scrivetene la migliore recensione sino ad ora vista
  • Effettuate un test comparato rispetto a qualcosa di simile già presente sul mercato

Controindicazione: Quanto saprete essere immuni all’hype? Davvero riuscirete ad evitare di postare qualcosa giusto per “essere presenti anche voi?”

3. Tirare in ballo altri blogger

Probabilmente il modo più spontaneo di portare altre persone sulle vostre pagine è quello di allacciare una discussione. Dopotutto a nessuno piace il blogging auto promozionale ed egocentrico.

Citare, linkare e discutere (e poi ricominciare da capo) è l’anima più pura della blosfera e genera facilmente un effetto a cascata su chiunque abbia a che fare in qualche modo con l’argomento trattato.

In sostanza, se il modo migliore per avere un’opinione altrui è chiederla, il modo più elegante di chiederla è un semplice link a ritroso.

Controindicazione: Le persone fiutano in fretta quando cercano di venire adescate da link piazzati ad arte solo per ottenere un commento in più. Non abusatene e cercate la discussione, non numeri e statistiche.

4. Avere ragione

Un buon modo per essere letti è semplicemente quello di avere ragione. Eh già, ma non solo.

Purtroppo nel web in molti hanno ragione riguardo a molte cose, e per emergere dovrete avere più ragione di tutti gli altri. Se state scrivendo una guida, non scrivete solamente una buona guida. Scrivete invece la più dannatamente buona guida galattica sull’argomento in questione. E via di questo passo.

Controindicazione: Vi servirà del tempo. Un sacco di tempo. E molto più impegno di quanto crediate. E ho già parlato della vastissima competizione alla quale vi troverete di fronte?

5. Non avere ragione. O quasi.

Beh, forse non è che avete torto in senso assoluto. E’ che state tirando fuori dal cassetto il tipico “pensiero infuocato della morte®” che una volta pubblicato attira a sé più critiche che apprezzamenti.

Un’opinione contraria alla massa non è necessariamente un’opinione sbagliata, questo è certo.
Tuttavia dovrete essere pronti a supportarla e argomentarla, certi che se otterrà l’effetto sperato non passerà inosservata.

Controindicazione: Si rivela un biglietto che potete spendere pochissime volte e se non avete reali argomentazioni a supporto è una vera manna per i flamer.

Blogstar. Un discorso a parte

Ci tenevo a fare un appunto riguardo alle cosiddette blogstar. Utenti che diventano tutt’uno con le proprie pagine e che con il passare degli anni vengono associati così a doppio senso al concetto di blogging che quasi non importa più con quale tempismo essi arrivino sul pezzo o che opinione di esso abbiano.

E’ il nome che in questo caso vale da solo il prezzo della visita.

E’ un caso estremo, ma è innegabile che raggiunto un livello così elevato di popolarità quello che postate non sia più esattamente “al centro dell’attenzione” per i vostri visitatori. Lo diventate voi.

Controindicazione: praticamente nessuno è una vera blogostar e quelle vere si contano sulle dita delle mano di Eta Beta. Inoltre, essere in cima alla piramide crea un effetto “megafono” molto ampio per cui se è vero che le vostre parole arrivano prima e meglio, allo stesso modo possono rapidamente ritorcersi contro di voi se queste non sono realmente valide.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

11 commenti

  1. Veramente ottima questa lista! Sono particolarmente d’accordo con il 4° punto, anche se poi in realtà è quello che richiede più fatica.

  2. Assolutamente interessante questo post. Effetivamente mi chiedo sempre cosa può interessare o meno i miei (pochi ancora) lettori. Molti lettori sono di passaggio infatti, vedono il mio link da qualche parte e danno un’occhiata nulla di più. Molti non commentano proprio quindi non sai se il tuo pezzo è piaciuto e cosa hanno letto di preciso. Molti guardano solo la prima pagina, la sezione about e non approfondiscono oltre… I lettori fedeli sono pochi e sono quasi tutti blogger come me.
    Solitamente i post più letti sono anche quelli più frivoli: cinema, musica, eventi… L’italiano non ama molto acculturarsi sul web, piuttosto intrattenersi secondo me! Per questo cerco sempre di inserire qualche post di intrattenimento, però mi piace anche parlare di argomenti più specifici del mio campo di studio, verranno meno letti ma è una soddisfazione personale 🙂

  3. @ZioSteve: Già, consiglierei di fare molto bene i conti con la propria frequenza di posting nel caso si scelga questa strada 😉

    @Laura De Masi: Tecnicamente, mhhh, due. Se ben ricordo nel futuro Disneyano non si facevano grandi lavori manuali 😀

    @Lara: Credo che leggendo un post inconsciamente si cerchi un “facile” (molto tra virgolette) appiglio a qualcosa di già conosciuto e noto.

    I tempi sono ristretti, come spesso diciamo, ed è naturale che venga più spontaneo commentare argomenti leggeri rispetto a quelli più riflessivi. L’importante è non svendersi e continuare a bloggare su ciò che ci dà soddisfazione 🙂

  4. Finalmente sono in vacanza e ho tutto il tempo per leggere e apprezzare i tuoi articoli.
    Altro ottimo suggerimento.
    Fra… ma nn temi che qualcuno di noi ti sottragga PageRank?????
    Non starai dando troppi consigli????

    ehehehehehe buona giornata a tutti!

  5. Ottimo articolo Franceso, come sempre del resto!

    Io credo che, nonostante il gran numero di blog che affollano il web, ognuno possa trovare la propria strada da percorrere.

    La cosa più importante è cercare di creare contenuti realmente utili.

    Un saluto

    Stefano

  6. Ottimo!
    Quando si dice essere professionisti, neh? 😉

    Beh, credo che la strada indicata nel tuo precedente articolo relativo al NewsMastering sia quella più percorribile.
    Filtrare le notizie per creare contenuti basandosi anche su spunti creati dagli stessi lettori è, a mio modesto parere, l’unica via possibile per un blogging utile.
    D’altronde chi meglio del blogger sa cosa vogliono leggere i propri lettori.
    L’audience va seguita, diretta, invitata, ascoltata…no?
    La sete di conoscenza non è mai troppa e come tu stesso affermi nella risposta a Lara, un lettore cerca quasi sempre conferme, arricchisce il proprio interesse, dunque non abbiamo limiti, a meno che non vogliamo crearli per svariate motivazioni personali.

    Ancora i miei complimenti, è sempre un piacere leggerti!

  7. Sono un espertone del “pensiero infuocato della morte®” (e non lo faccio nemmeno apposta, di rado condivido il pensiero della maggioranza) il problema però è che puoi essere in controtendenza solo un numero limitato di volte, se le sei sempre alla fine nessuno ti legge -.-

  8. davvero un bel blog pieno di articoli ben fatti…come questo! complimenti…hai appena acquistato un nuovo utente 😉

    in effetti il problema più grosso di questa giungla è che spesso si ritrovano gli stessi articoli triti e ritriti.

    è anche vero che per un piccolo blogger scrivere articoli degni di esser chiamati tali può avere un lato negativo…che ti vengano rubati e rielaborati da siti maggiori!
    personalmente mi è successo di recente, vedere un mio articolo palesemente ritoccato, sul sito di una testata giornalistica nazionale.
    certo…un pò mi riempie di orgoglio…ma un pò mi girano anche le b##le!!