4 semplici modi per dare priorità ai tuoi contenuti

Durante il recente LitCamp, svoltosi la scorsa settimana a Torino, ho avuto modo di farmi fulminare da un ragionamento mica da ridere.

Tra uno speech e l’altro è saltato fuori l’argomento delle fonti nell’ambito del giornalismo tradizionale.

Si discuteva di come i quotidiani (piccoli e grandi) selezionino le notizie lanciate dalle agenzie a ciclo continuo, e si diceva anche di come una delle principali preoccupazioni di chi decide giornalmente cosa vale la pena trattare e cosa no fosse quella di non trascurare accidentalmente una notizia di rilievo.

Perché trascurare una notizia di rilievo significa avere a che fare con un “buco informativo” il giorno seguente.

Perché se tutti trattano una notizia e tu no, allora nella concezione comune sei tu ad essere carente in qualche modo.

E non c’è linea editoriale che tenga.

Al di là del post, al di là dell’hype

Se ci pensi, è ciò che in un certo senso accade nella blogosfera che tutti conosciamo.

Il problema è che spessissimo si ha voglia di tirare in ballo un qualsiasi argomento interessante che esula dalla nostra “sfera di attività”. Vuoi perché ci ha stimolato in qualche modo, vuoi perché abbiamo colto una sfumatura che ci sembra il caso di sottolineare.

Ma spesso ci si trova anche limitati da dettagli tecnici, temporali, grafici e non ultimi proprio di coerenza con l’immagine che di noi stessi cerchiamo di dare sul web.

Come rimediare quindi? Non scrivere del tutto? Cercare di infilare nei nostri articoli qualcosa di probabilmente inadatto e fuori contesto?

Beh, esistono almeno quattro modi per dare una diversa priorità agli argomenti che intendi trattare, sul tuo blog e al di fuori del tuo blog.

    • Social network. La vera potenza di Tumblr, Twitter e FriendFeed sta proprio qui. Il poter discutere di argomenti che (volendo) esulano totalmente da ciò che decidi di trattare sul tuo blog. Un modo estremamente efficace di dimostrarti presente su ambiti più ampi rispetto alla tua ristrettissima nicchia.
    • In Evidenza & Selezioni. Utilizza un’impostazione per il tuo layout che dia diverse priorità a diversi tipi di argomenti. Una sezione per un featured post potrebbe bastare a molti, mentre ad altri potrebbe tornare molto più utile una rudimentale suddivisione per macroaree.
    • Sideblog. Un sideblog. Ovvero nient’altro che una serie di news pubblicate in maniera molto più libera rispetto ai tuoi articoli classici. Può ritagliarsi un po’ di spazio nella sidebar o nel footer, ed è uno strumento ideale per rendere partecipi i tuoi lettori di un nuovo argomento di discussione senza appesantire il tuo flusso principale.

 

…e per ultimo, ma assolutamente non trascurabile:

  • Pensa. Perché puntare sui soliti “breaking news”, quando puoi arrivare con elegante ritardo una, due settimane dopo e raccogliere il meglio di quanto è stato detto a riguardo? Selezionare a posteriori (e dopo averci ragionato sopra) i contenuti migliori riguardo ad una notizia è tanto utile quanto pubblicarne una manciata di righe in preda all’hype.

foto: chelseagirl

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

5 commenti

  1. Io proporrei un’altro modo, che è forse una versione estesa del Sideblog: un blog dedicato. Magari si mette tutto sotto WPMU, così da rendere più semplice l’eventuale incorporamento di un minifeed nel blog principale, dal blog secondario e viceversa.

    Pensavo però anche al caso Lifehacker.
    Lifehacker è un sito di fama discreta, che spesso trovo fra i risultati di Google, quando sono alla ricerca di certi tipi di programmi.
    In linea di massima il sito tratta argomenti legati all’informatica, ma da un punto di vista non eccessivamente tecnico. Eppure di tanto in tanto, si trovano articoli di ricette, su come ridurre le tasse da pagare, o come ottenere una migliore bistecca grigliandola con il fuoco a legna.
    Questo atteggiamento non mi sembra interferire un granché con il successo del sito, ma potrei sbagliarmi. In caso contrario, forse non è nemmeno così controproducente inserire ti tanto in tanto degli articoli fuori contesto.

  2. Verissimo Andrea, ma a questo punto credo possa fare la differenza la capacità di esplicitare gli off topic (senza tentare di inglobarli facendo finta di nulla) nel flusso di articoli quotidiano.

    Il considerarli cioè apertamente un diversivo controllato che tenta di “allentare la cravatta” e ridurre i formalismi.

    Il pensiero successivo? Che se uno non dispone dei numeri e della costanza di un Lifehacker qualunque la deriva verso il “parlo sempre di quello che mi pare, perché mi viene meglio” sia molto facile.

  3. Che dire, a parte che hai perfettamente ragione? 🙂

    Personalmente sto iniziando a lavorare su WPMU perchè ritengo i miei off topics troppo frequenti. Volendo mantenere il mio blog principale in un certo senso monotematico e allo stesso tempo affrontare altri argomenti che m’interessano, preferisco separare gli articoli in due blog principali, più un terzo personale nel quale potrò sentirmi libero di parlare di tutto quello che non riguarda gli altri due.

    A volte esaspero la mia precisione, forse, ma in questo caso le sole categorie mi stavano troppo strette 🙂

    Esplicitare l’off-topic come dici tu, andava bene le prime volte, ma io, meno di altri, non ho quei numeri e quella costanza della quale scrivi: avrei finito per fare, appunto, lo gnorri.

    OT: Ne approfitto per chiederti di modificare il link al mio blog, appena hai un minuto.

  4. @Andrea: link aggiornato!

    Hehehe, imho hai molta più costanza di quanto credi, per gestire tre blog separati 🙂 Comunque credo sia una scelta perfettamente condivisibile.