22 ore e 51 minuti

Mezze-vite

22 ore e 51 minuti

Agire con tempismo, per chi lavora con i social media, è tutto. Abbiamo parlato in passato di come determinare il giusto orario per la pubblicazione di un tweet possa cambiarne radicalmente le sorti. Che ne diresti di spostare il discorso su Facebook? 🙂

Come sai, solo una minima parte degli utenti di una pagina fan ne leggono i suoi contenuti. Di questi, solo una minima frazione torna sulla pagina fan in questione per leggerli, preferendo invece la ben più comoda (propria) bacheca.

Capire quindi quale sia l’aspettativa di vita di un aggiornamento di stato in Facebook è importante soprattutto per rispondere nuovamente alla domanda: “Qual è la metrica, l’intervallo medio secondo il quale dovrei pubblicare nuovi contenuti per i miei fan?”

In lingua inglese, esiste un termine. Si chiama “half-life” (mezza vita) e definisce il tempo che un elemento impiega per ottenere la metà di tutti i click che può generare.

Davide Pozzi, al secolo Tagliaerbe, qualche tempo fa scrisse di questa “half life” e di quanto può durare veramente l’attenzione verso un link divenuto virale. In quel particolare articolo vennero pescati da Bit.ly interessanti dati tesi a paragonare la half life di contenuti altamente diffusi su più social network.

Oggi invece è PageLever a costruire un altro interessante report analizando 20 aggiornamenti di stato su cinque pagine fan su Facebook da più di 2 milioni di utenti. Un dato che sicuramente non rispecchia la totalità dell’utenza del network, ma che è sufficiente per iniziare a farsi qualche domanda.

Il risultato, che con molta poca suspance ho inserito direttamente nel titolo lassù in alto, è un significativo 22 ore e 51 minuti. Quasi 23 sono le ore di permanenza media in bacheca di un contenuto durante le quali continuano ad arrivare like, commenti e impression da parte degli utenti. Dopo tale span temporale (leggermente più lungo durante i weekend), il contenuto esce dal newswall e inizia il suo cammino verso l’oblio.

Una nota: c’è da dire che le impression a un elemento vengono aggiornate da Facebook a intervalli non così regolari, mentre i Like e i Commenti (anche a detta dell’autore dello studio) in quanto interazione diretta rimangono una base più solida per valutare l’engage di un aggiornamento di stato.

Quindi un post al giorno è la metrica ideale?
Forse, ma non prenderei tale dato come oro colato.

Per due ragioni.

  1. Tutto continua a dipende dal contenuto in sè
  2. L’ora del giorno influenza parecchio il risultato

e in particolare, espandendo il discorso:

  • Qual è l’eta media del target a cui ti rivolgi?
  • Quando sono più attive queste persone?
  • A quale tipo di aggiornamento sono più reattivi?

Queste sono le primissime domande che dovresti porti, prima ancora di valutare ogni quanto proporre dei contenuti sulla tua pagina.

Un contenuto al giorno potrebbe essere fin troppo poco se quel particolare tipo di contenuto viene sistematicamente ignorato dai tuoi fan. Così come un buon contenuto potrebbe continuare la sua vita ben oltre la soglia della giornata con un minimo di accortezza da parte dell’autore.

Report come questo, e come quello di bit.ly di cui sopra, ci ricordano se vogliamo come sperimentare non sia per nulla un optional. Cercare di conoscere il proprio target ogni giorno più a fondo fa sì che partendo da quel valore medio di 23 ore circa, possiamo prima o poi arrivare a determinare il nostro “periodo di tempo minimo” sulla base di altrettanti buoni ragionamenti.

Mantenere calda la propria pagina, e con esso l’Edgerank associato ai nostri contenuti, non è questione di seguire più o meno pedissequamente un valore, quanto piuttosto di ingegnarsi per capire come i nostri fan ragionano.

La prima causa di abbandono di un brand su Facebook è la troppo elevata frequenza di pubblicazione: scoprire quanto frequente sia “troppo di frequente” è il successivo passo per proporre un prodotto di qualità.

Che ne pensi di questo valore? Ancora troppo elevato? Si può rapportare a ogni pagina o, per brand di una certa dimensione, è ancora troppo breve?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

9 commenti

  1. Direi che il ragionamento non fa una piega ma per rendere completo il discorso bisognerebbe anche valutare, oltre che la quantità, anche la qualità degli aggiornamenti.
    Degli aggiornamenti che stimolano al commento o al semplice “Mi Piace” scritti ogni tre giorni avranno un risultato sicuramente migliore di quelli anonimi e insignificanti scritti con la tempistica giusta.

  2. Sarebbe interessante conoscere l’ora di massimo traffico per settore, ovvero se il mio settore è web design sarebbe utile sapere quando ci sono il max picco di utente collegati (ovviamente si parla di stilme).

    1. Già, questo sarebbe fantastico. Credo però che l’unico modo di fare una cosa simile sia tenere traccia di like e commenti su alcune pagine “tipo” per n-giorni e poi incrociare il tutto. Non esattamente a portata di mano.

      1. Francesco un ottima idea che comunque porterebbe a mio avviso tanto tempo.

        Personalmente nel mio settore non c’è probabilmente un periodo “caldo” anche se ho notato che in generale gli accessi maggiormente avvengono nella fascia 12:00-14:00 e dopo le 17:00… non ho capito ancora tuttavia la logica delle persone!… 😀

  3. Concordo con Riccardo, sarebbe curioso conoscere l’ora adatta per postare i contenuti.
    Io spesso ipotizzo e schedulo i post per la mattina presto, dove magari uno appena arrivato in ufficio potrebbe trovarlo mentre è in pausa caffè.. però non saprei… non ho nemmeno un blog frequentatissimo!

  4. Sono completamente d’accordo con l’articolo. Io lavoro nel ramo e non c’è cosa più importante della tempestività. Tra l’altro io a suo tempo avevo trovato lavoro grazie a un sito specializzato in annunci che recentemente ha cambiato tutta la grafica (www.jobville.it). A quanto pare anche loro sono d’accordo con questo articolo 🙂

  5. io dividerei tra new visitor e return visitor e poi attuare delle strategie per pubblicare in base agli orari per premiare un tipo di visitatori. Controllare quelli abituali su cosa si soffermano di più e tanto se sono abituali vi verranno comunque a trovare per il valore che danno al vostro link. i Nuovi dovranno abituarsi e quindi bisogna prenderli nelle ore a cui arrivano e quindi sono a preferire.

  6. Ciao Francesco, articolo molto interessante. Credo che testare sia molto importante per capire come utilizzare al meglio i social per offrire contenuti che siano apprezzati dagli utenti sia per quanto riguarda la quantità che la tipologia (collegamenti a post sul blog, semplici aggiornamenti di bacheca, video, immagini, ecc.). Io su alcune pagine ho ottenuto un ottimo riscontro aggiornando la mattina nella fascia oraria che va dalle 8,30 alle 10 e nell’ora di pranzo (tra le 13.30 e le 15).